Un incontro a Villa Schiff per parlare di presenza femminile nel mondo della subacquea
Si è tenuto sabato a Villa Schiff un evento legato alla presenza femminile nel mondo della subacquea e dell’apnea. Al centro del dibattito la discriminazione che vede le donne ancora poco partecipi in un ambiente culturalmente e storicamente dalla forte presenza maschile. Ne avevamo già parlato in un articolo dedicato, sfatando i miti riguardanti le donne e la subacquea che potessero far pensare che fossero meno adatte ad uno sport tanto complesso soprattutto vista la componente fisica e l’impegno che viene richiesto al corpo in situazioni avverse. Clima; meteo, ma anche pesi e attrezzatura. Nessuna di queste cose è in realtà un deterrente per chi ama praticare la subacquea.
Certo è che uomo e donna differiscono per struttura fisica ed è altresì diverso lo svolgimento dell’attività sportiva vista la biologia dei due sessi. In un altro articolo abbiamo approfondito le necessità di una donna tra ciclo mestruale; gravidanza e menopausa, per esempio, ma non è certo questa la motivazione che porta le donne della subacquea a cercare un confronto riunendosi per parlare di inclusione.
Il progetto
Il progetto “Un mare di donne” si rivolge a tutte le donne interessate a condividere esperienze e desideri legati al mondo dell’acqua. Tra gli interventi, quello di Giorgia Podestà, assessora per le pari opportunità del Comune di Montignoso.
Quale potrebbe essere la spinta per un rinvigorirsi della quota rosa nel mondo della subacquea? Nell’ultimo numero di ScubaZone abbiamo pubblicato un articolo inerente al contest Miss Scuba.
Lo scopo primario del concorso era quello di mettere sotto in luce la partecipazione femminile in questo mondo. La vincitrice, Giulia, si presenta all’intervista dopo essere stata incoronata Miss con queste splendide parole:
“Respirare sott’acqua e sentirsi felici”; mi presenterei così.
Mi chiamo Giulia, ho 31 anni e credo di essere nata nel mondo sbagliato.
Ed è questo il messaggio che più di ogni altro dovrebbe emergere per poter far sì che chiunque si senta accolta e venga stimolata a praticare la subacquea. Esattamente come Giulia.