Intervista a Gaetano Occhiuzzi, presidente IDEA Europe.
Ciao Gaetano, vuoi presentare IDEA Europe e te a chi si vuole avvicinare alla subacquea?
L’IDEA Europe è la delegazione europea di un’organizzazione didattica statunitense di nome International Diving Educators Association, da cui l’acronimo IDEA. L’IDEA è una delle più antiche organizzazioni didattiche del mondo, ha la sua sede centrale a Jacksonville, in Florida e cominciò la sua attività addirittura nel 1952, con il nome FSDA, acronimo di Florida Skin Divers Association. L’attività di addestramento e certificazione all’inizio si rivolgeva prevalentemente agli apneisti, poi nel tempo dentro la FSDA nacque il settore dell’attività subacquea con autorespiratore ad aria, che diventò sempre più importante, si espanse inizialmente fuori dallo stato della Florida e poi fuori dagli Stati Uniti, finché nel 1978 si staccò dalla FSDA e nacque l’IDEA. Per i curiosi, segnalo che la FSDA è tutt’ora in attività, questo è l’indirizzo del sito internet: www.divefsda.com.
Nel 1991 ebbi una serie di contatti con David Scoggins, presidente dell’IDEA e gli proposi di aprire una sede in Italia. Raggiungemmo un accordo e lavorai per parecchi mesi alla traduzione ed adattamento dei manuali. All’inizio del 1992 la maggior parte del materiale era ormai pronto e nel mese di febbraio 1992 l’IDEA Italy fece la sua prima apparizione al Salone del Mare di Roma, che era la manifestazione più importante del settore mare dopo il Salone Nautico di Genova. Cominciò così l’attività dell’IDEA Italy, che rapidamente attirò l’interesse anche di istruttori di altre nazioni; preso nota di questa positiva tendenza, nel 1994 stipulai un nuovo accordo con la sede americana e nel 1995 nacque l’IDEA Europe.
Al momento abbiamo aperto delegazioni regionali in Belgio, che serve anche la Francia; in Spagna, dove stiamo avendo un successo incredibile; in Germania, che serve anche le altre nazioni di lingua tedesca; in Egitto, che serve anche le altre nazioni di lingua araba; in Arabia, dove abbiamo dovuto aprire una sede autonoma dall’Egitto in quanto in questa nazione, presso le imprese petrolifere, sono attivi istruttori IDEA di diverse nazionalità, che hanno bisogno di materiale didattico in vari linguaggi, non solo in arabo.
A proposito di materiale didattico, abbiamo tutto quanto necessario per un moderno insegnamento in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, olandese ed arabo. A breve avremo il materiale anche in polacco, perché siamo prossimi all’apertura in una sede regionale in questa nazione.
Per quanto mi riguarda, mi sono avvicinato alla subacquea a 35 anni. Anche se sono stato sempre appassionato di mare, avevo sempre e solo praticato l’apnea, finalizzata più che altro a pescare qualche pesce per fare cenette con gli amici. Poi durante una vacanza in Sardegna ebbi modo di provare le bombole e nacque così una passione che mi portò a frequentare vari corsi subacquei, fino a diventare istruttore. Nel 1990 fondai un circolo subacqueo a L’Aquila, nella città dove vivo da quando avevo 20 anni, poi raggruppai anche diversi circolo abruzzesi e nacque un gruppo multididattica a livello regionale. Le esperienze maturate insieme con gli altri istruttori mi spinsero a cercare qualcosa di nuovo, che mettesse insieme il meglio dell’organizzazione e standardizzazione tipica delle didattiche statunitensi, con il sistema italiano del club, del circolo e da qui potremmo riprendere in discorso iniziale, perché è a questo punto che nacquero i primi contatti con l’IDEA.
