Autore: Leda Masi
Benissimo! Hai letto le avvertenze e sei ancora qui? Allora
per te ci sono poche speranze!
Lo hai voluto tu: continua a leggere.
Se già pratichi l’hobby della fotografia saprai quanto può essere difficile e
frustrante ottenere buone immagini, calcolare la corretta esposizione, valutare
la luce giusta, ottenere una messa a fuoco soddisfacente e una decente
profondità di campo…pensa di aggiungere a tutti questi problemi le difficoltÃ
che si possono creare sott’acqua: effetti di magnificazione, rifrazione,
assorbimento dei colori, ridotta visibilità , e poi l’assetto, la corrente, i
pesci che non stanno fermi…sembra difficile? Però ne vale la pena!
Il fascino
immagini subacquee è unico: le strane creature che si incontrano sott’acqua sono
soggetti incredibilmente fotogenici, così come sono soggetti estremamente
intriganti i misteriosi relitti che giacciono sui fondali. Quando scendi
sott’acqua con una fotocamera inizi già a guardare lo spettacolo sottomarino con
occhi diversi, fai più attenzione alle forme, ai colori e ai contrasti,
mentalmente già inizi a comporre l’immagine, tendi a notare particolari che in
altre occasioni non hai visto, insomma cominci a “vedere� con occhio
fotografico.
L’ambiente acquatico, questo lo sai, è diverso da quello in cui
ci muoviamo tutti i giorni: qui non si corre, non si urla, qui il protagonista
non siamo noi, ma il mare e i suoi abitanti. La fotografia subacquea ci dà la
possibilità di documentare in modo accurato e non distruttivo la vita
nell’acqua.
Alla fin fine, fare una fotografia subacquea accettabile dal
punto di vista tecnico non è difficile, quello che è davvero difficile è fare
una bella foto.
Vediamo alcune cose che occorre sapere prima di
avventurarsi in mare con una macchina appesa al collo.
Innanzi tutto è
importantissimo sapersi muovere con estrema tranquillità , un buon assetto è
fondamentale. La migliore posizione di ripresa a volte è difficile da mantenere
se la zavorra non è corretta, o se l’attrezzatura indossata è ridondante o
inadeguata (hai anche tutta l’attrezzatura fotografica, tienilo a mente!).
Importantissimo essere in grado di spostarsi senza assolutamente smuovere
sospensione, quindi pinne con una buona resa e non eccessivamente lunghe. La
maschera deve permettere la minima distanza possibile fra l’occhio e il mirino.
Inoltre con il tempo imparerai che la conoscenza approfondita delle abitudini e
della biologia dei tuoi soggetti ti faciliterà il compito di fotografarli: un
buon manuale di biologia marina è infatti un ottimo ausilio per il fotografo
sub.
Adesso però non correre a buttarti in acqua con la macchina appesa
al collo!
Prima domandati: cosa mi occorre?
Per cominciare la
macchina fotografica!
È abbastanza complesso parlare di attrezzature, poiché
entrano in gioco numerose variabili, le più importanti delle quali sono la
disponibilità economica soggettiva e soprattutto lo scopo che l’aspirante
fotografo si prefigge.
Qui diamo per scontato che lo scopo non sia
professionale, né scientifico.
Esistono decine di dispositivi che puoi
utilizzare sott’acqua: le anfibie, le scafandrate, reflex, digitali, telecamere,
anche quella che utilizzi con soddisfazioni da anni, munita dell’idonea custodia
stagna. Ognuna di tali soluzioni ha i propri vantaggi e limiti. Così il primo
amletico dilemma è: cosa compro?
La cosa migliore, avendone la possibilità ,
sarebbe di noleggiare diversi tipi di attrezzatura e provarli, per capire quale
soddisfa le tue esigenze. La fotosub è un hobby costoso, e già una comune “punta
e scatta�, adeguatamente accessoriata, può costare fino a 500 euro! Purtroppo il
noleggio non sempre è possibile, e dove lo è, è limitato generalmente a un solo
tipo di macchina, universalmente diffusa.
Altro argomento da considerare
prima dell’acquisto è: a cosa vorrò dedicarmi prevalentemente? Relitti? La
barriera e la sua atmosfera? I minuscoli esserini che popolano il mare? I miei
compagni d’immersione? Per ognuna di queste priorità esiste la configurazione
ideale. Se decido quindi di dotarmi di una configurazione ottimizzata per la
macro, difficilmente mi riusciranno belle foto d’ambiente. E viceversa.
Vediamo allora cosa c’è in giro disponibile.
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