Autore: Gherardo Biolla
In questi ultimi anni il turismo subacqueo sta cercando nuove mete, luoghi particolari diversi dalle frequentatissime mete classiche pur sempre bellissime…. Tra le varie possibilità si stanno affermando i tour misti archeologia-subacquea, safari-subacquea ecc.
Dopo il bellissimo viaggio in Africa dove uno stupendo safari si è alternato ad una settimana di immersioni a Mafia Island, eccomi ora proiettato verso una destinazione che mi ha sempre affascinato per i suoi misteri e per la posizione remota.
L’isola di Rapa Nui, meglio conosciuta come “ Isola di Pasqua” è a buon ragione considerata una delle isole abitate più isolate al mondo.
Situata nel pieno del Sud Pacifico, ad oltre 3500 chilometri dalle coste del Cile è caratterizzata dalla presenza di ben quattro vulcani, Rano Kau, Poike, Rano Raraku e Terevaka. Diventata famosa per la presenza dei Moai, enormi statue in pietra disposte lungo le coste e, in alcuni casi, all’interno.
Posizionata sulla dorsale Pacifica ha coste che precipitano rapidamente a profondità abissali che, in alcuni punti raggiungono i 3000 metri.
Le sue acque, hanno temperature medie che variano dai 20 ai 25 gradi mentre la visibilità è quasi sempre incredibile, spesso superiore ai 35 metri. I periodi migliori sono quelli che vanno dall’autunno alla primavera.
L’isola di Rapanui è una destinazione veramente particolare, si è immersi in un ambiente letteralmente magico dove il cielo si tuffa nel blu dell’oceano e il vendo ti accompagna durante le escursioni sull’isola.
L’ideale, per gustarsi a pieno l’isola è riuscire a stare almeno una settimana, per la logistica sul posto è possibile pernottare sia in hotel classici che in hostal a conduzione familiare. Personalmente preferisco i secondi, in un ambiente più intimo e famigliare gli ospitali residenti riescono sempre a farti sentire a casa.
I diving sono affidabili e dispongono di sicure imbarcazioni ed attrezzature. Le immersioni, sempre accompagnate da una eccezionale visibilità sono caratterizzate da grandi barriere coralline abitate da una miriade di pesci tropicali di vari colori, molte le tartarughe marine. Forse però, la più grande
attrazione sono i coralli singoli più grandi del mondo, ben nutriti dalle ricche acque oceaniche che sprofondano in incredibili abissi.
Particolare ed emozionante è l’immersione sul Moai sommerso che, anche se non originale ma posizionato per girare un film, riesce a regalare forti emozioni.
Fuori dall’acqua, muniti di comodo abbigliamento e scarponcini per camminare, è possibile visitare il Cantiere di Puna Pau e la Caverna Ana te Pahu, il Vulcano Rano Kau, il Vulcano Rano Kau e al villaggio cerimoniale di Orongo. Alla sera, sulle verticali pareti dell’isola esposte a ovest è possibile ammirare incredibili tramonti in compagnia delle pietrose sentinelle Moai figure sempre presenti.
Sugli isolotti al largo è possibile ammirare un infinità di uccelli che ivi nidificano come gabbiani, gavine, fregate ma soprattutto l’ormai rara Sterna Nera protagonista delle credenze locali dell’uomo uccello. La storia racconta che tutti gli anni, all’arrivo della Manutara (nome locale della Sterna Nera) i giovani uomini si cimentavano in un insolita quanto pericolosa gara. Tuffandosi dalle scoscese coste raggiungevano a nuoto l’isolotto di Motu Nui per raccogliere un uovo della Sterna e riportarlo integro al capoclan. Il primo a riuscire nell’impresa, veniva nominato “Uomo-Uccello”.
Una vacanza particolare, un esperienza unica ricca di emozioni sommerse e non immersa in un atmosfera che solo pochi luoghi al mondo possono regalare.
Sicuramente una meta non per tutti dove il viaggiatore è alla ricerca non di un “piatto Italiano” o un hotel 5 stelle ma di un avventura da ricordare e raccontare.
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