Lofoten, nel nord della Norvegia, è uno di quei posti in cui puoi entrare in acqua dove vuoi e fare una bella immersione. La cosa veramente importante , se non ci basta una bella immersione ma vogliamo farne una meravigliosa, spettacolare , è avere un buon supporto locale. Come quello che offre Lofoten Diving, nella piccola città di Ballstad. Daniel e Ada, i proprietari, conoscono la zona a menadito, Daniel ha i punti GPS delle migliori immersioni, e tutto con il sorriso sulle labbra.
Il perfetto punto di partenza
Ballstad ha una posizione centrale nelle isole Lofoten, a nord ovest di Bodø, che ne fa il punto di partenza perfetto per raggiungere punti di immersione come Reine e Nusfjord a ovest o Svolvær e Raftsundet a est, Vesterålen a nord, e una manciata di grandi relitti.
Cominciamo con un sito a sud-ovest di Ballstad, rinomato per i canyon e le pareti coperte di alcionari e di anemoni. Nel percorso ci colpiscono le alte montagne innevate che fanno da sfondo alla costa verde, con falesie che si alternano a spiagge bianche, così bianche come neanche nell’oceano Indiano. È con queste immagini negli occhi che ci lasciamo cadere all’indietro dal gommone, nelle acque trasparenti di Lofoten
Lofoten – Grand Canyon
A metà giugno la foresta di kelp è verde e quasi senza incrostazioni. Nuotiamo lentamente su questo gigantesco salad bar, alla ricerca del canyon, dove scendiamo tra pareti coperte di alcionari, incontriamo un lompo colorato, cottidi mimetiizzati, enormi nudibranchi e banchi di sottili merluzzi gialli sospesi nella corrente. In fondo al canyon una scogliera coperta di kelp enorme. Il sole penetra incredibilmente oltre i 20 m di profondità. Torniamo nel canyon, con gli occhi e la macchina fotografica già pieni di belle immagini.
Spiagge di prima classe
Le spiagge sono fantastiche, uniche, da sole varrebbero il viaggio. La sabbia bianca è composta da miliardi di frammenti di conchiglie e ricci di mare triturati dal movimento incessante delle onde. L’acqua turchese fa pensare alle Maldive o al Pacifico tropicale, è difficile accettare il fatto che ci troviamo nell’Atlantico settentrionale, ben a nord del Circolo Polare Artico.
Visitando le isole Lofoten non si può fare a meno di dedicare un giorno alla parte emersa, per ammirare panorami mozzafiato, i bei porti di Reine e Nusfjord con gli onnipresenti gabbiani e provare i piatti di pesce locali. Le spiagge migliori sono a Haukland, Ramberg e Uttakleiv, facilmente raggiungibili con un’auto. Non stupitevi di incontrare surfisti o campeggiatori, la zone è popolare.
Grandiosi relitti alle Lofoten
I subacquei sono viaggiatori esigenti, spesso hanno idee precise su cosa vedere sott’acqua. I nostri compagni di immersione, Belgi, sono appassionati di relitti, e quando suggeriscono di andare a Reine per un poco di seria “ruggine” non facciamo opposizione. Full day! Eccoci pronti a una fantastica gita, costeggiando la falesia tormentata detta Lofoten Wall per raggiungere il relitto della nave passeggeri Hadsel.
La MV Hadsel trasportava posta e passeggeri a Bodø quando una forte corrente la fece andare contro una roccia nel gennaio 1958. Con l’acqua che invadeva ormai la sala macchine attraverso uno squarcio, 20 passeggeri e 26 membri dell’equipaggio trovarono la salvezza sulle scialuppe, da dove ammirarono lo spettacolo di una nave di 70 m che scivolava lungo la scogliera per affondare nel mare invernale, meno di un’ora dopo aver lasciato il porto.
A questo pensiamo scendendo lungo la cima dell’ancora. Quando l’immagine del relitto si materializza dall’oscurità capiamo di aver fatto bingo: questo è uno dei più bei relitti lungo la costa norvegese.
Hadsel giace quasi in posizione di navigazione su un fondale sabbioso a 40 m, con un inclinazione di 45° sul fianco sinistro. Migliaia di ctenofori trasparenti si aggregano. L’albero prodiero è ancora dritto, sul ponte troviamo un vecchio apparecchio radio; le strutture a metà nave e verso poppa sono penetrabili. Hadsel offre ottime occasioni fotografiche, il mio unico rimpianto, immergendomi con aria, è di non avere abbastanza tempo di fondo per tutto.
Ancora ruggine
A ovest di Ballstad giace la MV Gudrun Gisladottir, lunga 71 m, un peschereccio Islandese affondato nel 2002. È in condizioni migliori della Hadsel, a una profondità compresa tra 27 e 40 m. Troviamo un po’ di corrente, ma è un’altra splendida immersione. Altri relitti sono: i sottomarini Ramø, e Hamburg, l’unità appoggio agli sminatori tedeschi MRS-25, la MV Karlshorst e, poco profonda, la MV Siw-Aina a Svolvær. Tutti si raggiungono facilmente con la barca diving, e i maniaci della ruggine hanno il loro da fare.
Incredibile parete di anemoni
Il sito di immersione più particolare è proprio quello col soprannome peggiore tra i subacquei: “Shit Wall” (letteralmente “parete di merda”) è una lastra di roccia ripida, non lontana dal porticciolo di Nusfjord, dimora di una colonia di centinaia di cormorani. Il loro guano, che arricchisce le acque di nutrienti, è molto apprezzato dalle migliaia di anemoni dalia (Urticina felina), graziose e coloratissime. Le anemoni formano un tappeto denso da mezzo metro di profondità fino a circa 20 m, e formano uno sbalorditivo caleidoscopio di colori, in grado di rivaleggiare con i reef tropicali. Impossibile non fare il paragone.
