Nel mondo delle attività subacquee, le fiere di settore rappresentano da anni un momento chiave per produttori, scuole sub, diving center, didattiche subacquee e operatori turistici. Eventi come l’EUDI Show in Italia, il DEMA Show negli Stati Uniti, il Salon International de la Plongée Sous-Marine a Parigi e il BOOT Düsseldorf in Germania fungono da piattaforme per il networking, la presentazione di nuove attrezzature e l’interazione tra i diversi attori del mercato.
Tuttavia, con l’evoluzione delle strategie di marketing digitale e la crescente presenza di piattaforme online per la promozione di prodotti e servizi, ci si chiede se queste manifestazioni abbiano ancora un valore rilevante.
Le statistiche: un confronto che potrebbe aiutare nel prendere consapevolezza
Dati recenti suggeriscono dinamiche molto diverse tra le principali fiere subacquee. Analizziamo quelle a noi più vicine:
- EUDI Show (Bologna, Italia): quasi 19.000 presenze dichiarate nel 2023 sul sito ufficiale, un dato che evidenzia una forte partecipazione di appassionati e operatori del settore, confermando l’importanza dell’evento come punto di riferimento per il pubblico europeo.
- BOOT Düsseldorf 2024 (Germania): oltre 200.000 visitatori, includendo tutte le discipline legate agli sport acquatici, compresa la nautica da diporto, un’affluenza che posiziona l’evento come il più grande a livello mondiale.
- Salon International de la Plongée Sous-Marine (Parigi, Francia): una partecipazione stimata tra 60.000 e 70.000 persone, dimostrando un ampio coinvolgimento di appassionati e professionisti del mercato francese ed europeo.
E infine non possiamo trascurare il DEMA Show manifestazione itinerante tra Orlando, Florida e Las Vegas, Nevada che vanta una media di circa 7000 partecipanti (secondo fonti ufficiali) nelle ultime edizioni, un numero nettamente inferiore rispetto alle fiere europee, giustificabile con il focus esclusivo sui professionisti anche se organizzata in location che meriterebbero una più folta presenza.
Una precisazione sui dati del settore
Non è stato per niente facile risalire ai dati citati che, a mio giudizio, vanno intesi come “stimati” tranne quelli dell’EUDI Show e del BOOT Düsseldorf che sono ben descritti sulle loro pagine istituzionale, almeno per l’anno 2023/2024.
Mi è capitato altre volte di dover fare delle ricerche specifiche sul settore subacqueo con scarsissimi risultati in quanto pochissimi operatori (diciamo quasi nessuno!) come organizzazioni di categoria, agenzie, enti didattici o associazioni rilasciano dati statistici facilmente rilevabili e confrontabili.
Se i protagonisti tirati in gioco desiderano condividere con me alcuni dati significativi per comprendere lo stato di salute della subacquea almeno in Italia sarò ben lieto di riproporli anche perché credo vada a vantaggio di tutti, operatori ed utilizzatori.
I benefici per i produttori e gli operatori
Partecipare ad una fiera offre molteplici vantaggi per i produttori di attrezzature subacquee, vediamo insieme quali.
Il primo vantaggio è sicuramente la visibilità del brand. Le fiere permettono di presentare prodotti ad un pubblico altamente profilato. Questo è particolarmente utilissimo ai piccoli produttori che desiderano ampliare il proprio mercato.
All’interno del contesto fieristico troviamo una interazione diretta con i clienti. L’opportunità di incontrare subacquei, istruttori e operatori consente di ricevere feedback immediati sui prodotti, migliorando il processo di sviluppo.
Inoltre per i diving center, le scuole sub e le didattiche, partecipare è un modo per stabilire partnership e collaborazioni con produttori e tour operator. In una parola fare networking, creare cioè una rete di conoscenze e relazioni professionali finalizzate alla condivisione e alla creazione di nuove opportunità.
Ed infine, ma non per importanza,le fiere rappresentano un palcoscenico ideale per il lancio di nuovi prodotti e nuove attrezzature, grazie alla copertura mediatica e all’interesse dei partecipanti.
Le difficoltà e i limiti
Nonostante i vantaggi, ci sono diverse difficoltà che potrebbero limitare l’utilità delle fiere.
Costi elevati: la partecipazione richiede investimenti significativi in termini di stand, logistica, viaggi e personale. Per alcuni attori, soprattutto le piccole aziende, il rapporto costo-beneficio potrebbe risultare sfavorevole qualora il prodotto/servizio proposto non incontrasse il favore dei visitatori.
Competizione con il marketing digitale: le piattaforme online offrono metodi altamente mirati e spesso più economici per raggiungere il pubblico desiderato, riducendo la necessità di partecipare fisicamente agli eventi.
Effetto limitato nel tempo: le fiere durano pochi giorni (con l’eccezione del BOOT che dura 9 giorni) e l’impatto sul pubblico può essere veramente breve se non supportato da una strategia di follow-up efficace.
