Estate, stagione di bagni in mare, di spiagge e di meduse. Sui giornali leggiamo di attacchi di meduse, di invasioni, di bagnanti a rischio di morte. Vogliamo provare a fare un po’ d’ordine?
Ecco le 6 cose che dovete sapere sulle meduse, con i commenti dell’esperto Massimo Boyer, biologo marino.
1. Perchè le meduse si aggregano?
L’estate per loro è il periodo della riproduzione, le meduse cercano di aggregarsi in mare aperto per facilitare l’incontro tra spermatozoi e uova (la loro fecondazione è esterna, vale a dire che abbandonano sperma e uova nell’acqua). A volte le correnti trasportano questi animali verso la riva, li accumulano contro le spiagge, le portano a interagire involontariamente con i bagnanti. Le meduse sono animali del plancton, riescono in parte a governare i loro spostamenti ma in generale si muovono in balia delle correnti.
2. Le meduse attaccano l’uomo?
Spesso leggiamo di meduse che attaccano e assediano i bagnanti: niente di più falso. Il sistema di attacco e difesa delle meduse è basato sulle nematocisti, cellule urticanti concentrate sui tentacoli che rispondono meccanicamente a un contatto iniettando nelle carni del malcapitato una dose di veleno.
Le meduse si muovono in balia delle correnti e se un uomo le tocca scaricano la loro tossina urticante in modo del tutto involontario. Non sono mai loro che ci attaccano, siamo noi che le tocchiamo e ci pungiamo, come quando tocchiamo l’ortica.
Una medusa morta può pungere?
3. Sì, anche una medusa spiaggiata e morta o morente può ancora pungere, in modo del tutto involontario. Occhio a come la maneggiate.
4. Cubomeduse: cosa sono?
Gli cnidari, il tipo animale cui appartengono le meduse, comprende le classi degli idrozoi, scifozoi, cubozoi e antozoi. Le prime 3 classi hanno meduse, gli antozoi (coralli costruttori di barriere e anemoni) no.
I cubozoi sono una piccola classe, solo una ventina di specie, tra cui la temibile Chironex fleckeri, detta vespa di mare, potenzialmente mortale, che raggiunge le dimensioni di un pallone da basket con tentacoli lunghi fino a 3 m e ricoperti di nematocisti. La sua puntura è molto dolorosa, ma raramente e solo in casi di puntura molto diffusa può uccidere.
In Mediterraneo esiste una cubomedusa, Carybdea marsupialis, innocua.
5. Il rimedio se si è punti
Innanzitutto lavare bene la parte colpita con acqua salata (se si è stati punti in mare – dolce se si è in lago) per eliminare bene i resti di tentacolo, che potrebbero avere delle nematocisti che non hanno ancora scaricato, ma possono farlo anche staccate dalla medusa se maneggiate male. Non frizionate la parte colpita, potreste attivare le nematocisti “inesplose”.
Uno dei migliori antidoti contro il veleno di tutte le meduse è il normale aceto, l’acido neutralizza il veleno di tutti gli cnidari. Quindi lavaggio con aceto.
Poi immersione della parte colpita in acqua calda, a 45° per almeno 40 minuti. L’acqua calda neutralizza il veleno rimasto.
6. Rispetto
Infine invito tutti a rispettare questi animali, che l’evoluzione ha portato fino ai tempi attuali, un modello semplice, primitivo per alcuni aspetti, ma evidentemente molto efficace. La medusa è elegante, bella da ammirare nei suoi movimenti. Poche specie danno punture dolorose se approcciate malamente, stiamo attenti ai lunghi tentacoli che partono dai margini dell’ombrella, sottili come capelli, quando sono presenti sono loro che possono toccarci e pungerci in modo involontario. Ricordiamoci sempre che siamo noi ad attaccare le meduse, loro si difendono.
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Dovrebbero esserci più campagne sensibilizzanti e informative con tanto di manifesti sulle spiagge riguardo le meduse spiaggiate, avant’ieri ne ho trovato tre squarciate con una canna , alcuni le lasciano in balia ai bambini al posto di ributtarle in mare , sono esterrefata.