Bali è una muta da 3 mm a cerniera posteriore, progettata per immersioni in acque calde.
Al momento di indossarla, sul Dhoni maldiviano, con il caldo soffocante e l’aria che non vuole muoversi, apprezzo soprattutto l’elasticità del neoprene di alta qualità. L’indossamento e la chiusura della zip dorsale portano via un tempo più che ragionevolmente limitato.
Il collo non stringe né costringe, il taglio a V della scollatura è quasi impercettibile alla vista, ma si rivela subito di grande comodità, soprattutto per chi come me soffre il caldo. La muta non si sente, non stringe né provoca sensazioni di soffocamento, si sistema bene in posizione anche grazie alle cuciture piatte a contatto con la pelle.
La muta veste bene, è elegante e, come si conviene a una muta tropicale, divertente. Il design è ispirato a una fotografia del reef corallino indonesiano di Flores, e testimonia l’impegno di Aqua Lung a favore della conservazione delle formazioni coralline, fianco a fianco con Coral Guardian. Un altro dato importante: il neoprene è PAH free, non a base di petrolio.
In acqua apprezzo la resistenza alle abrasioni delle ginocchiere in Powertex, sempre elastiche e flessibili ma molto resistenti, e ve lo dice un fotografo che appoggia spesso le ginocchia al fondo, pur facendo sempre molta attenzione a non danneggiare forme di vita, e inevitabilmente le sfrega contro la roccia. Le guarnizioni di polsi e caviglie sono davvero efficaci contro gli ingressi di acqua. L’eventuale cappuccio è opzionale, non ne sento la necessità nell’acqua caldissima delle Maldive.
Al ritorno in barca si è alzata una brezza, che rinfrescherebbe leggermente i nostri corpi bagnati. Ma il pancino è tenuto caldo grazie al pannello frontale in mesh-skin, comodo e resistente.
In conclusione, un’ottima muta che mi sento di consigliare senza dubbio a chi faccia immersioni tropicali. Il moderato ricambio di acqua a mio avviso dovrebbe essere garanzia di immersione calda anche per i più freddolosi. Non rientro in questa categoria, ma anche al termine di immersioni molto lunghe e con pochi spostamenti, compiute per ricerca, non ho mai avvertito il brividino che dà il segnale che stiamo disperdendo troppo calore.
Fotosub di Luca Saponari, foto esterna di Simone Montano.
Il test è pubblicato su Scubazone n. 45