Autore: Erik Henchoz
Nikon D90 e Nimar 3D
Fotografia subacquea reflex di qualità ad un prezzo molto competitivo
Nikon D90 la reflex Nikon da portare sott’acqua
La fotocamera reflex Nikon D90, fin dai suoi primi esordi ha fatto ben parlare di sé. Prima tra le fotocamere reflex digitali di categoria media a offrire la possibilità di registrare filmati video, la Nikon D90 si è fatta apprezzare in particolare per le sue doti di robustezza, affidabilità ed alta qualità delle immagini prodotte ottenuta con il nuovo sensore CMOS da 12,3 megapixel ed il sistema di elaborazione immagini EXPEED.
Grazie alla nuova custodia subacquea Nimar oggi è possibile portarla sott’acqua: finalmente l’opportunità di metterla alla prova in condizioni del tutto nuove e confrontarsi con molte DLRS utilizzate per la fotografia subacquea.
In questo eXperience proviamo in immersione la fotocamera Nikon D90. In test lo scafandro Nimar 3D per Nikon D90 e la nuovissima custodia per il lampeggiatore Nikon SB900.
Nimar 3D: la custodia in policarbonato per utilizzare senza compromessi D90 in immersione
Una custodia completamente trasparente in policarbonato: così si presenta Nimar 3D per Nikon D90. Dimensioni contenute, materiali di prima scelta e l’inconfondibile marchio Nimar giallo che ci segnala inequivocabilmente che stiamo maneggiando dell’attrezzatura subacquea.
Due i Kit proposti: la “Versione Zoom” senza oculare e la “Versione completa” di comando Zoom ed oculare. Due i possibili oblò disponibili con il Kit, ovvero l’oblò per l’obiettivo AF-S DX NIKKOR 18-105 mm oppure, in alternativa, quello per l’AF-S DX NIKKOR 16-85 mm.
La nuova custodia è leggera, pratica e ben rifinita. Inclusi allo scafandro, nella confezione di vendita, troviamo il grasso siliconico, la chiave a brugola per le impugnature ed i comandi, una bustina di silicagel, un Oring principale di riserva, un gancio di chiusura di riserva ed il certificato di collaudo e di garanzia. In pochi secondi, con la chiave e le viti in dotazione, si montano le pratiche e indispensabili maniglie laterali in tecnopolimero.
Esternamente tutto è stato curato con massima precisione: i pulsanti lavorano perfettamente ed i vari leveraggi si dimostrano facili da utilizzare. L’apertura del dorso della custodia è veloce ma molto sicura: sei ganci in plastica, tutti con un apposito dispositivo di sicurezza, bloccano in sede il dorso dello scafandro. Sul retro, oltre ai pulsanti per i comandi del dorso macchina, troviamo l’oculare magnificatore ed i 2 pulsanti per azionare il selettore dei modi e dei tempi della D90.
La parte anteriore della custodia ospita il pratico attacco a baionetta studiato appositamente per poter utilizzare diversi oblò correttori, il pulsante di scatto ed il comando dei diaframmi. Nella parte superiore trovano spazio il comando della compensazione esposizione, la slitta accessori e l’immancabile connettore tipo Nikonos per l’eventuale flash esterno.
Solida, ben rifinita e pratica, la Nimar 3D si fa subito apprezzare per la sua semplicità: installare l’oblò per il nuovo zoom Nikkor 18-105 VR è un gioco da ragazzi. Il sistema a baionetta facilita il nostro compito: dopo aver ingrassato l’Oring dell’oblò basterà applicare una leggera rotazione per far scorrere l’obiettivo in sede.
Nimar ha pensato a tutto, in dotazione viene fornito uno speciale ingranaggio in materiale plastico da fissare sull’obiettivo della fotocamera. Semplice ma ingegnoso: l’ingranaggio per azionare lo zoom è aperto e viene bloccato attraverso due Oring. Questo ci permetterà di far scivolare con poco sforzo l’anello sullo zoom della D90. Una volta inserita la fotocamera, saremo così in grado di cambiare la focale attraverso il pratico pomello esterno posto alla destra dell’oblò.
E’ quasi tutto pronto, non ci rimane che aprire lo scafandro ed inserire la D90 al suo interno. I sei ganci di sicurezza si aprono velocemente, all’interno della Nimar 3D è tutto ben studiato e semplice.
