Aveva solo 48 anni
Aveva solo 48 anni il sub italiano che ieri si è spento dopo aver effettuato un’immersione tra i ghiacci del lago Taney il giorno prima, a circa 1.400 metri di quota, nel comune di Vouvry. Inutili i tempestivi soccorsi poiché le condizioni dell’uomo sono apparse da subito critiche.
L’immersione tra i ghiacci: le stime
Nel 2021 46 persone hanno perso la vita per annegamento in Svizzera. Tra loro, 44 sono decedute in acque libere, di cui 25 in corsi d’acqua e altre 19 nei laghi del Paese. In Ticino le vittime sono state nove.
Secondo le statistiche, le persone che perdono la vita per annegamento sono per la maggior parte uomini. L’immersione in cui il subacqueo ha perso la vita era organizzata e le dinamiche sono ancora da chiarire. È noto infatti che il tuffo in tali condizioni climatiche (l’acqua si aggira tra 1 e i 2 gradi) per il corpo umano è faticoso ed è determinante seguire rigidamente le regole imposte per non correre alcun rischio.
Il fascino dei ghiacci
Le immersioni nei laghi ghiacciati vengono eseguite per rincorrere i giochi di luce; uno spettacolo della natura che si può vedere solo in tale circostanza, con la luce tiepida delle giornate invernali, tuttavia è necessario avere una grande esperienza e un’ottima fisicità per poter sostenere tale sforzo.
Il subacqueo era esperto, dunque è probabile che fosse a conoscenza del fatto che non vi fosse alcuno scopo di scendere in profondità in un lago dove il fondale massimo si aggira intorno ai 12 mt e dove comunque lo spettacolo migliore à godibile nei primi metri.
Aperta l’indagine alla magistratura, siamo vicini a parenti ed amici in questa triste e prematura scomparsa.