“The sinking of the italian submarine Scirè: historical and underwater analysis” è il titolo della tesi di dottorato (PhD) pubblicata lo scorso ottobre dal Dott. Fabio Ruberti, presidente della IANTD S.r.l., presso la Facoltà di Lettere e Filosofia – Dipartimento di Civiltà Marittime dell’Università di Haifa. Un lavoro importante per la quantità di materiale analizzata e per le verifiche effettuate sul sito: una ricerca interdisciplinare che unisce e integra l’aspetto storico con quello archeologico e subacqueo.
La tesi si articola in cinque parti, delle quali quattro inerenti all’analisi storica e una agli aspetti archeologici e subacquei del relitto. La parte storica, oltre a una precisa contestualizzazione degli eventi, svela degli aspetti non conosciuti, o poco conosciuti; mentre quella subacquea e archeologica inquadra organicamente le necessità e il protocollo da usare nello studio di relitti contemporanei in ferro di grande valore storico, nonché l’urgenza, nel caso dello Scirè, di una sua protezione istituzionale. Il lavoro archeologico, inoltre, non è stato solo subacqueo, ma anche terrestre sui resti delle difese britanniche del porto e in particolare delle batterie costiere e del sistema indicator loops.
Scirè – cenni storici
Il sommergibile Scirè fu affondato il 10 agosto 1942, in procinto di compiere una nuova missione che aveva come obbiettivo il porto di Haifa, una delle basi navali più importante della marina britannica. Lo Scirè era un sommergibile della Classe-600 (Serie Africani) appartenete alla X Flottiglia MAS, un’unità segreta che aveva il compito di sabotare il naviglio nemico all’interno delle loro basi.
Utilizzando mezzi subacquei e tattiche innovative, gli uomini della X MAS, violarono le basi nemiche rendendole insicure almeno fino alla metà del 1943. Il più grande successo del Regio sommergibile Scirè fu l’affondamento di due delle principali corazzate britanniche nel porto di Alessandria, la HMS Queen Elizabeth e la HMS Valiant.
Nella lotta navale del Mediterraneo, Haifa era un importante obiettivo altamente strategico a causa del terminal petrolifero e delle raffinerie necessarie per la produzione del carburante, e i Britannici, memori degli attacchi degli Italiani, avevano intensificato le misure di protezione per proteggere queste strutture da eventuali attacchi dal mare. In questo scenario di guerra, la Gran Bretagna aveva di fatto raddoppiato i suoi sforzi per combattere le azioni dell’X MAS migliorando le sue difese portuali usando un innovativo sistema denominato indicator loops.
Tuttavia l’arma vincente fu la superiorità britannica nell’intelligence. Il sistema crittografico ULTRA Secret britannico era infatti in grado di intercettare e decriptare i messaggi criptati italiani e tedeschi rivelando i movimenti delle loro unità. Nello specifico dalla tesi emerge che contribuì significativamente all’intercettazione dei messaggi dell’ultima missione del sommergibile Scirè.
La tesi esamina con cura le principali questioni storiche ancora irrisolte rispetto alla missione finale e all’affondamento dello Scirè. Un documento vasto che tratta nei dettagli lo scopo, gli obiettivi ed i piani specifici dell’ultima missione dello Scirè, il modo in cui tali operazioni si inserivano nella strategia generale della Regia Marina nel teatro mediterraneo, gli errori commessi durante l’avvicinamento al porto, e la fase finale quando i Britannici scoprirono il sommergibile e lo attaccarono affondandolo. La tesi affronta anche gli aspetti tattico-strategici della controparte britannica e come, dopo i molteplici attacchi delle forze della Decima MAS, la Royal Navy reagì a questa minaccia. Un altro aspetto evidenziato, degno di nota, è l’effettivo ruolo dell’intelligence britannica e dell’impiego della sistema di decrittazione ULTRA Secret nell’impedire la missione SL1 contro Haifa e nella distruzione finale dello Scirè. A tal fine, la tesi affronta, attraverso dei documenti d’archivio recentemente scoperti, il sistema di difesa portuale britannico durante la seconda guerra mondiale, e in particolare quello del porto di Haifa.
Alla fase di ricerca di archivio è seguita quella in mare durante la quale numerosi materiali del relitto di Scirè sono stati rilevati, studiati e documentati dai subacquei per ottenere informazioni preziose per ricercare la causa primaria del suo affondamento. Questa tesi è il risultato della combinazione di lunghe ricerche d’archivio seguite da una accurata indagine subacquea di quanto resta di questo storico sommergibile della seconda guerra mondiale. Si distingue sia per i metodi utilizzati sia per l’argomento, in quanto esistono rari studi sui relitti contemporanei in acciaio, soprattutto affondati nel Mar Mediterraneo. L’indagine subacquea sul sito dell’affondamento è stata quindi condotta per esaminare le condizioni del relitto e documentare i danni che ne comportarono la sua tragica fine. Ciò ha comportato una ricerca accurata dei danni strutturali, il prelievo di campioni dallo scafo e la registrazione sistematica delle aree danneggiate. Inoltre, ha incluso la produzione di un video dettagliato e una documentazione fotografica, pianificata ed eseguita per creare una ricostruzione tridimensionale del relitto. Il risultato, combinato di ricerca subacquea e studi di archivio, in un contesto di ricerca multidisciplinare, ha fornito un quadro più ampio e completo di questo affascinante storia del mare fornendo una straordinaria opportunità per verificare i dati esistenti, aggiungendo dettagli più accurati e illuminarne in modo significativo l’importanza storico-militare e navale dell’evento. Non ultimo, lo studio evidenzia l’importanza del relitto sia come monumento storico sia come sacrario del mare e la necessità di proteggerlo e gestirlo, incoraggiando accordi bilaterali tra Italia e Israele che rispondano a questa esigenza.
Il testo della tesi è tutto in inglese e gli interessati potranno acquistarlo contattando IANTD S.r.l. al numero 050-35601 o scrivendo a info@iantd.info
fotografie subacquee di Alberto Dabalà © IANTD S.r.l.
Tesi molto interessante, la leggerei volentieri!