La base in plastica nera sulla quale sarà bloccata la Nikon D90 scivola su due slitte laterali: basta estrarla, fissarla alla D90 sull’attacco a vite per treppiede, collegare il connettore pentapolare alla slitta flash della D90 e riposizionare con attenzione la fotocamera.
Accertarsi di aver acceso la D90, lubrificare con poco grasso siliconico la guarnizione di tenuta presente sul dorso custodia e chiudere lo scafandro avendo l’accortezza di utilizzare a due a due i ganci di chiusura: per primi ed assieme quelli laterali, poi quelli superiori ed inferiori in maniera incrociata.
Non resta che collegare il nostro lampeggiatore tramite il cavo sincroflash al connettore tipo Nikonos presente sulla Nimar 3D, nel mio caso lo scafandro per SB900, e siamo pronti ad entrare in acqua.
In alto: a sinistra, la custodia Nimar 3D con montato l’oblò piano per il Micro Nikkor 60 mm F2.8. A destra, il retro
dello scafandro con l’oculare magnificatore ed i comandi del dorso.
Sotto: a sinistra, particolare del sistema di chiusura con dispositivo di sicurezza. A destra, il pulsante di scatto.
SB900: i-TTL con la Nikon D90 anche sott’acqua grazie allo scafandro di Nimar
In prova abbiamo anche il potente lampeggiatore SB900 e lo speciale scafandro Nimar appositamente studiato per questo flash.
La custodia per SB900 ci permetterà di lavorare in completo automatismo con il flash esterno. In più, avremo a disposizione tutte le funzioni del nuovo lampeggiatore di casa Nikon, un qualcosa di veramente innovativo per la fotografia subacquea.
Lo scafandro Nimar è essenzialmente un cilindro in derlin nero. Nella parte superiore è presente il display in policarbonato con i pulsanti meccanici per attivare i comandi del flash. Sulla parte frontale è montato uno splendido vetro sferico in cristallo temperato mentre sul retro troviamo il fondello di chiusura con il cavo sincroflash e due robuste leve di chiusura.
Come per la custodia della D90, anche in questo caso tutto è studiato nei minimi particolari: sul dorso due oring garantiscono la perfetta tenuta stagna garantita fino a –60 metri. Su un lato l’aggancio per il pratico braccetto snodabile fornito in dotazione con la custodia e la pratica slitta porta accessori montata in posizione diametralmente opposta.
Una volta aperto lo scafandro, basterà inserire il flash sull’attacco a slitta presente sul fondello, accendere l’unità e inserire l’SB900 facendolo scivolare nella custodia dopo aver preventivamente controllato che il display sia dalla parte corretta. Ad inserimento effettuato i primi controlli: usando il pulsante di scatto il flash si attiva in automatico passando dalla modalità stand-by a quella i-TTL, il display si accende mostrando tutte le informazioni necessarie: tipo di obiettivo montato, focale utilizzata, diaframma, impostazioni ISO e la modalità flash.
In alto: a sinistra, il flash Nikon SB900 montato sul supporto della custodia. A destra, la custodia per il flash SB900
chiusa e pronta ad andare in immersione.
Sotto: a sinistra, particolare del vetro in cristallo frontale della custodia flash con il diffusore dell’SB900 estratto. A
destra, in immersione durante i test e gli scatti con l’SB900 in modalità i-TTL.
Tutti gli accessori e gli oblò per soddisfare anche il professionista più esigente
Per soddisfare le diverse esigenze fotografiche, Nimar ha progettato e realizzato una vasta serie di oblò correttori ed accessori.
A disposizione durante le prove in mare abbiamo potuto utilizzare l’oblò piano per l’obiettivo Nikkor 18-105 VR, l’oblò piano per il Micro Nikkor 60 mm F2.8 e quello sferico per il fisheye DX Nikkor da 10.5 mm. L’inserto a baionetta dei vari oblò ci ha permesso di sostituire in pochi secondi le ottiche effettuando così scatti di tipologia molto diversa tra loro, spaziando dalla fotografia grandangolare, al ritratto fino ad spingerci nella macro fotografia con rapporto 1:1.
Tutti gli oblò si sono dimostrati all’altezza della situazione e la loro qualità costruttiva è risultata molto buona. La resa qualitativa a livello immagini è ottima: con il 60 mm micro e l’oblò dedicato si ottengono immagini dotate di un elevato contrasto, col fisheye si possono effettuare scatti quasi inimmaginabili, mentre con l’oblò studiato per lo zoom 18-105 VR ci si può portare in immersione un’ottica tutto fare.
