Lo snorkeling è certamente il modo più immediato (e forse anche il più semplice) per osservare le meraviglie del mondo sommerso. L’uomo è sempre stato attratto dal mare così come lo è da qualunque cosa che non controlla e non domina… a noi umani (e qui metto dentro anche le donne) piace il rischio dell’ignoto! Purtroppo il rapporto tra uomo e mare non è stato sempre rose e fiori. Inizialmente, attratti dai molti colori, dalla ricchezza e dagli esseri così diversi da noi abbiamo per lo più rubato (nel vero senso del termine, senza attenzione e buttando tutto ciò che non ci sembrava utile per aria) ciò che ci sembrava degno di nota e che quasi sempre dopo un po’ puzzava o scoloriva. Molti animali venivano arpionati, per il gusto di farlo, per far giocare i bambini e poi lasciati senza vita sulla battigia. Qui spesso diventavano preda di uccelli ed altri animali, ma comunque non sarebbe stata quella la loro fine naturale…
Con il tempo, però, le cose sono cambiate. Le tecnologie, la televisione e la nuova sensibilità ecologista ha modificato lentamente l’approccio con la natura e quindi anche con il mare. Si cerca di stare più attenti. Magari il bambino continua a pescare con il retino, ma a fine giornata rimette tutto nella pozza d’acqua oppure nemmeno tira fuori i pesciolini dall’acqua (molto meglio!!), però il nostro rapporto con il mare è diventato più rispettoso. Ci rendiamo finalmente conto che riportare a casa sabbia e conchiglie da una vacanza non è proprio un bene per l’ambiente…
Ciò nonostante, ancora si vedono e si sentono tanti esempi di profonda ignoranza. In effetti, il problema principale del rispetto è la conoscenza. Non si può rispettare se si ignora, se non si conosce. Se ciò che strappiamo o stringiamo tra le mani è (secondo noi) privo di vita o inutile, il nostro cervello non attiva il senso di colpa, la cautela e l’attenzione che merita.
L’uomo (intendendo proprio tutti, uomini, donne e bambini) tende a considerare importante solo ciò che conosce o che per cultura gli è stato insegnato a rispettare. Non si prende cura se non di ciò di cui riconosce e apprezza il valore. In questi termini lo snorkeling, proprio perché attività facile aperta a tutti, è un ottimo strumento per insegnare ed imparare il mare.
Già mettendo una maschera sul viso, durante una giornata nella spiaggia abituale, si potranno osservare piccole creaturine muoversi sulla sabbia, pesciolini nascosti tra le alghe, un polpetto che ha la sua tana fra i sassi, una stella marina quasi immobile o un riccio che bruca…
Già da questa prima esperienza, il mare di sempre non ci sembrerà più lo stesso ma acquisterà un altro fascino ed un altro significato.
Ecco quindi che l’attività dello snorkeling (nuotare a pelo d’acqua con maschera, boccaglio e pinne) diventa strumento per conoscere i fondali marini e le creature che lo abitano. Si tratta, inoltre, di una delle attività più divertenti che si possono fare al mare e che possiamo condividere con i nostri figli, con gli amici e con il partner.
Non ho mai visto nessuno non divertirsi a fare snorkeling! In qualunque posto si faccia c’è sempre qualcosa da scoprire, ma è anche un modo per fare sport e nello stesso tempo per lasciarsi andare al benefico e piacevole movimento del mare…