Cosa c’entrano i macachi della foto con la subacquea? Adesso ci arrivo, calma.
Nei macachi (usati come animale da laboratorio, come un modello di primate) è stato studiato da un’equipe canadese il meccanismo con cui i canali semicircolari, organo dell’orecchio interno che ci dà il senso della nostra posizione e dei nostri movimenti nello spazio, trasmettono questi segnali ai centri nervosi superiori. Si è visto che esistono praticamente due vie parallele di trasmissione. Il lavoro è pubblicato sulla rivista Nature Communications.
Una avviene per picchi di attività veloci, intensi e ravvicinati, immaginatevi la linea ritmica (basso, batteria) di una canzone rock. Ed è quella che, secondo gli scopritori, è legata alla evoluzione dei macachi (e nostra) come organismi terrestri, che si muovono in ambiente aereo e hanno a che fare con cambiamenti improvvisi della loro posizione nello spazio, che necessitano di reazioni velocissime (attraverso circuiti automatici, di solito indipendenti dalla nostra volontà) che ci permettono di mantenere l’equilibrio in qualsiasi situazione.
Ma esiste una seconda linea di trasmissioni dai canali semicircolari al cervello, che si diffonde con segnali più dolci, con variazioni fluide e lente, paragonabile al canto di un crooner (avete presente Michael Bublé?). E questa, secondo i ricercatori, è un’eredità che ci portiamo dietro da quando, 300 milioni di anni fa, i nostri antenati lasciarono l’ambiente acquatico per muoversi alla conquista dell’ambiente terrestre. L’acqua è un mezzo denso, il nostro corpo quando vi è immerso la percepisce, compie uno sforzo per spostarla, ogni movimento è rallentato e lo stesso ambiente ci sostiene dolcemente.
Il nesso con la subacquea?
Per la prima volta questa doppia via nervosa è descritta, ed è interessante che il nostro organismo, dopo milioni di anni di evoluzione in ambiente terrestre, mantenga così viva la memoria di quando eravamo esseri acquatici. Siamo nati per l’immersione? Forse è un poco esagerato arrivare a questa conclusione, ma di sicuro ci siamo evoluti partendo da esseri acquatici e questo influenza molto a livello nervoso le nostre reazioni e il nostro modo di muoverci quando siamo immersi in acqua.