L’obiettivo in dotazione con il Kit D90, il nuovo Nikkor 18-105 VR, si è dimostrato uno zoom davvero efficace anche per la fotografia subacquea. La capacità di passare da focali grandangolari a focali da medio tele mi ha permesso di effettuare, durante la stessa immersione, scatti ed inquadrature molto diverse tra loro, impossibili con un’ottica fissa. Fotografare un relitto di dimensioni notevoli come il relitto dell’Elviscott e passare successivamente al ritratto di un pesce diventa così alla portata di ogni fotografo subacqueo. Il comando a ghiera, posto sull’oblò piano, permette di variare la focale in pochissimi secondi passando da un vero grandangolo ad un medio tele senza alcun tipo di problema.
Di seguito la lista degli oblò piani e sferici disponibili ed alcune delle varie ottiche Nikon utilizzabili.
NB: su richiesta Nimar è in grado di costruire o adattare oblò correttori per specifici obiettivi.
* Oblò venduti in Kit con la Nimar 3D per D90.
Due degli oblò utilizzati durante le prove in acqua. In primo piano l’oblò con vetro sferico per il fisheye.
Isola d’Elba: prime prove in immersione e prime soddisfazioni
Assetto leggermente positivo per la Nimar 3D, facilità di brandeggio grazie alle comode impugnature ed accesso rapido a tutti i comandi della Nikon D90. Questi i primi riscontri una volta in acqua prima dell’immersione.
Veduta della bellissima darsena di Portoferraio a pochi minuti di navigazione dalla zona di immersione.
In alto: a sinistra lo Scoglietto di Portoferraio. A destra, fotografia ravvicinata con il DX NIKKOR 18-105 mm.
Sotto: a sinistra un bel esemplare di polipo. A destra il ritratto di un grosso scorfano.
Ci troviamo nell’area di tutela biologica dello Scoglietto, pochi minuti di barca dalla darsena di Portoferraio. Per i primi test utilizzo come ottica lo zoom 18-105 VR. L’interesse è notevole, l’idea di poter utilizzare uno zoom con queste caratteristiche mi lascia un po’ perplesso ma al contempo molto curioso. Nei primi metri di discesa controllo la funzionalità dei vari comandi: tutto regolare, pulsanti e leve funzionano a dovere, il braccetto del flash è di facile brandeggio e spostare la grossa custodia dell’SB900 è alquanto agevole.
Un Oblò zoom tuttofare per portarsi anche sott’acqua lo strepitoso Nikkor 18-105 VR
Primi scatti con focale compresa tra i 18 e 26 mm: le immagini sono molto buone, ottimi i colori e buona l’esposizione. L’SB900 si comporta egregiamente anche sott’acqua. Negli scatti ravvicinati l’area illuminata compre tutta l’inquadratura e la modalità i-TTL impostata sull’SB900 mi permette di dimenticarmi completamente del lampo flash e di concentrarmi solo sugli scatti.
Passo ben presto a focali più spinte portando al massimo lo zoom dell’obiettivo: l’ampio comando dell’oblò Nimar è facile da utilizzare anche con i guanti in neoprene. Con focale da 105 mm le immagini sono davvero interessanti: buona la qualità e eccezionale la possibilità di sfruttare al massimo la minima distanza di messa a fuoco dell’obiettivo. Noto un po’ di backscatter dovuto alla sospensione e al fatto che non utilizzo un apposito diffusore flash.
La qualità delle immagini è significativa ed il sistema di riduzione vibrazioni (VR), che ho preventivamente attivato, mi permette scatti azzardati e risultati davvero di precisione: la messa a fuoco è precisa e nelle immagini non c’è presenza di micro mosso anche in condizioni limite.
Le mie perplessità riguardo all’uso di uno zoom così “estremo” si dissolvono: ben presto mi ritrovo a passare dalla fotografia grandangolare al ritratto ed anche a qualcosa di più, al limite con la macro fotografia.
Davvero un’ottica ben riuscita che si comporta perfettamente durante le immersioni subacquee, solo ora mi spiego il perché Nimar fornisca come Kit base la 3D con l’oblò per il 18-105 VR o per il 16-85 VR.
