Lo stress della routine quotidiana ti spinge sempre a palla senza lasciare il tempo alla malattia di venire fuori. Quando ti fermi e rilassi la tensione abbassa la guardia delle difese immunitarie e i microbatteri partono all’attacco e questi ti stendono in una manciata di ore. Questa è la teoria di Clare, la nostra amica inglese, e così è probabilmente andata a me questa dodicesima vacanzasub a Sharm. Una partenza prenatalizia, privilegio di chi ha superato le formalità tradizionali di un Natale classico con tutto il parentado ma se ne va con lo stretto nucleo familiare in un posto caldo e sempre speciale del Mar Rosso.
Da sinistra: Clare, Francesca, Lupo, Marco, Ornella
Partire questa volta è stato più semplice e meno costoso grazie a EasyJet, compagnia low cost da qualche mese presente con volo diretto Milano-Sharm. Un’ottima scelta sia per l’efficienza dei servizi, sia per le piccole comodità che a noi sub e fotosub in particolare, fanno molto piacere. A cominciare dal bagaglio a mano senza limiti di peso che permette di trasportare tutta l’attrezzatura
fotografica senza doversi intascare chili di ottiche e accessori vari per passare le sempre impietose pesature del bagaglio a mano, per non parlare dell’extra per borsa sportiva che estende il limite a 32 kg di peso il bagaglio in stiva, e lo speed boarding che ti risparmia lo stress dell’attesa al gate dell’imbarco. Piccole cose che fanno la differenza.
Il periodo storico che sta vivendo l’Egitto l’ha portato spesso in prima pagina per l’instabilità politica e anche se vivendo in Italia mi viene un po’ da sorridere se penso a cosa avranno pensato gli altri di noi italiani, stretti nella morsa della crisi e dell’inefficienza di un Paese ingessato dalla politica e dalla pubblica amministrazione e indebolito economicamente dalle migliaia di ruberie e sprechi all’ordine del giorno. E comunque c’è l’Egitto e poi c’è il Mar Rosso e questo è un altro film in un altro continente, lontano dai problemi delle grandi città del Paese, seppur sotto la stessa antica bandiera. Posti come Sharm, Hurgada, Marsa Alam, Dahab, sentono quello che succede in Egitto in televisione, esattamente come noi dall’Italia, e la distanza fisica che li separa dai problemi del Cairo è di gran lunga superiore a quella che separa l’Italia dalla Libia. Eppure c’è ancora qualcuno che ha paura di partire e anche i voli EasyJet non sono completamente pieni.
E dunque si parte con una EasyScubaHolidaySharmese presso il Camel Dive Club & Hotel, il nostro centro di fiducia dove abbiamo trascorso anche le ultime cinque o sei vacanzesub. E al Camel ad aspettarci, come sempre, molti amici italiani che lavorano lì da anni insieme ai colleghi di altre nazionalità.
Vista sulla piscina del
Camel Dive Club
& Hotel dove ho trascorso la settimana di convalescenza
Con l’impazienza di un bambino che vuole il giocattolo nuovo anche noi vogliamo correre verso la nuova arrivata di casa Camel, La Camel Tribe, una superfichissima limousine del mare nuova di trinca, studiata in ogni dettaglio per i vizi di noi sub e varata quest’anno per noi.
E’ lì ad aspettarci al molo di Na’ama Bay, bella, bellissima e soprattutto comoda, comodissima. Gli spazi interni potrebbero ospitare una sala da ballo ma per fortuna la scelta genetica è stata diversa e in puro spirito scuba, con tavolini e comodi divanetti dove tutti ci potremmo coricare, un pavimento tek, design moderno, tv led, wi-fi e gli spazi per le bombole, le seconde bombole, le terze bombole e anche i bibo con un comodo tavolo centrale di appoggio e una truppa di staff pronta ad aiutarti, sempre, anche quando il tuo buddy è distratto. Questa è LA Camel Tribe da non confondere con IL Camel Tribe, il negozio di chicche all’interno del diving. Non so come faranno gli inglesi a non confondere i nomi perchè per loro saranno entrambi ‘The Camel Tribe’ ma finchè non chiameranno così anche una birra sono sicuro che non ci saranno problemi.
Foto di Adolfo Maciocco – Camel Tribe
I motori sono già accesi, destinazione: il Paradiso, il nostro paradiso, Ras Mohammed. In un’oretta circa siamo su Shark e Jolanda e in pochi minuti siamo dentro a Shark e Jolanda nel nostro coloratissimo mondo sommerso che pochi posti al mondo possono offrire. Un sub nella vita può girare il mondo ma a Ras Mohammed di sicuro ci ripasserà più volte e così noi. E dopo un’ora di
immersione in questo parco marino ci si sposta un po’ per un secondo tuffo poco distante, la splendida laguna di Marsa Bareika. I minuti trascorrono troppo velocemente ma è sempre così quando ci si diverte e presto è ora di risalire per il pranzo e La Camel Tribe ci riporta lentamente verso ‘casa’ e ci rilassiamo in coperta… ci distendiamo, la tensione cala, lo stress milanese ci abbandona e i
microbastardini che ci portiamo dall’Italia se ne approfittano e superano la barriera delle difese immunitarie e cominciano il loro sporco lavoro che mi bloccherà le immersioni per i giorni successivi.
I fantastici colori del Mar Rosso, unici al Mondo
Comunque si voglia vedere il famoso bicchiere, anche quest’anno dagli amici del Camel, e a Ras Mohammed ci siamo tornati e ci torneremo, possibilmente in forma fisica migliore ma in ogni caso di sicuro ci torneremo, senza abbassare la guardia.
Questo giro devo pagare da bere a troppe persone ma causa spending review mi limiterò a ringraziarle in questi titoli di coda. In particolare: Hesham Gabr per la sempre generosa ospitalità, Clare Mucklow, Ornella Ditel, Francesco Pipino e tutto lo staff del Camel, il Dottor Adel Taher che mi ha ricevuto anche il giorno di Natale, Claudia Serpieri per la piacevole compagnia.
Un classico di queste acque, in ricordo di Nemo
Il nostro albero di Natale sub
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