Certo, creare questa nuova organizzazione in Italia e poi in Europa non è stato un lavoro da poco, sicuramente sono stato facilitato dalla mia passata attività lavorativa di funzionario del Ministero della Pubblica Istruzione, addetto fra le altre cose alla formazione ed aggiornamento del personale, quindi ben addentro alle tematiche dell’insegnamento. Così come mi è stata molto utile l’attività dello studio di impaginazione e stampa digitale che avevo avviato nella mia città, grazie al quale ancora oggi siamo in grado di realizzare moltissimi materiali didattici direttamente "in house".
Il 2009 è stato un anno a dir poco difficile per molti. Per IDEA Europe com’è andata? E per Gaetano?
Il 2009 è stato sicuramente un anno difficile, ma grazie al fatto che noi siamo fondamentalmente un’organizzazione basata sugli istruttori e scuole, l’abbiamo superato abbastanza bene, mantenendo i numeri del 2008; i singoli istruttori, i circoli, le scuole hanno sicuramente avuto meno problemi delle grandi strutture, specialmente se sono riusciti a tenere compatto il loro gruppo. Comunque il 2009 per me e per l’IDEA Europe ha lasciato il segno per un motivo che non ha niente a che fare con la subacquea: il terremoto verificatosi ad aprile 2009 a L’Aquila, dove io vivo e dove l’IDEA Europe ha la sua sede operativa.
Inizialmente mi sembrava che eravamo usciti bene dal terremoto perché la palazzina dove ho due appartamenti, per casa ed ufficio, aveva superato abbastanza bene il sisma, nel senso che aveva danni ma prevalentemente di carattere estetico, non strutturali. Nei mesi successivi invece siamo stati stritolati dalla burocrazia più che dai danni del terremoto, infatti nonostante le roboanti affermazioni fatte dai nostri politici, a L’Aquila per la riparazione delle abitazioni ed uffici danneggiati dal sisma non è stato fatto quasi niente. Quindi poiché avevo a disposizione un altro grande appartamento, all’inizio dell’estate 2009 ho deciso di "duplicare" l’ufficio, creando una nuova struttura in questo appartamento, nel quale rimarremo fino a quando termineranno i lavori di sistemazione della palazzina dove è l’altra sede. Cioè molti anni se le cose continuano così…..
Nonostante tutto il nostro servizio non ha avuto interruzioni, infatti subito dopo la Pasqua 2009, che è arrivata a pochi giorni di distanza dal terremoto, anche fra mille difficoltà abbiamo ripreso l’attività. Aprile è stato però un periodo duro, a L’Aquila per quasi tutto il mese non c’era più nemmeno un negozio aperto e bisognava andare fuori per comperare qualsiasi cosa. Non funzionavano più gli uffici postali, i corrieri erano tutti bloccati, ebbene nonostante questo, facendo la spola fra L’Aquila ed il mio paese nativo, che si trova a circa 60 km da L’Aquila e non aveva risentito del terremoto, siamo riusciti a mandare avanti tutto utilizzando il locale ufficio postale per le spedizioni.
Poi nel tempo la situazione è migliorata, parzialmente perché ad oggi ancora mezza città è inagibile, però pian pianino le attività commerciali hanno ripreso, i servizi anche, quindi anche se non siamo tornati alla normalità va decisamente meglio. Comunque è stata una brutta esperienza, che non auguro a nessuno.
Il 2010 si è appena aperto, quali sono i nuovi progetti in corso?
Nonostante il 2009 sia stato per noi complicato come ho detto prima, non siamo stati fermi, anzi la voglia di andare avanti, nonostante tutto, ci ha spinto ad pianificare tutta una serie di novità, presentate a Roma alla Convention di ADISUB ma diventate operative dall’inizio di gennaio.
Abbiamo stipulato un importante accordo con il DAN per offrire una polizza base di responsabilità civile a tutti i divemaster ed istruttori IDEA ad un prezzo incredibile, poi abbiamo rivisto alcuni sussidi didattici e lanciato due importantissime iniziative: l’e-teaching ed i corsi per operatore di protezione civile.