A sinistra: lo zoom Nikkor DX 18-105 si è mostrato davvero polivalente. A destra uno Sciarrano fotografato con focale
a 105 mm.
Due esempi eloquenti, le diverse possibilità di inquadratura offerte dall’obiettivo Zoom Nikkor DX 18-105 VR.
A sinistra l’immagine con focale grandangolare, a destra con focale medio tele.
Due immagini grandangolari scattate con lo Zoom Nikkor DX 18-105 VR. A sinistra: il relitto dell’Elviscott, a destra
uno Spirografo.
E se parlassimo di fotografia macro? Nikon D90 ed il 60 micro F2.8
Uno degli aspetti che prediligo nella fotografia subacquea è senza dubbio la macro fotografia. In immersione si incontrano e scoprono animali stupefacenti, molti di dimensioni davvero ridotte. Fotografarli diventa ben presto una passione, quasi una ossessione.
Con i sistemi DX l’obiettivo che prediligo è ancora l’intramontabile Micro Nikkor 60 mm F2.8. Nimar fornisce uno speciale oblò piano per questa lente molto diffusa.
Le prime fotografie mi fanno ritrovare il piacere della scoperta e del piccolo. Mi attardo tra labirinti di Poseidonie e sabbia alla ricerca di qualche nudibranco: in automatico la D90 è veloce, precisa. La messa a fuoco è fulminea e gli scatti si susseguono molto velocemente. L’SB900 non sbaglia un colpo e la sua capacità di ricarica è davvero impressionante, noto subito la differenza con i classici flash subacquei. Uno scatto e poi un altro senza dover aspettare che la fatidica spia di ricarica flash si accenda, un aspetto che in alcuni casi fa la differenza, in particolare nella caccia fotosub. Il problema iniziale col backscatter, la sospensione presente in acqua e visibile nelle immagini, è completamente risolto, l’SB900 include un pratico diffusore flash estraibile: è possibile estrarlo prima di scafandrare il lampeggiatore ed avere un buon diffusore flash anche sott’acqua.
Le immagini prodotte con il 60 micro sono splendide: i 12 megapixel di risoluzione della Nikon D90 si fanno apprezzare in maniera completa. Gli ingrandimenti rivelano particolari quasi invisibili ad occhio nudo e la nitidezza delle immagini è di elevato livello.
Alcuni esempi di macro fotografia. La Nikon D90 produce immagini macro di alta qualità in accoppiata con l’obiettivo
Micro Nikkor 60 mm F2.8.
Grandangolare come non mai: il Fisheye-Nikkor 10.5mm f/2.8G ed il relitto dell’Elviscott
Le immagini scattate con lo zoom 18-105 VR e il micro 60 non lasciano dubbi, alta qualità ed esposizioni corrette. Come si comporterà la D90 con il fisheye DX da 10.5 mm e l’oblò sferico di Nimar? E’ presto detto: immersione sul relitto dell’Elviscott nei pressi della spiaggia di Pomonte, l’attrezzatura ha un assetto più positivo, a causa della quantità d’aria contenuta nell’oblò sferico, ma il comportamento in acqua della 3D è sempre preciso. Alcune prove in modalità “Auto” e “Program” per poi passare in manuale ed effettuare alcuni scatti al relitto dell’Elviscott.
La nave da carico giace alla profondità di 13 metri dal giorno del suo disastroso naufragio avvenuto nell’inverno del 1972, creando così un luogo di grande fascino ed interesse per i subacquei.
Le difficoltà iniziali dovute all’enorme differenza tra l’utilizzo di un’ottica come il 18-105 VR e il fisheye 10.5 non mi sconfortano e ben presto, modificando nettamente la mia tecnica di scatto, riesco ad ottenere il risultato desiderato. Fotografare un relitto sommerso può essere complesso: la potenza del lampo dell’SB900 non mi permette di illuminare in maniera corretta tutta la scena e per questo decido di lavorare ad ISO elevati. Tramite i comandi sul dorso dello scafandro posso facilmente impostare ISO 800 per i primi scatti e poi portarmi ad ISO 1600.
Alcuni rapidi controlli per trovare la corretta esposizione e sono subito in grado di ottenere immagini davvero interessanti, al punto che decido di usare una tecnica già sperimentata con la D300 ed effettuare alcuni scatti in successione. Una serie di scatti per creare, più tardi, con Panorama Maker 5, una immagine panoramica del relitto. Il risultato è sorprendente: la Nikon D90 lavora molto bene ad ISO elevati e la qualità delle esposizioni garantisce un gradevole effetto finale.
