Quali sono le stranezze dei sub, le più comuni, quelle che più o meno coscientemente commettono in immersione o durante la preparazione? Ancora una volta prendiamo lo spunto da una discussione del forum https://www.poverosub.com/forum/, che era volta a evidenziare i comportamenti più strani e buffi, e diamo la parola a chi ha preso parte alla discussione.
La prima piccola mania evidenziata è stato l’amore che lega molti ai coltelli da sub sovradimensionati, i machete o le scimitarre che molti amano portare al polpaccio. L’evoluzione dei materiali ha portato alla riduzione delle dimensioni del coltello, che adesso molti sub appendono al GAV in soluzioni minimaliste. Il cotello deve poter tagliare una cima, lenza o rete in situazioni di emergenza, per le quali le dimensioni non sono necessarie. Va detto però che le mannaie hanno avuto nella discussione i loro strenui difensori, forse veterosub, legati all’immagine del cacciatore di squali tramandata dal cinema, che amano coccolare i loro vecchi “lunghi coltelli” e portarli in immersione. Ci asteniamo dal prendere una posizione, in fondo se di stranezza si può parlare è una stranezza innocente, che non fa male a nessuno.
Così come la “moda”, trasmessa dalle didattiche, in particolare da quelle di origine americana, di portare lo snorkel collegato al cinghiolo della maschera anche in immersione, dove non serve a niente. Ammetto che, agendo da istruttore, sono stato tra i promotori della moda, che si giustifica dando uno strumento ai neosub per respirare in superficie stando col viso in acqua, e senza intaccare la riserva d’aria delle bombole. Al momento di immergersi si scambia lo snorkel (che si porta a sinistra) con l’erogatore (a destra), a fine immersione si fa l’opposto e ci si trova con lo snorkel già pronto. Molto utile per respirare confortevolmente se abbiamo quell’ondina fastidiosa che ci schiaffeggia mentre aspettiamo di risalire in barca.
L’inconveniente è che durante l’immersione si ha questa appendice colorata appesa all’elastico della maschera, che ballonzola e tira secondo la corrente, non esattamente idrodinamica. L’industriosità dei sub e l’industria subacquea presentano soluzioni alternative che vanno dall’infilare lo snorkel negli elastici del coltello al polpaccio a snorkel pieghevoli che entrano nella tasca del GAV.
Come sopra ci sono denigratori e sostenitori dello snorkel attaccato alla maschera, e come sopra ci asteniamo dal dare un giudizio univoco, limitandoci ad ascoltare le ragioni degli uni e degli altri.
Stranezze dei sub
Ed arriviamo così alle vere stranezze dei sub, a quegli oggetti inutili e un po’ fastidiosi che qualcuno si trova ad avere, magari in regalo, comincia ad usarli, e scopre di non poterne fare a meno… almeno per un po’, un bel gioco dura poco.
Al primo posto in un’ipotetica classifica del trash subacqueo metterei la paperetta, quell’odioso fischietto subacqueo che si collega al VIS del GAV e, schiacciato, usa l’aria proveniente dal primo stadio per emettere un fastidiosissimo e cacofonico “squaaaaaaaaaaak”.
Chi ha la paperetta tende ad abusarne, usandola in continuazione per segnalare la presenza di qualunque animale, dall’oloturia al riccio di mare, e costringendo tutti a girarsi verso di lui. E spaventando tutti i pesci presenti: quando, dopo aver inquadrato nel mirino i barracuda, avvicinati con pazienza e lunghe apnee, li vedo fuggire e disperdersi spaventati dallo “squaaaaaaaaaaaak” emesso dall’unico che non li aveva ancora visti, non riesco a fare a meno di pensare ”sai dove te la dovresti mettere quella paperetta?”
Per fortuna, come tutte le stranezze, la paperetta sta scomparendo, un po’ per noia, per saturazione, e un po’ perché i suoi fan della prima ora hanno iniziato a farsi domande sul consumo di aria…
Citiamo per dovere di cronaca un altro strumento indispensabile, una pistola che spara bolle ad anello, usando la vostra riserva di aria. Guardate il video, è tutto lì.
La pistola nasce da un altro comportamento “strano” dei sub, quello di fare bolle ad anello, con la bocca o con le mani. Devo ammettere di non esserne capace, o di non avere mai provato. Vi lascio con un altro video esplicativo.
Cappucci a pesce o forme strane, corna del demonio o orecchie da Topolino, se guidate immersioni possono trovare una giustificazione nel rendere facilmente riconoscibile quello che bisogna seguire. Altrimenti sono stranezze, ma stranezze in fondo innocenti, che non fanno male a nessuno, piccole concessioni all’estro.
Così come portafortuna, vezzi o piccole scaramanzie, come appendere al GAV il puffo sub, o vestire attrezzatura di un colore particolare. Comportamenti che non migliorano le nostre doti di subacqueo, ma che non fanno male a nessuno. Perché in fondo, ammettiamolo, a tutti piace essere un po’ strani, originali, con quel qualcosa che ci fa notare, che ci permette di essere riconosciuti e identificabili.