Parliamo di nudibranchi…
Continuo il mio viaggio nel blu sempre più affascinato da questo mondo , da come gli animali si adattano alle condizioni di vita imposte dall’ambiente acqua. E’ strano pensare che le sogliole o i rombi si possano presentare in quella strana forma appiattita..e forse non tutti sanno che quando sono ancora piccoli, avannotti, sono come tutti gli altri pesci. Successivamente, man mano che crescono, si posano sul fondale e uno dei due occhi, a seconda del lato sul quale si posano, migra fino a raggiungere quella strana posizione che rende questi pesci simili a mostri.. simpatici però!!
Così come sulla terraferma, anche nel mondo acquatico ci sono un sacco di colori..mentre ero preso a giocare con una sogliola il mio occhio si è posato su strani esserini minuscoli tutti colorati..sembra abbiano dei costumi di carnevale, sembrano degli Arlecchini…di mare.
Avete capito di chi sto parlando???? Ehi fotografi..sto parlando soprattutto con voi..immagino patiti di queste forme di vita.
Esatto..sto proprio parlando dei Nudibranchi…nudi che Luca?!?!?!?!?!?!? Nudibranchi, ovvio!
Nudibranchi
Keep calm (dato che va per la maggiore questo modo di dire lo uso anch’io!!)..ora vi spiego tutto.
I nudibranchi appartengono al phylum dei molluschi, classe gasteropodi e più nello specifico (perché comunque si fa scienza!) sottoclasse opistobranchi, ordine nudibranchia!
Tali animali hanno una forma simile ad una lumaca con delle appendici sul corpo che possono arrivare fino a tre paia: i tentacoli orali, posti ai lati della bocca, i rinofori (organi olfattivi posti dorsalmente sul capo) ed i tentacoli propodiali (propaggini della parte anteriore del piede).
Caratteristica comune dei nudibranchi, come può far pensare la parola stessa, è la perdita della branchie. Per tale motivo hanno sviluppato delle pseudo branchie laterali o perianali.
Questa colorazione vistosa, che è quella che maggiormente affascina noi subacquei, è una sorta di avvertimento per i predatori sull’eventuale tossicità dei tessuti del corpo.
Riescono ad essere tossici per i predatori in quanto alcune specie si nutrono di Cnidari, che se vi ricordate quanto scritto nel precedente articolo, saprete gia’ che sono urticanti. I nudibranchi riescono a convogliare gli cnidoblasti degli Cnidari ingeriti nelle espansioni intestinali dorsali, poste sulla superficie e chiamate cerata, senza far perdere agli cnidoblasti le loro proprietà urticanti.
Non tutti i nudibranchi però mangiano cnidari, frequentissima è l’associazione con delle spugne. Resta invariata però questa colorazione sgargiante che resta un segnale di allerta per i predatori data la sgradevolezza delle loro carni, dovuta al fatto che nel mantello si trova un’armatura di spicole calcaree che rendono la cute del mollusco robusta e difficile da digerire, oltre alle sostanza tossiche derivate dalla dieta, come appena citato.
Sono piccoli ma agguerriti!
Nella mia immersione ne ho visti soprattutto 4 specie, anche se ce sono un’infinità..bisogna solo aver occhio e pazienza..e prima o poi, nella sabbia, su una spugna, tra i rami di gorgonia o semplicemente su uno scoglio fanno capolino i nostri arlecchini del mare..che rendono piacevole l’immersione, soprattutto per i fotografi specializzati in “macro” che permettono un bel book fotografico!
Vacchetta di mare
Il primo che ho incontrato, dai colori, sembrava una piccola mucca..bianco a chiazze nere..ed effettivamente è chiamato comunemente vacchetta di mare (Discodoris atromaculata).
Il corpo è appiattito dorsoventralmente (dall’basso verso l’alto) arrotondato nella parte posteriore. Presenta un vistoso ciuffo branchiale posteriormente e due rinofori nella porzione cefalica. La colorazione è un carattere distintivo ed è facilmente riconoscibile. Spesso la si trova sulla spugna Petrosia ficiformis, che oltre a darle un posto dove vivere le da anche nutrimento in quanto si ciba di quest’ultima raschiandone la superficie con la minuscola dentatura uncinata detta radula.