Immagine panoramica del relitto dell’Elviscott (Pomonte – Isola d’Elba).
Modalità Live View: un utile strumento per la fotografia subacquea
Utilizzare una DSLR per la fotografia subacquea amplia notevolmente le possibilità di regolazione e di gestione immagine ma può capitare, talvolta, di rimpiangere le piccole Coolpix. In situazioni anguste e strette, l’ingombro considerevole dello scafandro può diventare un problema. Visualizzare, tramite l’oculare dello scafandro, l’inquadratura migliore può diventare difficile ed anche impossibile. In situazioni di questo tipo la visualizzazione di quanto ripreso in diretta nel monitor da tre pollici (funzione Live View), disponibile con la D90, si dimostra quasi indispensabile. Basta una leggera pressione sull’apposito pulsante (pulsante Live View sul dorso dello scafandro) e siamo pronti a fotografare anche in situazioni per così dire “scomode”. Durante le sessioni di macro fotografia subacquea questa caratteristica si è dimostrata molto utile: in alcuni casi il suo utilizzo ha fatto veramente la differenza, permettendomi inquadrature quasi impossibili. Appoggiando la custodia sul fondale o inserendola lateralmente in qualche stretta fessura tra le rocce, sono riuscito a scattare visualizzando l’immagine nel monitor LCD della D90, cosa impensabile senza questa particolare caratteristica.
Modalità Live View: semplicità di inquadratura con la Nikon D90. A sinistra: le fasi di inquadratura in Live View.
A destra: il risultato finale, l’immagine dell’Anemone bruno inquadrato facilmente sul monitor della D90.
Picture Controls: personalizzare le immagini al momento dello scatto in immersione
Personalizzare le immagini al momento dello scatto per conformarle al gusto del fotografo o all’esigenza del momento. Questa è una delle opportunità che i “Picture Controls” aggiungono a chi utilizza una DSLR Nikon ed in questo caso la D90.
La fotografia subacquea può trarne notevoli vantaggi. Migliorare la resa cromatica, il contrasto e la nitidezza delle immagini sono solo alcuni degli aspetti che possiamo gestire ancora prima di scattare la nostra fotografia.
Nell’utilizzo intensivo della D90, durante lunghe sessioni di fotografia subacquea, mi sono reso conto dell’importanza di questa peculiarità Nikon: poter impostare e memorizzare una serie di parametri estetici e poterli richiamare velocemente a seconda del bisogno direttamente in immersione, prima dello scatto.
Quando provi il sistema dei “Picture Controls” ti rendi conto di non poterne più fare a meno e incominci a sperimentare, provare nuove varianti fino ad ottenere il risultato voluto, l’immagine che ti aspettavi. Dopo alcune immersioni avevo già diversi “Picture Controls” salvati sulla D90, studiati per le differenti situazioni di scatto, i miei gusti e le mie necessità.
A sinistra: il menu della Nikon D90 relativo alla scelta dei “Picture Controls” disponibili. A destra: il menu di gestione e modifica dei “Picture Controls”.
La fotografia subacquea, molto spesso, mette a dura prova l’esperienza e la capacità del fotografo. Situazioni ambientali che variano ad ogni immersione, quasi ad ogni minuto. Luminosità, trasparenza dell’acqua, profondità, sospensione, sono tutti aspetti che possono influire in maniera fondamentale sulla buona riuscita di uno scatto. Conoscere a fondo il comportamento della D90 ed applicare queste conoscenze durante l’utilizzo dei “Picture Controls” mi ha permesso di effettuare una piccola rivoluzione nel mio modo di fotografare e di potermi dotare di un efficace sistema di personalizzazione immagini.
Alcuni esempi: in macro fotografia la necessità più evidente è sempre stata quella di avere immagini nitide e contrastate. Con un apposito “Picture control”, richiamato comodamente dal menu della D90, sono ora in grado, in pochi secondi, di impostare una personalizzazione avanzata dell’immagine ottenendo così fotografie con nitidezza e contrasto più accentuati.
Nelle sessioni subacquee di fotografia grandangolare, specie con l’uso di ottiche estreme quali i fisheye trovo interessante ed utile utilizzare un apposito controllo della tonalità aumentando leggermente la dominante rossa, la prima a mancare in immagini scattate senza il supporto completo della luce del flash.
