Il premio “Il Pianeta Azzurro” 2021, che intendeva valorizzare la ricerca scientifica universitaria in ambiente marino mediante l’utilizzo di attrezzature subacquee, è stato vinto da:
Carmela Celentano, Università degli Studi di Napoli Federico II, Corso di laurea in Biology and Ecology of the marine environment and sustainable use of marine resources, con una tesi dal titolo:
Microbial diversity in shallow water hydrothermal vents of Campania Region, Italy
Ricordiamo a chi fosse interessato che il bando per il premio 2022 scade il 28/02/2023. Il bando è consultabile qui: https://ilpianetazzurro.it/prmio-tesi-biologia-marina-bando-pianeta-azzurro-2022-2023/
Di seguito una breve intervista della premiata:
Carmela, presentati ai nostri lettori.
Salve a tutti, ho 29 anni e sono una subacquea. Fin da quando ho memoria passavo le giornate a mare a esplorare i fondali con maschera e snorkel. Ricordo i pomeriggi interi passati su sky, a guardare i documentari su squali, balene, delfini; o quelli a leggere libri sulla fauna e la flora degli ambienti marini.
Come potete capire, il mare mi ha sempre affascinato e volevo conoscerlo sempre di più.
Il primo passo è stato prendere il brevetto subacqueo, l’emozione e l’ansia delle prime immersioni sono inspiegabili, ma immergermi non era abbastanza.
Gli obiettivi principale lì ho raggiunti nel 2021: ho conseguito la laurea in biologia marina, preso il brevetto di istruttore subacqueo di primo livello e mi sono iscritta all’AIOSS, Associazione Italiana Operatori Scientifici Subacquei.
Lasciamo da parte per un attimo le esigenze scientifiche. Qual è la tua immersione preferita?
Premetto che ogni immersione è unica, ma se dovessi raccontarne una in particolare penso che sceglierei l’immersione al banco di Santa Croce a Castellammare di Stabia. Ricordo che ero arrivata vicino a un pianoro, ma guardando in alto, mi ritrovai faccia a faccia con una cernia bruna (Epinephelus marginatus) enorme. Mai vista così da vicino. Andando più in profondità, iniziai a vedere le prime gorgonie (Paramuricea clavata), non ne avevo mai viste così grandi e così numerose. Arrivati sul fondo, passai in una fessura nella roccia e proprio all’uscita c’era una Paramuricea con sopra le uova di gattopardo o gattuccio maggiore (Scyliorhinus stellaris), piccolo squalo del Mediterraneo. Guardando le uova in controluce sembravano tutte vuote, ma in realtà in una c’era un piccolo pesciolino. Bellissimo. E quasi alla fine dell’immersione in una piccola fessura, che da lì a poco avrei scoperto fosse una tana, c’era un gattopardo adulto, che se ne stava fermo, immobile quasi si volesse far ammirare. Sicuramente ci ritornerò sperando in altri incontri emozionanti.
Hai studiato le sorgenti termali subacquee in Campania. Argomento interessante anche per il sub non specializzato, ce ne vuoi parlare brevemente ?
Le sorgenti idrotermali sono delle fratture nella crosta dal quale fuoriescono gas e/o liquidi. Quelle che ho campionato presentava caratteristiche geomorfologiche che riflettevano la comunità microbica del luogo. Il sito più particolare è stato sicuramente il geyser alla Secca della Fumose a Pozzuoli. Come suggerisce il nome, dalla sorgente fuoriusciva acqua calda, circa 60°C, e alla base vi eravamo delle macchie arancioni e bianche, ovvero biofilm batterici.
Un altro sito era caratterizzato solo da biofilm bianco, basse temperature e fuoriuscita di gas ad alta velocita. Le aree a fuoriuscita di gas sono facili da individuare in quando si vedono delle bolle, più o meno grandi, fuoriuscire dal fondale, come quelle nell’isola d’Ischia. Questi sono gli aspetti macroscopici riscontrati nelle aree campionate.
Quali tecniche-abilità imparate nei corsi sub ti sono state più utili nel lavoro di tesi?
Il corso sub è stato cruciale nella fase di campionamento del lavoro di tesi. Bisogna considerare che sia l’immersione e sia la raccolta dei campioni hanno le loro criticità. I corsi sub ti permettono di poter entrare in confidenza con la strumentazione e attraverso degli esercizi poter gestire ogni tipo di situazione che si possa presentare in immersione. Tutto ciò permette di far sentire il sub a suo agio, con l’attrezzatura e con l’ambiente che lo circonda. Quindi più che una tecnica, i corsi ti permettono di sviluppare la giusta confidenza nel nuovo ambiente, in maniera da potersi concentrare sul prelevamento dei campioni in tranquillità e sicurezza.
Progetti per il futuro?
Nel 2022 ho iniziato il dottorato di ricerca in Biologia all’Università Federico II di Napoli.
Mi occupo di sfruttare le biomasse invasive del Mar Mediterraneo al fine di identificare i composti delle suddette specie, e di caratterizzarne le proprietà biologiche di interesse per le applicazioni in acquacoltura. Concluso il dottorato, vorrei viaggiare e fare immersioni. Vorrei visitare il Sud Africa, le Galapagos e l’Indonesia, ma la lista non è completa. Il mio più grande sogno è l’Australia, ma se c’è una cosa che mi ha insegnato la vita è che per quanti progetti si possano fare, nulla è certo e tutto è imprevedibile. Quindi per il momento sogno in grande, ma procederò step by step.