Lo scoglio del Vervece si trova a circa un chilometro dal porto di Marina della Lobra a Massa Lubrense ed è uno dei siti più distintivi dell’AMP Punta Campanella che fa parte della zona A. Lo scoglio è visibile fuori dall’acqua ed è circondato da pareti a picco che discendono oltre i 50 metri di profondità.
A circa 12 metri su un pianoro roccioso rivolto a levante c’è la Madonnina del Vervece una statua deposta in ricordo di chi in mare perse la vita. Verso i trenta metri ci sono sulle pareti tanti spugne gialle tubiformi che si formano in ambienti poco illuminati mentre sul versante nord a 35 metri di profondità si estende il viale delle gorgonie, dove per l’appunto Paramuricea clavata predomina questa scena che è senza dubbio una delle più belle visibili nel golfo di Napoli.
Altra immancabile attrattiva per i subacquei su questo sito sono i banchi di barracuda che a differenza di ciò che si pensi, nuotano tranquilli e si lasciano ammirare.
A parte l’ambiente molto ricco anche nelle fenditure rocciose c’è tanta vita, idrozoi danno nutrimento al alcuni esemplari di nudibranchi: Cratena peregrina e Flabellina affinis.
Murene con gamberetti attuano un vero e proprio commensalismo: il gamberetto mangia i depositi di cibo tra i denti della murena e lei ne approfitta per avere un’igiene orale di tutto rispetto.
L’immersione allo scoglio del Vervece
Finalmente dopo anni che non mi immergevo su questo sito, a fine luglio ho potuto effettuare quest’immersione con gli amici dell’associazione Jacques Cousteau di Vico Equense, in quanto le date delle immersioni le gestisce l’AMP suddivise tra i vari diving center che sono autorizzati dalla stessa. Noi ci siamo immersi con il Punta Campanella Diving Center che ci ha dato supporto logistico, tra cui uno dei soci Gianluigi Di Maio che ringrazio.
L’euforia pre-immersione comincia a venire fuori per fortuna la smaltisco insieme alla mia amica Emanuela. Il sito si presenta con la caratteristica acqua blu e mare calmo che mi permette di effettuare alcune foto a mezz’acqua, nonostante la presenza di mucillagine che è depositata tra qualche gorgonia ed a tratti intorno alla madonnina, la visibilità è comunque eccellente anche la corrente non è presente, quindi siamo fortunati.
Immancabile banco di barracuda si fa strada nel blu appena discendiamo, certi di ritrovarlo al ritorno, continuiamo a discendere intorno ai 25 metri un amico mi segnala una musdea che è decisamente poco collaborativa, quindi continuo la mia discesa intorno ai 30 metri e la mia guida Marco mi consiglia di non discendere oltre in quanto le gorgonie rosse sono invase di mucillagine.
Nel frattempo i barracuda sono discesi, l’occasione è ghiotta ci lanciamo nel vortice che creano, una meraviglia, sono talmente presa dal notare la lunga forma di questi pesci che dimentico di chiudere il diaframma avendo scattato controluce, come dico spesso in questi casi preferisco di gran lunga divertirmi al momento che portare a casa uno scatto degno di nota.
Satura dei barracuda proseguiamo l’immersione, anche qui con enorme dispiacere noto lenze, impigliate tra le gorgonie gialle: senza parole! Abbiamo quasi effettuato il giro intero sullo scoglio risalendo di quota a circa 15 metri incontriamo un gruppo di corvine molto belle, di media grandezza ed infine mi fermo vicino alla madonnina per effettuare qualche scatto ad una Castagnola molto fotogenica. In riserva di aria comincio la risalita sulla cima e vicino alla boa eseguo con routine la sosta di sicurezza dove non mi risparmio di effettuare un’altra foto che sinteticamente, mostra la limpidezza e lo spettacolo che offre questo sito.