Noi tutti italiani conosciamo chi più chi meno il Mar Mediterraneo.
C’è chi vive a contatto con esso tutto l’anno e chi invece lo sceglie come destinazione per le vacanze estive perchè vive in città. Forse lo conosciamo talmente bene che talvolta lo diamo per scontato. Quante volte parlando delle nostre rispettive vacanze abbiamo sentito dire: “Beato te che sei andato alle Maldive, che paradiso, io sono rimasto in Italia invece.“.
Certo i mari tropicali hanno il loro indiscutibile fascino con i loro mille pesci colorati, il reef, le mante e i riflessi dell’ acqua cristallina etc.. Io stesso ho vissuto per qualche tempo alle Maldive lavorando come biologo e come guida snorkeling, ogni volta che mettevo la testa sott’acqua c’era talmente tanto “traffico” di pesce che bisognava farsi strada a colpi di pinne!!
Un mare che ti permette di prendere una piccola compatta subacquea qualunque, uscire a fare snorkeling e senza troppa pratica fare delle belle fotografie colorate. Pensare di fare la stessa cosa nel nostro mare se non in particolari punti è difficile per un mucchio di motivi diversi e di sicuro non abbiamo la stessa abbondanza di vita così evidente ai nostri occhi. Ho preso il primo brevetto sub open water in Italia ma ho imparato ad immergermi alle Maldive, non male come primo posto per fare esperienza…
Dopo 6 mesi passati ad entrare e uscire dall’acqua era giunto il momento di tornare in Italia, la mia preoccupazione principale era che una volta tornato a casa non sarei più riuscito ad apprezzare allo stesso modo il mare in cui ero cresciuto e a cui era stato da sempre affezionato.
Era già inverno qui da noi e per via dei vari impegni lavorativi non mai ho avuto poi molte occasioni per sfruttare il mio brevetto, inoltre vivendo io a Milano non è neanche molto comodo guidare 2 ore per arrivare alla prima spiaggia. Ma finalmente questa estate ho unito l’utile al dilettevole, decidendo di accettare un contratto alla pari in Grecia dove mi impegnavo a lavorare in un dive center per 3 mesi e in cambio seguire il corso divemaster per diventare finalmente un professionista della subacquea.
Premetto che i primi giorni stavo già rimpiangendo la mia scelta perché il lavoro era veramente infinito e molto più pesante del previsto e questo non mi permetteva di avere tempo libero per coltivare le mie passioni, era un continuo casa-lavoro lavoro-casa. Poi ho capito che la prima “immersione” non è sempre quella che conta e mi dovevo solo abituare alla nuova routine.
Tra una guida e l’altra accompagnando i clienti, riesco a fare anche qualche uscita snorkeling o immersione di piacere. Mi attrezzo di compatta scafandrata, pinne, maschera e vado alla scoperta dei fondali egei, faccio qualche scatto della fauna tipica e torno al diving dai clienti, gli mostro nudibranchi, scorfani rossi, polpi, murene d’orate e la loro reazione è sempre la stessa, di sorpresa! “ma dove le hai viste queste cose?”, ” ma sono foto fatte qui?”
E da qui ho capito che il pensiero generale del cliente medio fosse quello di un mare arido e spoglio di vita…
sentivo che era ora di fare qualcosa a proposito! Meno selphie con i clienti e più a ciò che mi circondava, una volta tornati sulla terra ferma mostravo loro ciò che avevamo visto e poi gli spiegavo cosa fosse. Tutto ciò era molto apprezzato dagli stessi in quanto la subacquea è ancora più bella se integrata con un po di biologia e sopratutto se sai cosa stai guardando!
Il Mediterraneo è un bacino semi chiuso di circa 2,51 milioni di km quadrati che si trova nel mezzo di 3 continenti Africa ed Europea e Asia, origina dall’antico mare della Tetide che a partire dal Mesozoico a iniziato a chiudersi lasciandolo in comunicazione con l’ Atlantico ad ovest, con il Mar Nero a est e con il Mar rosso a sudest. La sua storia lo ha reso a mio avviso un mare molto interessante con specie endemiche che nascondono soprese, prendiamo ad esempio la posidonia, ad un occhio inesperto potrebbe sembrare solamente un ammasso di foglie che si muovono seguendo l’azione delle onde, ma se solo ci fermassimo a guardare più da vicino scopriremmo una comunità di piccoli organismi incredibilmente vasta! Dal verme di fuoco piuttosto visibile e facile da scovare fino al cavalluccio marino che invece si mimetizza alla perfezione tra le sue fronde…le apparenze ingannano a volte, il nostro mare non sarà appariscente come uno tropicale ma io dico sempre :”ti piace vincere facile..! “. Come subacqueo e come biologo mi sento di dire che la vera soddisfazione sta nel cercare e trovare il particolare in mezzo ad un cumulo di roccie piuttosto che avere tutto quanto servito su un piatto d’ argento!
Il Mediterraneo è un mare che si impara ad apprezzare col tempo, un mare per veri intenditori.