Il governo britannico sta per far approvare la messa al bando delle microplastiche da dentifrici e cosmetici. È il primo passo, già nel 2017 le microplastiche potrebbero essere messe al bando in tutta europa.
Microscopici frammenti di plastica (detti in inglese microbeads) sono infatti le particelle dure che sentiamo al tatto nei dentifrici sbiancanti, e spesso negli scrub. Noi apriamo il rubinetto e crediamo di scaricare una cosa innocua, ma le particelle, troppo piccole per qualsiasi filtro, finiscono nell’oceano, si uniscono a altre particelle derivate dalla frammentazione dei rifiuti di plastica più grandi, e si accumulano diventando un rischio per tutti gli animali marini, dalle balene che ne ingeriscono accidentalmente quantità enormi, alle larve dei pesci che uno studio recente dimostra che si impigriscono e tra plancton (che scappa) e plastica (che sta ferma) scelgono la seconda. E la plastica si accumula lungo la catena alimentare.
Morale: se proprio non possiamo rinunciare allo scrub, accertiamoci almeno che non contenga microparticelle di plastica ma solo particelle di origine vegetale, biodegradabili.