Sessualmente parlando è una specie ermafrodita e depone le uova in autunno; altra caratteristica dei nudibranchi è come vengono si presentano le uova..in questo caso sottoforma di cordoni nastriformi di colore bianco-giallastro, a forma di spirale che man mano che lo stadio planctonico si sviluppa vengono rilasciati. Proprio un bell’esserino questa vacchetta..poi con quella colorazione. Che ridere!! Certo che Madre Natura si è proprio divertita.
Flabellina rosa
Altro nudibranco famosissimo in queste acque è la flabellina rosa (Flabellina affinis). Si presenta con un corpo allungato e fusiforme, che si restringe nella parte caudale. Arriva ad una lunghezza massima di 4/5 cm, distinguibile per la presenza sul dorso di numerosi cerata, che presentano parecchie diramazioni. Sul capo sono visibili due coppie di appendici: i tentacoli orali e i rinofori lamellari e lunghi.
La colorazione della flabellina rosa è rosa-violacea con gli apici delle appendici che potrebbero essere bianchi.
La trasparenza del corpo lascia intravedere delle striature rosso vivo che rappresentano l’apparato intestinale. e’ facile trovarla sopra idroidi del genere Eudendrium.
Sono anche loro ermafrodite ma che non si auto fecondano e la riproduzione avviene tra la primavera e la fine dell’estate. E’ spesso facile vederla quando depone le uova che appaiono come sottili cordoni di colore rosa.
Viene spesso confusa con una sua parente, la Flabellina ischitana, dal quale si differenzia per la colorazione dei cerata, in quanto in F. ischitana sono quasi trasparenti e assumono una colorazione rosso-arancio a causa della presenza della ghiandola digestiva mentre, in F. affinis sono, come detto, di colore rosa-violetto, con la parte centrale leggermente rossastra.
Inoltre F. affinis è possibile confonderla con Coryphella pedata. Quest’ultima però presenta cerata molto lunghi di colore rosso con l’apice bianco o giallo.
Cratena peregrina
Terza star della zona è la Cratena peregrina. Come fisionomia corporea ricorda la flabellina, perché anch’essa ha un corpo allungato, fusiforme che si stringe nella porzione caudale. Sul dorso sono presenti numerosi cerata e sul capo sono visibili due coppie di appendici: i tentacoli orali ed i rinofori.
Si distingue dalla specie precedente per il colore, bianco traslucido con cerata di colorazione rossastra con sfumature viola-blu nella parte più sterna e gli apici di colore bianco. I rinofori presentano invece apici di colore arancione mentre i tentacoli orali sono bianchi come tutto il corpo.
Facilmente trovabile in immersione su idroidi del genere Eudendrium, di cui si nutre e all’interno delle praterie di Posidonia oceanica. Pianta marina, vero polmone dell’ambiente acquatico.
Sono animali ermafroditi ma che non si auto fecondano e la loro riproduzione avviene da febbraio fino a settembre. La deposizione delle uova avviene verso la fine dell’estate attraverso la creazione di sottili cordoni rosati al di sopra delle colonie di idroidi.
Hypselodoris tricolor
L’ultimo rappresentante di cui voglio parlarvi è l’Hypselodoris tricolor (Felimare tricolor). Come dimensioni è il più piccolo dei quattro in quanto raggiunge solo 2,5 centimetri di lunghezza. Anteriormente ha un profilo arrotondato che si appuntisce nella parte posteriore. Ha una coppia di rinofori a livello del capo e un ciuffo branchiale nella parte terminale.
“Tricolor” perché ha questa colorazione particolare, il colore di base è blu-azzurro, i rinofori e il ciuffo branchiale sono neri, il bordo esterno è bianco-giallo. Inoltre è percorso da una linea longitudinale al centro del dorso e da linee sui fianchi sempre di colore bianco-giallo.
Bene, ora che anche sui nudibranchi si sa qualcosa in più non resta che proseguire la nostra immersione..ma cosa vedo laggiù?!?! …che strano pesce.
Sembra abbia un occhio al centro del corpo…