Autore: Marco Daturi
Certi sub sono strani e ti sorprendono… ma alcuni sono anche peggio 🙂
Ho appena ricevuto la mia copia del nuovo libro ‘CARAIBI‘ di Claudio di Manao e non ho resistito: prima di leggerlo ho chiamato l’autore.
Lo considero un amico e da amico mi aspettavo di essere informato sulla data di uscita di Caraibi, soprattutto perchè dopo Figli di una Shamandura e Cani Salati non perdevo occasione per chiedergli qualcosa sulle prossime pubblicazioni.
E invece niente… il silenzio…. fino a poche ore fa. Una bellissima sorpresa!
Così lo chiamo e LUI comincia a ridere! La comunicazione si sente male, deve essere in qualche angolo del pianeta, ma ride e io con LUI… Ci salutiamo, riattacchiamo e… comincia la lettura.
Dal momento che le intercettazioni telefoniche sono vietate, non ho potuto registrare la telefonata ma un’intervista sono riuscito a strappargliela.
GRAZIE CLAUDIO, a nome mio e di tutti i tuoi fans.
INTERVISTA A CLAUDIO DI MANAO, 15 LUGLIO 2009
Marco: Ciao Claudio, ma che fine hai fatto? c’è mezza Sharm che ti sta cercando…
Claudio: Giuro che ho saldato tutti i conti. Me ne sono andato da Sharm perché non mi sopportavo più nel lagnarmi di Sharm, mi sono sentito un po’ vecchio e lamentoso, quindi ho deciso di cambiare aria. Dopo undici anni a Sharm, ed una visione fin troppo nel dettaglio delle cose, forse… era fisiologico. Sento comunque la mancanza di quel mare ancora splendido e sano, dei miei amici più veri, di un terzo di vita passato in barca, a scrutare gli umori del mare, dei sub, degli equipaggi. Mi sono rimesso sulla piazza come avventuriero/vagabondo tuttofare, ed attendo nuovi stimoli, nuovi ingaggi. Come diciassette anni fa, quando lasciai l’Italia a bordo di una barca a vela, per ritonarvi solo come turista.
ScubaPortal: Qualche mese di silenzio e ora finalmente una bella novità, molto attesa per la verità: Caraibi. Da cosa nasce questo libro?
Claudio: Nasce da una sorta di primo amore, identificato con quella regione del pianeta, da testimonianze raccolte in anni di permanenza, di ritorni… accidentali o meno. Il primo capitolo, che nel libro diventa l’ultimo, lo scrissi nel 1992. Il libro, più o meno nella forma in cui è ora, ho ricominciato a scriverlo 2002, subito dopo Figli di una… shamandura, fino a pochi mesi fa. Per me rappresentava una sorta di omaggio personale a ‘quelle isole’, dove scoprii il mio status di nomade.
Marco: Questo è il primo titolo che esce dalla panoramica sub sharmense. A quando gli ultimi segreti di Sharm?
Claudio: Non credo al destino, ma devo arrendermi al fatto che non è un caso veder pubblicato Caraibi quasi a sorpresa, quasi ignorato o snobbato da fior di case editrici, in concomitanza con la mia partenza da Sharm. Spero che questo testo mi collochi come autore al di fuori del cliché di ‘sharmologo’. Sarà il pubblico a deciderlo. Ed ho paura. Ho paura perchè tutti si aspettano un’altra ‘sharmesata’, o un libro sarcastico. Caraibi non lo è. Caraibi, se vogliamo riassumerne il concetto di base, è un libro su ‘certi luoghi’ che cambiano, sull’impatto del mondo moderno, tramite il vissuto ed il reale, su certe realtà magiche che in un certo modo vengono ‘contaminate’, nel bene come nel male. Sì c’è in cantiere il terzo libro su Sharm, a quattro mani. Ma per ora è fermo, non vorrei lasciarmi influenzare dallo stato d’animo attuale. Non per quel concetto/stile che io e la coautrice ci siamo imposti.
Marco: "Tra cielo e mare" per la Radio svizzera ha anticipato una parte dei racconti. Qual’è quello più significativo?
Claudio: Difficile dirlo! La riduzione radiofonica è stata possible solo per alcuni racconti dell’intera raccolta, gli altri erano così articolati (lunghi) ed intrecciati tra loro che non è stato neanche tentato l’esperimento. Alcuni racconti, invece, sono stati scritti espressamente per la RSI, e riportati in carta stampata più o meno nella stessa forma.
Posso dire che i racconti più lungh sono quelli che non sono approdati alla radio, ma hanno catturato più a fondo i test readers.
Alcuni tra i racconti sono stati scelti (o ordinati) dalla RSI, e quindi aggiunti alla raccolta.
La tematica è abbastanza trasversale in tutti i racconti: il tempo ed il mondo moderno che avanzano, in paesi che cambiano, gente che fugge, che cerca la prova di una stabilità nell’instabile, a dispetto delle mamme che ti bisbigliano ‘comprati una casaaa!’. Ed un viaggio che non ha come obiettivo il punto d’arrivo, ma il viaggio stesso, o meglio: l’essere testimoni di luoghi, di fatti, di dinamiche. Quasi la vita.
Quella roba lì.
Marco: Sono ormai moltissimi i tuoi fans italiani, con ‘Figli di una Shamandura’ divenuto ormai una leggenda. Puoi anticipare a loro qualcosa sulle prossime attività?
Claudio: Sono già in parola con Magenes che il terzo libro su Sharm, o con Sharm come riferimento, si farà. Sarà un libro a quattro mani, come anticipato, tra me e Laura Coppa. Anche questo è un progetto che si protrae da anni. Se fossi Dan Brown beccherei 100mila dollari d’anticipo solo sull’idea. Ma io e Laura non siamo lui, quindi dobbiamo sbarcare il lunario day by day, lavorando via mail, nei ritagli di tempo.
Sto anche lavorando ad un paio di documentari su Sharm, come autore e/o sceneggiatore. Abbiamo già intervistato i capi beduini, ed i primi pionieri di Sharm,
Sul resto non parlo perchè porta sfiga.
Marco: Mabruk!
Claudio: Shukran, mudir!
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