Partiamo un poco troppo profondi all’estremità sud della parete, e quindi ci tocca pinneggiare per raggiungere la parte migliore, in acque superficiali presso il porto di Nusfjord.
Per massimizzare il tempo speso nell’area, è un buon consiglio partire in acque basse all’estremità nord della parete. È una perfetta seconda immersione, o anche terza, perché non bisogna andare profondi per godere della migliore esplosione di colori del mondo.
Delizie gastronomiche
Dalla parte opposta del fiordo di Nusfjord raccogliamo delle capesante, abbastanza per un delizioso aperitivo prima della portata principale, un sostanzioso baccalà che compriamo da Anita’s Seafood a Sakrisøy, sulla via del ritorno. Alle Lofoten si può trovare un’incredibile varietà di pesce e frutti di mare, freschi e cucinati. Dopo tutto questo è il centro della cucina di mare norvegese, non manca niente. Divoriamo letteralmente il cibo delizioso nell’elegante sala da pranzo a Villa Ballstad, facendo seguire sentiti ringraziamenti.
L’esperienza gastronomica è una parte fondamentale del viaggio alle Lofoten, essere così vicini a risorse fresche è fonte di ispirazione. È possibile pescare da soli molto cibo, o fermarsi a una delle molte pescherie locali, in tutti i casi troveremo pesce fresco e delizioso.
Le Lofoten offrono anche una selezione di ristoranti, alcuni di gran classe. Ci abbuffiamo di coda di rospo alla griglia e di zuppa di pesce preparati dallo chef Mikael Björkman, proprietario del ristorante Krambua a Hamnøy. Lo Svedese ci apre la cucina anche se è ancora presto e ci serve una cena indimenticabile di pesce e prodotti locali. Perfetta conclusione di una giornata di immersioni.
Nudibranchi scintillanti
Lofoten non è solo relitti, drift dive e enormi foreste di kelp, ma offre molto anche a chi è intetssato ai piccoli critters. Grandi immersioni macro si possono fare appena fuori dal porto di Ballstad, in un’area punteggiata di isolotti e di scogli. Secondo le condizioni meteo ci si può immergere quasi dovunque e trovare, sotto la volta della foresta di kelp e tra banchi di sabbia, una spettacolare gamma di critter coloratissimi. Anfipodi colorati, paguri, nudibranchi, un amichevole gamberetto-lama (Spirontocaris lilljeborgii) sulla sabbia a meno di 12 m. Questo splendido critter rosso non è veramente raro in Norvegia, ma di solito si rifugia sotto grosse anemoni a 30 m e più di profondità. Alle Lofoten sembra a suo agio in bassa profondità e si presta a posare per noi fotografi, incurante dei flash.
I nudibranchi sono incredibilmente numerosi, specialmente Facelina auriculata, onnipresente. È una specie comune lungo la costa occidentale della Gran Bretagna e dell’Irlanda, ma raramente vista in Norvegia meridionale. Ma non alle Lofoten! Il vostro fotografo, che non nasconde una passione per queste “farfalle del mare” riesce a fotografare il riflesso di uno di questi nudibranchi sulla superficie di una foglia di kelp. Unico.
Vacanza alle Lofoten
Se state pensando a una vacanza con immersioni in Norvegia, Lofoten è una scommessa vinta. Non solo sott’acqua, le bellezze naturali in genere tolgono il fiato. Aggiungete un diving center competente e preparato, alloggi ottimi e cibo delizioso, il risultato è una vacanza perfetta. In termini di immersioni non vi mancherà niente: pareti, relitti, foreste di kelp, critter, quasi indipendentemente dal vostro livello.
Alcuni relitti (i meglio conservati) per dire la verità sono leggermente più profondi, riservati ai più esperti, ma anche i principianti hanno molti siti tra cui scegliere. Lofoten Diving offre anche corsi sub e snorkeling, e programmi Discover Scuba per chi voglia provare.
Il nostro programma delle immersioni si è adattato alle nostre esigenze, in modo che a nessuno dovesse rimanere la sensazione di aver perso qualcosa. Beh, a dire il vero a me è rimasta la voglia di un paio di immersioni in più alla parete di merda, davvero un sito favoloso!
L’articolo è pubblicato su Scubazone n. 32, a cura di Zero Pixel
Note bio del traduttore.
Ho cercato di riportare nel testo i nomi comuni in Italiano dei pesci citati. Sicuramente non ci sono familiari, ma non ho voluto rompere il ritmo della narrazione con giri di parole. Chi fosse interessato trova di seguito i nomi scientifici. Allo stesso modo non ho voluto sminuire l’entusiasmo dell’autore, ovviamente per capire cosa significhi trasparenza pensate alle condizioni ambientali medie del mare del nord, non delle isole Pelagie!
Kelp: in queste zone sono tipiche gigantesche alghe brune, le Laminarie, lunghe diversi metri, che formano vere foreste. La più comune alle Lofoten è Laminaria hyperborea.
Lompo: Cyclopterus lumpus, scorpeniforme atlantico
Cottidi: famiglia di scorpeniformi comuni nei mari del nord, diffusi in acque salate e salmastre, simili a grossi ghiozzi.
Merluzzo giallo: Pollachius pollachius, uno dei molti gadidi visibili in queste acque.