In più, ho sempre pronta tutta una serie di altri “Picture Controls” per una gestione avanzata dei parametri immagine, strumenti da utilizzare a seconda delle varie situazioni che posso trovare sott’acqua.
Il risultato finale? Con i “Picture Controls” posso ottenere sin da subito i risultati desiderati, limitare notevolmente il lavoro di post produzione ed aumentare il mio feeling con la fotocamera: nulla di più entusiasmante che ottenere subito il risultato voluto, essere un tutt’uno con la fotocamera, ottenere la certezza dello scatto.
A tutto questo va aggiunta la possibilità di gestire i “Picture Controls” anche su CaptureNX e di interagire con la fotocamera trasferendoli dal computer o viceversa via cavo USB. Si aprono così nuove prospettive: sperimentare via software sugli scatti già effettuati e poi importare sulla fotocamera i controlli.
I “Picture Controls” sono quindi uno strumento eccezionale: possono essere applicati prima dello scatto tramite la fotocamera, per ottenere subito il risultato voluto, oppure possono essere utilizzati in post produzione, con CaptureNX ma anche con ViewNX, sperimentando e scegliendo i parametri più adatti all’immagine.
In questo esempio un’immagine dai colori troppo accesi dopo aver utilizzato un “Picture Control” con eccessiva saturazione. Con CaptureNX 2.1 è facile poter ripristinare la giusta saturazione, in questo caso ho utilizzato la sezione dedicata al controllo immagine scegliendo tra le varie disponibilità l’opzione “Neutra”.
Nel dettaglio, il pannello dei controlli immagine (Picture Controls) in CaptureNX 2.1.
Dalla fotografia al video subacqueo? Il passaggio è facile con Nikon D90
Nikon D90 è stata una delle prime fotocamere reflex digitali a permettere la registrazione di video in alta qualità (HD). Anche in questo caso la curiosità era tanta: in dotazione avevo una luce HID Nimar, attrezzatura studiata ed utilizzata per le riprese video subacquee. Utilizzando una capiente SD Card Lexar da 8 GB (SD Card Lexar Premium Series 60x 8GB) ho effettuato alcune riprese video durante le immersioni di prova.
La procedura è molto semplice: selezionare la modalità a Priorità di diaframma (A), attivare la funzione Live View, mettere a fuoco con la pressione del pulsante di scatto e poi registrare il filmato utilizzando il pulsante di conferma (OK), comando posto sul dorso della D90.
Filmare con D90 è molto divertente, ci si può improvvisare video operatori in pochi secondi.
I filmati sono di buona qualità e sono disponibili tre opzioni con risoluzione da 320 x 216 pixel, 640 x 424 pixel o 1280 x 720, tutte a 24 immagini per secondo (fps). Nella risoluzione a 1280 x 720 pixel la qualità è davvero stupefacente. Attenzione alla messa a fuoco, sarà fissa: una volta impostata, tramite il pulsante di scatto, non sarà più possibile cambiarla se non dopo aver fermato la registrazione.
A sinistra: le fasi di registrazione video con Nikon la Nikon D90. A destra: il monitor della D90 prima della registrazione di un filmato video.
Tante immagini RAW da gestire con le SD Card Lexar e ViewNX
Talvolta può essere difficile ottenere la giusta esposizione e lo scatto perfetto: per questo consiglio a tutti di salvare le proprie immagini in formato RAW. Questo particolare formato di file contiene la fotografia originale, ovvero l’immagine ripresa dal sensore della fotocamera senza alcuna elaborazione, mantenendo così tutte le informazioni digitali originali.
Attraverso il file RAW e l’utilizzo di particolari software saremo in grado di rielaborare in post produzione l’immagine correggendone tutte le principali variabili di scatto come l’esposizione o il bilanciamento del bianco.
Ecco perché durante le sessioni di fotografia subacquea sono solito salvare i file nei due formati, RAW e JPG. Con Nikon D90 è possibile, per ogni scatto, salvare in contemporanea il file RAW e la versione JPG sulla SSD Card. La soluzione ideale per il fotografo subacqueo: se lo scatto è corretto allora il file JPG sarà pronto da trasferire e catalogare sul computer, diversamente sarà possibile elaborare il file RAW per una gestione completa dei parametri migliorando notevolmente la qualità della fotografia.