Cominciamo con l’e-teaching. Già il nome dovrebbe far capire che questo sistema è diverso dall’e-learning adottato da altre organizzazioni didattiche, infatti non prevede uno studio autonomo da parte dell’allievo, ma la presenza costante dell’istruttore, il quale si avvale nell’insegnamento dei sussidi didattici in formato digitale, invece del classico materiale cartaceo.
Per gli allievi è stata prevista la creazione di un webkit, cioè un kit "virtuale", mediante il quale è possibile accedere ad un’area riservata del sito internet dell’IDEA Europe, nella quale è disponibile il libro del corso che l’allievo sta frequentando sia in formato PDF, che può essere scaricato, consultato off-line e stampato, sia il formato Flip, cioè con pagine che virtualmente vengono girate dall’allievo dopo averne letto il contenuto.
L’istruttore a sua volta ha accesso ad un’area riservata nella quale è disponibile la cartella dell’allievo, che può essere compilata ed aggiornata direttamente on-line, i quiz finali dei corsi e le varie diapositive disponibili, visualizzabili via internet. In pratica adesso un istruttore IDEA, in qualunque parte del mondo si trovi, può tenere un corso ad un allievo senza ordinare materiale cartaceo, ma utilizzando il materiale on-line. Successivamente, al momento della richiesta del brevetto, l’istruttore ordinerà il materiale che non può essere sostituito dal materiale digitale, come i diplomi su carta pergamenata, la tabella d’immersione, il log-book e gli articoli promozionali.
Per quanto riguarda i corsi per operatore di Protezione Civile, è stata una mia iniziativa perché, avendo toccato con mano cosa significa un’emergenza, ho pensato che anche noi potevamo fare qualcosa per aiutare chi è in difficoltà. Abbiamo quindi costituito un’associazione di volontariato denominata "IDEA Europe – Dipartimento Formazione Protezione Civile" ed abbiamo studiato un corso particolare, perché oltre alla formazione del personale subacqueo prevediamo anche la formazione di una squadra di supporto a terra, che spesso è determinante ai fini del successo dell’intervento. Quindi in questo corso gli operatori subacquei verranno addestrati alle varie tecniche di soccorso con ricerca e recupero, navigazione, immersione in visibilità limitata e notturna, immersione profonda, uso di attrezzi specialistici come lancia, sorbona e così via. Il personale di terrà verrà invece addestrato al primo soccorso, alla preparazione logistica del luogo di intervento, all’utilizzo delle imbarcazioni, alle trasmissioni via radio, eccetera, in maniera da rendere il gruppo addestrato e coordinato. I corsi verranno tenuti da istruttori IDEA attivi da diversi anni nell’ambito della Protezione Civile, il centro principale di formazione è operativo a Matera, città dove vivono gli istruttori che terranno i corsi, ma durante l’anno verranno programmate attività del genere anche in altre località d’Italia.
E per il futuro?
Per il futuro vedremo, tutta la nuova serie di iniziative deve entrare a regime, quindi per ora dobbiamo concentraci sull’ottimizzazione di queste. Poi abbiamo da fare anche per l’estero, stiamo infatti lavorando sulla predisposizione dei materiali didattici in polacco, perché entro questo anno contiamo di aprire la sede regionale in questa nazione, dove il mercato della subacquea è ancora in netta crescita. Questo lavoro mi impegna molto perché non abbiamo affidato la traduzione a traduttori professionisti, magari bravi ma non subacquei. Abbiamo un istruttore IDEA polacco che vive da molti anni in Italia e sto lavorando insieme a lui affinché la traduzione sia perfetta da ogni punto di vista; poi passeremo all’impaginazione dei libri, alla predisposizione delle diapositive e così via. Inoltre dovrò seguire i corsi istruttore in Italia, perché riprenderemo con i corsi residenziali a prezzi incredibili, nonché i corsi di protezione civile; poi ogni giorno ho sempre una bella serie di e-mail alle quali rispondere, insomma il lavoro per i prossimi mesi non mi manca!
