Quando si viaggia con persone che amano il mare ci si ritrova come collegati da un filo sottile e non c’è bisogno di troppe parole per capirsi. Bastano pochi gesti, sorrisi e la passione per l’elemento liquido che rende il nostro pianeta unico.
La Macana Maldives è nata per amore del mare e l’amore non può certo avere confini o paesi. Se le Maldive e i Tropici in genere sono i luoghi in cui ci si ritrova normalmente, da quest’anno, è nata l’idea di girare anche il mare italiano, nelle località più belle ed affascinanti, insieme a clienti che ormai sono diventati soprattutto amici e compagni di viaggio.
E la prima tappa dell’estate italiana di Macana è stata Ustica. Due gruppi, uno di “sirene”, donne innamorate del mare che insieme hanno esplorato l’isola sin nel profondo ed un secondo gruppo di amici di Macana da lunga data che hanno vissuto il mare sopra e sotto, gustandoselo davvero.
L’isola è solo una piccola parte emersa di un vulcano antichissimo. Le rocce basaltiche rivelano i movimenti dell’isola con resti fossili e lunghe strisce colorate che segnano il livello marino nelle varie epoche. Il mare ha lavorato la roccia anche dall’interno creando grotte incredibili, alcune delle quali accessibili solo dal mare e altre solo dalla terra. Poi ci sono le grotte subacquee, luoghi incredibili in cui la luce si diverte a creare lame e riflessi che anche da soli sarebbero in grado di incantare.
L’uomo è intervenuto sulla terra, conquistando appezzamenti per la coltivazione e facendo crescere frutti saporiti, dal sapore denso ed aromatico. Ha migliorato le piante locali e cercato di utilizzare tutto ciò che si poteva mangiare, dai capperi in poi, presenti in quasi tutte le ricette usticesi. Il Mare, quello con la M maiuscola, rimane comunque il vero sovrano. Acque limpide, trasparenti circondano l’isola e offrono riparo a pesci ed organismi tra i più diversi. Qui si vede ancora il mediterraneo di una volta con una ricchezza rara da trovare altrove. Certamente merito anche dell’area marina protetta, la prima ad essere istituita in Italia, che protegge e preserva una parte di costa e di mare molto importante. In quest’area gli organismi si riproducono in maniera naturale senza competere con l’uomo-pescatore e poi più tardi popolano tutto il resto della costa sommersa creando un paradiso per i subacquei e per gli snorkelisti di enorme bellezza e valore.
Dopo un breve viaggio in aereo fino a Palermo e dopo solo un’ora e quindici minuti di viaggio l’isola compare davanti ai nostri occhi. Il paesino con le sue case sparute dai colori tenui si presenta ai nostri occhi vogliosi di mare e di vacanza. Il primo pensiero di Monica – ma lo confesserà solo più tardi – è stato “tutto qui? Mi aspettavo di più…”, ma scendendo dall’aliscafo è immediata la sensazione di benvenuto e di calore che emanano i sorrisi degli isolani e tutto assume un aspetto diverso. Il profumo degli oleandri in fiore è intenso, sensuale e vibrante. I loro colori, misti a quelli delle buganvillee ammorbidiscono il profilo di una terra aspra e difficile. D’altra parte non è un caso se i romani la chiamavano Ustum che significa bruciato, per la sua origine vulcanica e i greci Osteoides, ossario, per i resti dei mercenari e pirati che vi si ritrovavano. Qualcuno dice che era il regno della maga Circe che trasformava gli uomini in maiali ed è naturale che un luogo del genere sia avvolto da un alone di magia e di leggenda. Un’antica profezia dice anche che l’isola come è emersa dal mare, un giorno vi sprofonderà nuovamente.
Fuori fa caldo ma la prima immersione riconcilia col mondo. Siamo a venti metri, l’acqua è un cristallo liquido e denso e la luce del sole penetra in raggi scomposti riflettendosi nelle poche particelle e sulle squame dei pesci. Le rocce sono ricoperte di una prateria di alghe, dove si nascondono diverse cerniotte completamente nascoste tra le matasse verdi. Quelle più grandi invece – che sono moooolto grandi – nuotano impavide in acqua libera. Un banco di barracuda si avvicina e ci guarda. La luce si riflette sulle loro livree facendoli brillare d’argento mentre ci circondano in un loop grazioso che serve per proteggersi e confonderci. Poi dal blu arriva una grande ricciola, frena bruscamente, cambia direzione e va verso la parete. Questo strano “branco” di animali che fanno le bolle non deve convincerla troppo. E sì che ne deve vedere di subacquei qui, alla secca della Colombara! Arrivano altre sue compagne, più grandi, si muovono tranquille sopra di noi. Ora sono tutti pacifici ma quando è il momento del pasto e della caccia, le cose cambiano totalmente.
Una volta emersi, tutti hanno il sorriso stampato in faccia e fanno commenti su questo o quel pesce… al punto che il recupero in gommone è lento ma divertente. Le guide di Mister Jump Diving, sono tutte molto attente e professionali ma soprattutto ormai sono degli amici (e anche parte del nostro staff Maldive, insomma una sinergia totale in due mari fantastici).
Ogni immersione ha qualcosa di magico. I pinnacoli sono ricchi di pesce pelagico, ma ci sono anche le grotte, i canyon, gli anfratti dove una microfauna ricca e variegata offre immersioni per gli appassionati e i fotografi.
E dopo, il sole, il mare e tante risate (oltre ad ottimo cibo e vino) ci aspettano… Vi aspettiamo a settembre per i prossimi appuntamenti dell’estate italiana di Macana, altre due bellissime isole l’Elba e Marettimo per due week end dedicati al mare e all’allegria.