Tutti noi sub ai primi corsi compiliamo con cura, chi più – chi meno, il logbook. Poi molti vanno avanti a farlo e altri, come me, lo abbandonano in una scatola in garage. Personalmente infatti ho cominciato bene e ho retto per le prime trecento-quattrocento immersioni, poi ho cominciato a raggrupparle e alla fine non ne ho più tenuto traccia. Un vero peccato perché ora non ricordo mai i nomi né altre informazioni delle oltre mille immersioni che ho fatto.
Fortunatamente però per ogni posto ho sempre scritto qualche articolo a caldo e scattato qualche foto così conservo comunque molti ricordi anche a distanza di anni.
E voi, che logbook tenete?
Cos’è il logbook delle immersioni?
Dando per scontato che tutti i sub lo sappiano, diciamolo per chi non si immerge. La maggior parte dei sub registra le proprie immersioni su un libro di appunti appositamente studiato per la subacquea, conosciuto come “logbook”.
Disponibili in diversi formati e colori, tutti i logbook riportano le principali informazioni che si vogliono conservare per ciascuna immersione che verrà numerata in modo progressivo:
- data
- luogo
- profondità massima
- temperatura aria e acqua
- compagni di immersione
- tipo di immersione
- tipo di miscela utilizzata
- quantità di miscela consumata
- attrezzatura usata
- quantità di pesi in zavorra
- …
Oltre ai dati informativi viene lasciato uno spazio per i commenti, dove ognuno può descrivere l’immersione fatta, elencare quello che ha visto sott’acqua o segnare delle critiche per migliorare con le successive immersioni.
Uno spazio viene sempre lasciato per la “certificazione” dell’immersione da parte dell’istruttore, della guida o del compagno. Questo è utile per conteggiare le immersioni valide ai fini del raggiungimento di alcuni livelli necessari per certe tipologie di brevetto.
Perché si tiene il logbook delle immersioni?
Mantenere aggiornato il proprio logbook non è obbligatorio, ma sicuramente consigliato: chi è ai primi tuffi lo troverà utile ai fini didattici, mentre anche chi ha più esperienza avrà sempre un “diario delle immersioni”, utile per recuperare informazioni su esperienze subacquee effettuate nel passato.
Tipi di logbook delle immersioni
Esistono in commercio dei logbook cartacei di formato standard con copertina rigida con anelli per inserire le pagine che nel tempo si compilano: questi sono consigliati perché si trovano le pagine bianche con una certa facilità.
Ciò non toglie che la scelta del proprio logbook, come della propria agenda, sia soggettiva e i più pazienti che hanno una discreta conoscenza di qualche programma di impaginazione possono crearseli a proprio “uso e consumo”.
Oltre che nella versione cartacea i logbook sono disponibili in molti formati elettronici e la maggior parte dei computer subacquei ha un proprio software per scaricare i dati e archiviarli comodamente. In questo caso si avrà poi a disposizione tutto il profilo dell’immersione effettuata, con un grafico riportante profondità e tempo, i consumi di miscela (se dotati di sonda e computer che li registra), eventuali allarmi segnalati durante l’immersione e molte altre informazioni che andranno integrate con quelle che il computer da solo non può registrare, come i compagni di immersione, l’attrezzatura usata ecc.
Consiglio personale
Un amico recentemente mi ha chiesto un consiglio su quale logbook tenere. Gli ho risposto che dipende da lui, dalla tua voglia di scrivere e dai suoi gusti ma in ogni caso un logbook in Excel sarà la soluzione più pratica.
All’inizio comunque terrei quello cartaceo ai fini della certificazione delle immersioni, accompagnato da uno in Excel per poi col tempo mollare eventualmente quello cartaceo e andare avanti solo con quello in Excel.
Con poche immersioni sulla carta si trova tutto velocemente ma tenendo presente che in un logbook ad anelli ci possono stare 300-400 immersioni, quando si arriverà a mille la ricerca sarà quasi impossibile mentre con i filtri di Excel si avrà sempre tutto in un paio di click, si potranno fare statistiche, pivot, grafici e avere molte informazioni in pochi secondi.
Con i sistemi cloud (dropbox, onedrive, ecc) sarà peraltro sempre disponibile anche su smartphone e tablet.
Mio figlio di sei anni non ne vuole sapere di logbook ma lo obbligo a iniziarlo almeno finchè non saprà usare Excel.
Il mio logbook me lo costruisco da solo con il pc usando dei fogli di cartoncino e facendo fori per inserirlo nell’apposito contenitore. Pensate che li ho tutti via in un faldone.
Io mi trovo molto bene con la doppia versione: Compilo il cartaceo (fatto da me sulla falsa riga di quello padi, con modifiche per le multimiscela) e quando ho un po’ di pagine lo trasformo in pdf con lo scanner. In pratica ho un file pdf con le pagine dei logbook dal primo acque confinate ed in cui ho messo gli indici e posso cercare per luogo o tipo di immersione; il tutto tenuto su cloud e accessibile anche da cellulare in tutto il mondo all’occorrenza
Io uso l’app di SSI, dopo l’AOW (è mandatoria) è anche utile per prendere i vari badge di esperienza (master, century etc..)
L’app fa un po’ schifo effettivamente ma resta comunque più comoda del cartaceo..