In Italia come si muove la subacquea in confronto al resto d’Europa?
Mah, come ho detto noi non abbiamo avuto grosse difficoltà l’anno passato, quindi non vedo la situazione in Italia così nera. Mi sembra che stiano peggio in Germania, infatti abbiamo avuto un leggero calo di certificazioni in questa nazione l’anno passato, come in Belgio, che prima sembrava aver passato indenne la crisi. La Spagna invece continua a crescere, nonostante tutti gli indicatori economici la vedano in crisi. La verità è che questa nazione da sempre ha leggi sull’attività subacquea, che non hanno creato intralcio alla crescita del settore, ma hanno impedito la proliferazione incontrollata di didattiche, istruttori e diving. La troppa offerta distrugge il mercato, perché spesso innesca una concorrenza al ribasso, nella quale la qualità passa sempre in secondo piano. Questo in Spagna non può accadere, perché un’organizzazione didattica per entrare in quel mercato deve acquisire l’omologazione presso ogni comunità autonoma, il che richiede la presentazione di tutti i programmi didattici, la disponibilità di tutto il materiale didattico in spagnolo, una sede legale e fiscale in Spagna, un Regional Manager spagnolo. Insomma non è uno scherzo, perché poi i governi regionali fanno davvero controlli su quanto presentato.
Anche i diving e le scuole devono ottenere tutta una serie di autorizzazioni, devono rispondere a severi requisiti e sono sottoposti ad attenti controlli, quindi ce ne sono meno dell’Italia e probabilmente per questo lavorano meglio.
Siete appena tornati dal Boot: il bilancio di questo evento?
Il Boot per le nostre esigenze è l’unica manifestazione alla quale vale la pena di partecipare. Noi alle fiere non vendiamo nulla, quindi il nostro interesse può essere solo quello pubblicitario ed al momento ci interessa farci vedere fuori dall’Italia. Il Boot è perfetto per questo perché è visitato da gente di tutta Europa ed anche da fuori Europa, tantissime persone vengono dall’est, dove la subacquea è ancora in crescita ed a noi interessa farci conoscere dove ancora non ci siamo. Ed i risultati non mancano, ad esempio quest’anno abbiamo avuto diversi contatti con istruttori polacchi che stanno solo aspettando l’apertura della nostra sede il Polonia per venire a lavorare con noi.
Ormai sono oltre 5 anni che partecipiamo a questa manifestazione e devo dire che il pubblico non è mai mancato, anche adesso che c’è crisi. Poi in fiera si vende e probabilmente anche per questo il pubblico non manca mai, ho visto gente arrivare la mattina, comperare una zaino sub grande, di quelli con le ruote, fare il giro degli stand ed andarsene con lo zaino pieno.
Poi sono anni ed anni che l’annuale meeting di RSTC Europe si tiene al Boot e non c’è verso di farlo spostare verso altri lidi, perché al Boot ci sono tutte le principali didattiche di livello europeo, quindi è automatico che il meeting si svolga in quell’occasione.
Quindi noi continueremo a partecipare a questa manifestazione, mentre in Italia continueremo a puntare sulla Convention di ADISUB; in Italia non abbiamo bisogno di pubblicità, ma di incontrare i nostri divemaster ed istruttori, raccogliere i loro rinnovi, ascoltare le loro esigenze, illustrare le varie novità e solo una manifestazione come la Convention ci consente tutto questo.
Con questo chiudo, invitando chi vuole essere aggiornato sulle nostre novità ed iniziative a visitare spesso il sito www.idea-europe.it
E’ assolutamente vietata la riproduzione, anche parziale, del testo e delle foto presenti in questo articolo, senza il consenso dell’autore.