Una volta effettuati gli scatti e riempita la memory card sarà il momento di trasferire il lavoro fatto sul computer: fondamentale a questo punto l’utilizzo del software ViewNX compreso nella confezione di vendita della D90. Sarà semplice trasferire i file con Nikon Transfer e successivamente catalogarli per etichette e parole chiave.
A sinistra: inserimento della Card Lexar da 8 GB nella D90. A destra: Nikon ViewNX per la comoda gestione delle immagini subacquee appena trasferite sul computer con Nikon Transfer.
Il laboratorio fotografico digitale: CaptureNX 2.1 e non ci sono più limiti
Immagini subacquee senza limiti e correzione microscopica delle immagini: questo è quanto promette e permette di ottenere Capture NX 2.1. Un vero e proprio laboratorio fotografico digitale con il quale sarà possibile migliorare le nostre immagini JPG ma non solo. Capture NX ci permetterà di avere il completo accesso ai parametri di scatto dei file RAW potendo così intervenire, in particolare, su esposizione e bilanciamento del bianco, modifiche impossibili da effettuare sui file di tipo compresso come i file JPG.
CaptureNX 2.1 per la gestione completa dei file NEF e JPG.
Il bilanciamento del bianco: miglioriamo le nostre immagini ottenendo colori reali
In acqua la luce ambiente è quasi sempre insufficiente o di scarsa qualità. Già a pochi metri sotto la superficie del mare alcune frequenze luminose vengono filtrate e assorbite dall’acqua. L’utilizzo di potenti flash e illuminatori subacquei può, in alcune circostanze, ristabilire la giusta quantità e qualità di luce ma non è sempre così. La luce emessa dai nostri flash e dalle luci subacquee subisce lo stesso effetto al quale sono sottoposti i raggi solari. Il risultato? Spesso non abbiamo luce a sufficienza e le nostre immagini presentano irrimediabilmente forti dominanti blu e/o verdi.
Alcuni tipi di immagini ben si prestano a effetti di questo genere, mi riferisco ad esempio a panoramiche sommerse dove è naturale aspettarsi immagini con dominanti di colore. Talvolta, però, è necessario poter eliminare le dominanti colore in modo efficace e definitivo.
Utilizziamo quindi la versione RAW della nostra immagine, il file con estensione .NEF, e dopo averlo aperto con CaptureNX 2.1 siamo in grado di ricalcolare l’intera gamma di colori tramite un nuovo bilanciamento del bianco, questa volta seduti comodamente davanti al nostro computer. L’operazione è molto semplice: apriamo la sezione “Impostazioni fotocamera” che troviamo sulla destra della schermata di CaptureNX, all’interno della finestra “Lista Modifiche” e mettiamoci al lavoro.
La funzione del “Bilanciamento del bianco” presenta un menu a tendina attraverso il quale possiamo scegliere l’opzione “Imposta punto di grigio”. Appena sotto la possibilità di scegliere tra “Usa punto singolo” e “Area Campione”, più in basso ancora due pulsanti: avvia e ripristina. Il primo ci servirà per avviare l’operazione di bilanciamento: utilizzando il cursore del mouse, dopo aver selezionato l’opzione “Area campione”, ci sposteremo sulla parte dell’immagine dove selezionare la zona con la tonalità di grigio più adatta. CaptureNX calcolerà così il risultato della nostra opzione mostrandoci la versione finale dell’immagine.
Il file RAW prima di effettuare il bilanciamento del bianco.
Particolare del pannello di
controllo della sezione Bilanciamento Bianco di CaptureNX 2.1.
L’immagine RAW dopo aver effettuato il bilanciamento del bianco utilizzando l’opzione “Area campione”.
E’ un processo da effettuare per tentativi: l’apposito pulsante “Ripristina” ci permette, infatti, di riportare il bilanciamento del bianco ai parametri iniziali e ripetere nuovamente l’operazione spostando anche solo millimetricamente l’area o il punto colore.
Diventerà facile poter sperimentare utilizzando tonalità e zone di grigio più o meno intenso, anche molto differenti dal canonico 18% di grigio, fino ad ottenere il miglior bilanciamento possibile
Con un po’ di esperienza riusciremo a migliorare notevolmente gli scatti e a recuperare immagini che pensavamo irrimediabilmente rovinate. Come ultimo passaggio, il salvataggio del file così modificato in formato NEF, TIF o JPG.