Pandemia e cambiamenti culturali: la pandemia ha accelerato la transizione verso soluzioni digitali, come webinar e fiere virtuali, che stanno ridefinendo il concetto di interazione nel settore subacqueo.
L’impatto della pandemia: un inciampo che non ha ancora terminato il suo effetto
Le edizioni delle fiere subacquee coincidenti con l’emergenza sanitaria COVID-19 hanno subito pesanti ripercussioni, con cancellazioni, posticipi e una drastica riduzione delle presenze. Ecco un’analisi degli effetti a breve e lungo termine e delle soluzioni adottate.
Cancellazioni e riduzioni di partecipazione
Eventi come il DEMA Show 2020, il BOOT Düsseldorf 2021 e il nostro EUDI Show 2020 e 2021 sono stati cancellati o trasformati in versioni digitali, causando un calo significativo di opportunità per espositori e visitatori.
La mancanza di interazione fisica ha ridotto la capacità delle aziende di presentare nuovi prodotti e stabilire connessioni dirette.
Soluzioni digitali
Molti organizzatori hanno introdotto fiere virtuali, webinar e piattaforme online per compensare l’impossibilità di incontri in presenza. Ad esempio, il DEMA Show Online 2020 ha fornito sessioni formative e spazi virtuali per espositori, sebbene con risultati limitati rispetto agli eventi fisici.
Le piattaforme digitali hanno offerto una maggiore accessibilità, ma hanno mostrato limiti in termini di coinvolgimento e interazione diretta.
Effetti a lungo termine
La pandemia ha spinto molte aziende a investire maggiormente nel marketing digitale, riducendo in alcuni casi la dipendenza dagli eventi fisici.
Tuttavia, la ripresa delle fiere in presenza, come l’EUDI Show 2023 e il BOOT Düsseldorf 2023, ha evidenziato un forte desiderio di ritorno agli eventi tradizionali, soprattutto per il valore unico dell’interazione diretta.
Adattamenti degli organizzatori
Gli eventi post-pandemia hanno puntato su misure di sicurezza migliorate e un maggior focus sull’esperienza dei visitatori, includendo spesso opzioni ibride per combinare presenza fisica con quella digitale.
L’opinione degli operatori e dei praticanti
Tra i diretti interessati c’è un generale consenso sull’importanza di mantenere le fiere come momento di incontro fisico, come dimostrano le affluenze immediatamente dopo il periodo pandemico. È però necessario fare alcune considerazioni.
Scuole sub e diving center: per loro, le fiere sono fondamentali per attrarre nuovi clienti e promuovere corsi, ma richiedono iniziative che coinvolgano maggiormente il pubblico. Non è casuale che la maggior parte dei brevetti vengano conseguiti proprio nei momenti di massimo relax durante le vacanze al mare. Ovviamente è più complicato riproporre quelle sensazioni in una delle numerose e affollate piscine di città ma una corretta motivazione può rinnovare nuovi stimoli.
Didattiche subacquee: le manifestazioni fieristiche sono un’occasione per consolidare la propria rete di istruttori e ampliare il bacino di utenti. Molti operatori puntano su eventi conviviali o incontri a tema che creano socialità e vicinanza. Non ci dimentichiamo che, per un subacqueo, vivere gli attimi immediatamente successivi alle immersioni insieme ai propri compagni è una componente emotiva importantissima. Le fiere sono quindi anche momento di confronto e di riconoscimento per il lavoro svolto durante l’anno.
Operatori turistici: Le fiere rimangono essenziali per presentare destinazioni esotiche o poco note e pacchetti di viaggio con soluzioni mirate, anche se il mercato è sempre più orientato alle prenotazioni online.
Conclusioni: un futuro ibrido?
Le fiere di settore hanno ancora, e mi auguro di tutto cuore mantengano, un ruolo fondamentale nel mondo delle attività subacquee. Per rimanere rilevanti devono però evolversi.
Intanto è necessario implementare le dimostrazioni dal vivo, workshop e attività interattive che attirino sia professionisti che appassionati.
Poi è necessario offrire soluzioni integrate alla comunicazione, offrire cioè opzioni ibride, come la trasmissione online di eventi e sessioni, per ampliare il pubblico raggiungibile.
Ed infine gli operatori devono alimentare il focus degli appassionati sulla sostenibilità della pratica subacquea, promuovere cioè iniziative legate alla protezione dell’ambiente marino, tema centrale per molti partecipanti, soprattutto per i più giovani.
In definitiva, la partecipazione alle fiere di settore rimane un investimento strategico per produttori e operatori del settore subacqueo, soprattutto per quelle piccole e medie realtà che in altro modo avrebbero maggiore difficoltà a far conoscere la qualità delle loro realizzazioni, a patto che integrino le loro attività ad una solida strategia di marketing digitale e dimostrino concretamente un’attenzione crescente verso le esigenze del pubblico moderno.
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