Perduti nel tempo… Esplorazione…fascino del mistero…attrazione verso l’ignoto …divieto innato di routine…e ancora altro , ma gli “ Explorers “ bene o male sono così…ahh…dimenticavo, importantissima e non ultima se non forse per prima : la passione !!! E provano queste sensazioni continuamente, a differenza di altri che per mille motivi, si limitano al tuffetto domenicale comunque valido, tranquillo e senza pretese. Sto discorrendo e riferendomi al subacqueo “normale “ , ossia quello “ “very normal “ magari con l’unica possibilità dell’immersione settimanale, senza tante pretese economiche , perché oramai tutto costa , … e caro .
Nel nostro piccolo noi ci sentiamo appartenere al primo gruppo, anche se sempre dipendenti dal week-end o dalle vacanze classiche. Difficilmente però se non per allenamento o condizioni meteo restrittive, facciamo il “puccetto-easy”: il modus operandi “inside” è comunque cercare qualche cosa di nuovo o diverso anche nella normalità. Steve Jobs, si raccomandava di “essere sempre affamati …” e noi lo siamo sempre !
Ogni volta allora è una piccola avventura e l’adrenalina contornata da miriadi di emozioni, va a mille quando l’obbiettivo diventa magari ….un relitto, piccolo o grande che sia, o qualsiasi cosa che gli assomigli .
Per questo motivo, essendo abbastanza “ very normal subbi “, ma con quel “quid” in più, quando partecipiamo alle varie conferenze di amici e conoscenti tecnicamente e tatticamente molto più bravi di noi che hanno sicuramente a disposizione tutt’altri mezzi , e vediamo proiettati filmati e fotografie di esplorazioni e scoperte particolari, ebbene rialziamo la mascella caduta, e restiamo umilmente ammirati di quanto riescono a fare, inchinandoci con profondo rispetto, rispettando i propri limiti .
Abbiamo avuto l’opportunità di scoprirne uno di relitto, e devo sottolineare che la cosa è veramente entusiasmante. Non abbiamo avuto la pretesa legata al possesso di chissà quali grandi tecnologie costose che ci sono adesso in commercio, o la fortuna del ritrovamento di una nave da guerra, di un aereo, …o chessò…di un sommergibile….ma i momenti precedenti la scoperta, quando uno percepisce quelle sensazioni che ho descritto prima, credetemi , sono uniche, che si tratti anche di un semplice Vespino smarmittato oramai arrugginito .
Perduti nel tempo – Alcuni esempi, relitti e non, qua e là.
Siamo a Porlezza, piccola perla del Lago di Lugano o meglio “Ceresio“ ma sponda italiana e davanti alla solita mezza bionda spumeggiante trangugiata dopo un tuffo di ricognizione, il titolare del Bar Italia situato nel centro dello splendido lungolago, il sig. Plinio Crippa ci apostrofa in dialetto locale : “ Voialtri due , ma lo sapete che là in fondo sotto a quella casa era stato affondato un barcone ? “
Capitemi bene : …….avevamo già le antenne direzionali piazzate a 360 gradi in modalità full scanner !!!!
E da quelle poche parole, nasce e si concretizza il sogno. Con il Fulvio Dimicco si incomincia con il classico “chi-come-dove-quando“ e tutto quello che ci sta dietro. Dal punto logistico dell’ immersione, alla profondità teorica del possibile ritrovamento, alla configurazione e bombolame da portare, direttamente legato alla miscela da adoperare . E poi prepari la configurazione per il primo tuffo, e scendi in acqua, …..cerchi, perlustri con la torcia che sventaglia da tutte le parti , cercando di capire, tradurre ed interpretare ogni piccolo particolare della parete o del fondale ….ma alla fine, non trovi nulla ….Azzz… Ufff…Un po’ di dispiacere, un po’ di sconforto, ma la immediata reazione ti porta a studiare e preparare la seconda perlustrazione . E ritorni sul posto con mille aspettative, cercando di capire come il relitto ti si potrebbe visualizzare davanti agli occhi …e poco dopo ….intravedi un’ombra scura, quasi all’improvviso una sagoma si staglia sul fondo …il cuore batte più veloce ….ed……eccolo .
Si tratta di una vecchia Lucia, vecchia barcone da carico di legno e neanche troppo piccola , adagiata sul fondo ed anche abbastanza inclinata , perpendicolare alla scarpata, da 50 a 56 mt … . C’è pure un arco di legno , classico della Lucia Lariana , quasi completamente danneggiato . E dopo il primo colpo d’occhio generale, ti soffermi un pochino sui particolari ma questi , preferisci a rimandarli alla prossima volta . Ora sei concentrato sulle sensazioni di gioia ed emozioni : dopo oltre probabili ottanta o novant’ anni, hai ridato “vita ad una vecchia signora “ con chissà quali storie marchiate tra il fasciame dello scafo, fino a poco fa abbandonata nel buio e freddo del lago , ma da ora in poi meta quasi costante di subbi delle più disparate specie.
Perduti nel tempo.
La curiosità e gioia nella scoperta di un qualcosa, ha avuto un altro picco invece in acqua salata .
Infatti, gli amici della Divisione Sardegna, Alberto Fadda e Stefano Murzi, effettuando tuffi in quello che chiamiamo Canyon proprio davanti a Cala Gonone, videro in piena parete,(sprofonda ad oltre 500 mt in quel punto ) ma molto profondo quello che poteva sembrare un grande anfratto nero . E scattò anche in questo caso l’enorme curiosità di sapere e capire cosa ci potesse essere la sotto. Si organizzò pertanto una vera e propria spedizione, con il team al completo ed il supporto del Diving Dimensione Mare. Il risultato è stato: una bella grotta , poi diventata “ Il Grottone “ per gli amici misurata pure nella sua grande apertura verso il burrone con rotella metrica , alla profondità di 104 e penetrazione a 107 mt . Euforia totale ed enorme contentezza (vedi “Grotta Cartoe: Gola Profonda”)
Perduti nel tempo.
E non ultima, durante una lunga scooterata in acque ancora lacustri forse incontaminate , ecco il ritrovamento da parte di Ivan Rolli di quello che sembrerebbe un semplice manufatto in legno, una trave lavorata semi curva, a sezione tronco-piramidale, posta verticalmente in prossimità di una parete a 43 mt . Anche qui, mille supposizioni e congetture, sul che cosa sarà, sul possibile relitto, a chi è appartenuto, quanto tempo avrà …..e soprattutto che cosa diavolo ci fa li …!!!!!
Può sembrare una carrellata di “scoperte dell’acqua calda”, ed invece è solo uno dei mezzi per potersi migliorare, per poter aumentare le tue capacità, un pochino anche i tuoi limiti…per poter aggiungere un altro obbiettivo, piccolo o grande che sia, a 15 come a 105 metri ; per potersi continuamente stimolare .
“Stay Hungry “ diceva Steve Jobs , …e noi lo siamo, eccome ! Ogni attimo passato la sotto è per vedere, cercare , curiosare…..