Un metodo preciso e affidabile per determinare il verificarsi di tifoni in passato dall’esame delle conchiglie delle tridacne è stato elaborato.
Si spera di poterlo usare anche a fini predittivi, per prevedere cioè le date del passaggio futuro dei tifoni. Col cambiamento climatico in corso, si presume che la frequenza e la violenza di tifoni e uragani debbano aumentare.
Un team di scienziati giapponesi ha scoperto che le tridacne conservano nella struttura della loro conchiglia una registrazione di improvvisi cambiamenti ambientali.
La tridacna gigante (Tridacna gigas) è una specie longeva, può superare i 100 anni di età, con conchiglia che supera il metro e mezzo di lunghezza e i 300 kg di peso. Il suo ritmo di accrescimento è molto regolare, e forma dei cerchi di accrescimento simili a quelli degli alberi, che permettono con l’aiuto di un microscopio di ricostruire con cura la storia di ogni esemplare, giorno per giorno
Per questo lavoro sono stati esaminati esemplari raccolti nelle acque di Okinotori, isola giapponese posta sulla rotta dei tifoni, e per cui le autorità giapponesi tengono dati storici.
Di questi esemplari è stato studiato con cura l’accrescimento annuale, misurando lo spessore della conchiglia, il rapporto tra gli isotopi stabili e il rapporto tra bario e calcio contenuti. I risultati sono stati confrontati con i dati su variazioni di temperatura e passaggio dei tifoni.
Ebbene, stress ambientali prodotti da un raffreddamento della temperatura dell’acqua o dal passaggio del tifone vengono registrati come alterazioni del normale ritmo di accrescimento, aumento del rapporto bario/calcio, modifica del rapporto tra gli isotopi stabili.
Il metodo permetterà di ricostruire con accuratezza dati storici sul passaggio dei tifoni (dove questi mancano) partendo dall’esame delle conchiglie, e quindi (si spera) di lavorare a modelli predittivi.