Come utilizzare al meglio le potenzialità della AI nella fotografia subacquea?
Ecco come ottimizzare il processo di selezione ed editing dei nostri shooting subacquei.
L’intelligenza artificiale (AI) ha avuto un grande successo negli ultimi anni, soprattutto nella sua versione generativa. Grazie a una stringa di comando con una descrizione accurata, l’AI può creare immagini realistiche da zero o modificare immagini esistenti.
Vorrei fare però una considerazione personale.
Credo che la fotografia subacquea sia una passione che va oltre la ricerca di immagini da like. Per i fotografi subacquei, l’obiettivo è quello di immergersi e creare, con le proprie forze e la propria visione, l’immagine che si va cercando. Questo, indipendentemente dal successo che si può ottenere in concorsi fotografici o sui social media.
Programmi per lo sviluppo dei file in modo autonomo potenziati dalla AI.
Oltre ai programmi di AI generativa, esistono però anche strumenti che possono semplificare il lavoro dei fotografi subacquei una volta usciti dall’immersione. Si tratta dei programmi per lo sviluppo dei file in modo autonomo usando l’AI.
Non sono infallibili, ma se usati per una equalizzazione e un controllo sui vari parametri li trovo molto comodi.
Per chi non li conosce, cosa sono e come lavorano?
Sono programmi che sfruttano l’AI per sviluppare con il proprio stile le fotografie scattate, sono nati e sono utilizzati soprattutto dai fotografi matrimonialisti perché velocizzano lo sviluppo dei 2 o 3000 scatti per ogni servizio fotografico di matrimonio.
Imagen AI o Aftershoot?
Oggi le due realtà più importanti in questo tipo di AI sono Imagen AI e Aftershoot. Mentre con Imagen si deve essere connessi per poter eseguire lo sviluppo con Aftershoot possiamo fare le lavorazioni anche off-line.
Editing foto con AI, il “culling”
Un’altra funzione offerta da questi programmi è il “culling”, ovvero la classificazione delle immagini. Le immagini vengono classificate in base alla qualità, al contenuto e all’esposizione. Ho provato questa funzione, ma secondo me è ancora da migliorare, perché la scelta non è sempre precisa. Per quanto riguarda lo sviluppo, invece, ho trovato entrambi i programmi utili.
Editing con Aftershoot
Editing fotosub con Image AI
Alla fine ho scelto Aftershoot perché oltre a poter lavorare off-line ha una quota annua forfettaria e usandolo anche per altri tipi di servizi mi conviene, mentre Imagen fa pagare qualche centesimo per immagine sviluppata più una quota di 7 euro se vuoi avere il tuo profilo personale.
In entrambi i programmi, possiamo usare i profili di sviluppo predefiniti o crearne uno nostro. Per creare un profilo personalizzato, è necessario fornire all’AI almeno 3.000 immagini, meglio se di più. Questo perché il programma impara come si preferisce sviluppare le immagini. È buona norma, ogni volta che si sviluppa un nuovo gruppo di immagini, rivederle, correggere ciò che non piace e poi rialimentare l’AI con le modifiche.
Entrambi i programmi funzionano usando gli archivi di Lightroom o di Capture One, tutte le modifiche sono visibili aprendo l’archivio e sono sviluppi non distruttivi e che possiamo modificare usando il programma che abbiamo usato (Lightroom o Capture One).
Lightroom e Capture One per sviluppare grandi quantità di fotografie
Questi programmi possono sviluppare 4000 fotografie in pochissimi minuti perciò li trovo fantastici, soprattutto quando si rientra da un viaggio e non si ha il tempo o la voglia di sviluppare le immagini al nostro rientro.
Prima di iniziare a usare questi strumenti, ogni sera rivedevo le immagini scattate in viaggio e sceglievo le migliori da sviluppare subito. Le altre le lasciavo da sviluppare a casa, ma con il lavoro e i tempi della vita moderna, questo processo iniziava a richiedere sempre più tempo.
Prima dello scorso viaggio ho creato il mio profilo di sviluppo fornendo al programma gli archivi fotosub degli ultimi anni, (se non ricordo male 10000 foto) una volta in vacanza mi sono rilassato scattando e facendo le copie alla sera sugli HD, poi una volta arrivato a casa ho caricato l’archivio lightroom con le fotografie scattate da me e mia moglie, tolte ovviamente quelle brutte, e mi ha sviluppato in meno di 10 minuti 2500 fotografie, poi ho messo mano a quelle che mi interessavano di più creando uno sviluppo con uso delle maschere di selezione e altri strumenti di lightroom.
Lightroom workspace, come iniziare
Nel centro andiamo a trascinare o selezionare l’archivio Lightroom o Capture One. In alto a destra invece andiamo a selezionare il profilo di sviluppo, come vedete mi sono creato quello denominato Underwater per la fotosub.
Modifiche in maschera con i programmi AI, nessuna modifica alla foto originale
Questi programmi al massimo creano una maschera sul soggetto ma non fanno modifiche su di essa, le loro impostazioni di sviluppo si applicano a tutta l’immagine perciò a volte è necessario uno sviluppo creato a mano.
Sicuramente è sempre necessario l’intervento umano nello sviluppo ma il software di AI ci permette di delegare una fase che può essere ripetitiva o poco gratificante che però ci richiede tempo, permettendoci di concentrarci sullo sviluppo di fino dei file.
Esempi di immagini sviluppate usando l’AI
Metti alla prova le tue conoscenze di fotosub con il nostro quiz: Quiz di fotografia subacquea – ScubaPortal –
Articolo originale pubblicato su: ScubaZone 72