Forse non tutti sanno che a pochi minuti di macchina dal capoluogo lombardo si nasconde un’oasi felice.
Nel verde di secolari querce e platani si apre un lago costruito dall’uomo da quelle che fino a non molti anni fa erano cave di ghiaia, il lago Boscaccio.
I dubbi su ‘cose diverse’ e i pregiudizi su immersioni in cava frenano la maggior parte dei sub che immaginano questi laghi vicini alle risaie un po’ troppo fangosi, sporchi e privi di ogni interesse. Niente di più sbagliato! i pregiudizi sono sempre un grosso limite. Quando ho lanciato l’idea di un’immersione alla ricerca della pantegana speravo di poter suscitare l’interesse per il lago Boscaccio. Alcuni amici hanno deciso di seguirmi ed è stato bello poter trascorrere insieme una domenica diversa dalle altre.
Oltre i cancelli della proprietà privata è stato costruito un bel diving con ampi spogliatoi, sala compressori e un grosso salone per i ritrovi. A pochi metri si intravede tra gli alberi un lago da sogno, un angolo di paradiso alle porte di Milano dove pavoni e cavalli sono tenuti in una cascina accuratamente ristrutturata per ricevimenti di ogni tipo.
Avvicinandoci all’acqua vediamo che appena sotto i pontili sono state predisposte delle piattaforme per gli esercizi per i corsi, ‘terreno’ forse non ideale per sub alle prime armi ma sicuramente più suggestivo di una piscina. Una di queste banchine è stata motorizzata per poter raggiungere il centro del lago, da dove parte il percorso guidato: una cima porta tra passaggi ricostruiti tra fascine di arbusti e grotte di cemento, ora habitat ideale per carpe di diverse decine di chili, lucci oltre il metro di lunghezza e molti altri pesci che possono vivere disturbati solamente da qualche sub in visita.
Lo show dei lucci in caccia è un’emozione unica, lo sguardo aggressivo e la fama creata dai contadini locali che li descrivono come pericolosi pesci ‘azzannatori’ potrebbe ingannare perchè in realtà con il dovuto rispetto si fanno avvicinare e fotografare incuriositi dalla nostra presenza.
A pochi metri dal punto di ingresso e una decina di profondità si cela la secca delle carpe. Quando me ne avevano parlato avevo sorriso ma quando ci sono entrato sono rimasto incredibilmente sorpreso dalla grandezza di esemplari di oltre 50 kg che ho indicato agli altri con il pugno sulla fronte, gesto che solitamente di usa per il pesce Napoleone. A differenza dai lucci non sembravano apprezzare la nostra visita e nuotavano via velocissime.
Continuando il percorso abbiamo incontrato una statua e un relitto di un’imbarcazione, devo ammettere, per me di poco interesse in un posto abitato da altri pesci stupendi che ho cercato di fotografare per tutta l’immersione: persici sole, lucci perca, persici…
Dopo il rientro con la ‘barca’ ci siamo tuffati subito per visitare anche la zona vicino a riva e anche qui non sono mancati lucci, carpe e persino molluschi simili alle cozze e qualcosa di molto simile ai nudibranchi. Sfortunatamente nessuno di noi conosce queste di vita forme lacustri e non esistono nemmeno troppi libri su cui informarsi.
La temperatura dell’acqua si aggira intorno ai 26°C gradi in superficie, 22°C fino a -8 metri e scende sotto i 14°C sotto i 10 metri. La visibilità è molto buona (circa 5 metri) fino ai -5 metri e poi diminuisce drammaticamente riducendosi anche a meno di un metro. Questi due dati sono importanti perchè si godono delle piacevoli immersioni al caldo senza dover scendere troppo con tutti i vantaggi che ne conseguono, primo tra tutti l’allungamento dei tempi di immersione (siamo arrivati sempre oltre i 70-80 minuti di ‘fondo’).
Per noi questo lago è già stato un luogo di incontro lo scorso anno e lo sarà anche in futuro. Spero con questo articolo di avervi incuriosito a sufficienza perchè anche voi una domenica vi possiate risparmiare ore di autostrade e scoprire qualcosa di diverso e bello ‘sotto casa’ e sotto la protezione della Madonnina.
Foto: Marco Daturi, Davide Corengia
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Bell’articolo su un posto che davvero non conoscevo.
Una sola precisazione, giusto per pignoleria: quelli in foto non sono dei lucci (Esox lucius) ma dei lucioperca (Sander lucioperca).
Articolo molto interessante, potrebbe inserire anche dei riferimenti delle persone da contattare per immergersi.
Ciao Michele, l’articolo che leggi è di qualche anno fa. Le immersioni erano poi state chiuse e credo che ancora oggi non sia più possibile farne.