L’esposizione perfetta con CaptureNX 2.1 utilizzando i file RAW
Se la presenza di dominanti colore non è l’unico difetto della nostra immagine, ma siamo in presenza di file con sottoesposizioni o sovraesposizioni, possiamo utilizzare una diversa ed importante funzione di CaptureNX 2.1: la “Compensazione esposizione”.
Nella finestra dedicata alla “Lista Modifiche”, dopo aver aperto la sezione “Correzioni rapide”, possiamo individuare facilmente il cursore della “Compensazione Esposizione”. Sarà così semplice poter aumentare o diminuire l’esposizione spostando a destra o a sinistra il relativo cursore ed ottenere l’esposizione più accurata.
L’immagine dopo aver corretto leggermente l’esposizione.
Il pannello di controllo delle “Correzioni rapide” ed il cursore per la “Compensazione esposizione”.
La possibilità concreta di poter recuperare immagini con nette sottoesposizioni o sovraesposizioni in maniera pratica, veloce ed efficace. L’immagine di partenza ha assunto ora un aspetto più reale e gradevole: non ci resta che procedere, se necessario, con ulteriori calibrazioni quali la gestione del contrasto, della saturazione immagine e delle ombre.
Nel nostro caso effettuiamo ancora una piccola regolazione utilizzando le curve di livello luminosità e diminuendo leggermente la presenza dei rossi.
Ritaglio immagine con lo strumento taglierina di CaptureNX 2.1
Il file RAW così modificato è pronto al salvataggio finale. Prima di generare un nuovo file NEF o di salvare l’immagine in versione NEF, TIF o JPG, effettuiamo ancora un’ultima operazione: lo strumento taglierina ci servirà per selezionare la porzione di immagine che ci interessa e centrare il soggetto principale. Dopo aver selezionato lo strumento apposito, col mouse selezioneremo l’area interessata e con un doppio clic sull’immagine otterremo il ritaglio definitivo, pronti ad effettuare il salvataggio utilizzando l’opzione “Salva con nome” disponibile nel menu “File” di CaptureNX 2.1.
Sopra: l’utilizzo dello strumento taglierina di CaptureNX 2.1. Sotto: il risultato dopo aver effettuato il taglio immagine.
Il risultato finale
A sinistra: l’immagine originale. A destra: l’immagine dopo le operazioni effettuate con CaptureNX 2.1.
Nikon D90 e Nimar 3D: avvicinarsi alla fotografia subacquea nel migliore dei modi
Durante le immersioni di prova ho potuto apprezzare appieno la qualità costruttiva dello scafandro Nimar 3D. Semplicità di utilizzo e facilità di manutenzione sono le doti essenziali di questa attrezzatura appositamente studiata per la fotografia subacquea reflex. In immersione, l’accoppiata Nikon D90 e SB900 si è dimostrata vincente: il flash è risultato sufficientemente potente, in modo particolare nei ritratti e nella macro fotografia. Il sistema i-TTL è stato preciso e le esposizioni sempre correte con una illuminazione omogenea. Poliedrico e di grande qualità lo zoom Nikkor 18-105 VR che mi ha permesso di spaziare dalle ampie focali grandangolari al medio tele durante la stessa immersione subacquea.
La Nikon D90, con le sue innumerevoli funzioni, ben si presta a fotografare il mondo sommerso: gestione ad alta sensibilità ISO senza perdita eccessiva di qualità e filmati video in HD sono il fiore all’occhiello di una fotocamera che in immersione si fa apprezzare per precisione e rapidità di messa a fuoco.
L’attrezzatura ideale per l’amatore ma anche per il professionista. Finalmente la fotografia subacquea digitale in formato DX reflex ad un prezzo molto competitivo.
Per maggiori informazioni si consigliano i seguenti collegamenti:
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Nital presenta Nikon D90 http://www.nital.it/press/2008/nikon-D90-agosto08.php
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Nital presenta il lampeggiatore SB90 http://www.nital.it/press/2008/sb-900.php
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Nimar presenta la custodia Nimar 3d per Nikon 90 http://www.nital.it/press/2008/nikon-D90-agosto08.php (file PDF)
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Nimar presenta la custodia per il flash SB900 http://www.nital.it/press/2008/nikon-D90-agosto08.php
Si ringraziano Nital SpA (http://www.nital.it ) e Nimar Srl ( www.nimar.it ) per le attrezzature fotografiche e subacquee utilizzate nei test.
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