Nuove maree nere!
Le coste del Perù sono state investite da un ondata di petrolio in seguito al recente tsunami provocato dall’eruzione del vulcano di Tonga. L’onda anomala ha investito prima una petroliera italiana il 15 gennaio scorso, impegnata in un’operazione di scarico di greggio nella raffineria di La Pampilla, di proprietà della Repsol. La marea nera originatasi dallo sversamento in mare di circa 6.000 barili di greggio ha raggiunto una ventina di spiagge, lungo decine di chilometri, alcune isole vicine e la riserva di Ancón.
Polemiche sono in corso, principalmente per i soccorsi poco tempestivi, e per i danni enormi che colpiscono le popolazioni costiere, che vivono soprattutto di pesca.
Proprio all’ultimo momento, per la serie “non impareremo mai” ci arriva un’altra notizia:
Un’enorme macchia di petrolio galleggia lungo le coste della Thailandia. Al lavoro marina militare e uomini della compagnia petrolifera titolare dell’oleodotto da cui è fuoriuscito il greggio. Si teme un disastro ambientale.
50 mila litri di petrolio sono fuoriusciti da un oleodotto sottomarino riversandosi sulle coste delle località turistiche della provincia di Rayon, nell’est del Paese.