Un’altra stagione è finita ed ormai ci troviamo alle porte dell’inverno. Sebbene il Mar Mediterraneo sia ancora invitante ed offra tantissimo, è vero che i sub preferiscono l’estate per le loro immersioni in Italia.
Abbiamo incontrato Stefano Alessandri, del diving Hotel Rex Livorno per farci raccontare qualcosa della stagione che si è appena conclusa.
Ciao Stefano, la stagione si è veramente conclusa oppure continuate a lavorare?
Livorno gode di una meravigliosa esposizione sul mare che se da una parte la espone alle forti perturbazioni atlantiche tipiche dell’autunno e primavera, dall’altra regala giornate quasi estive anche in pieno inverno. Chi ci frequenta in questi mesi lo sa. Noi siamo sempre aperti , magari a scartamento ridotto, ma preferiamo esserci , anche per soddisfare quei subacquei che dotati di muta stagna vogliono continuare a tenersi in allenamento.
Quali sono le condizioni del mare adesso e gli incontri possibili?
Il mare da noi è “estivo” fino a fine dicembre. Per estivo intendo dire che la temperatura è sempre più che accettabile (18 gradi ) . Non è raro in questo periodo imbattersi in pesci predatori come barracuda e grossi dentici. Ultimamente sono ricomparse anche le cernie. Fino a fine anno visibilità e fauna soddisfano pienamente le aspettative di fotografi e sub esigenti. Da gennaio in poi l’acqua arriva anche a 12 gradi ed il pesce preferisce rintanarsi poiché il dispendio energetico per cacciare non è ripagato dalle poche eventuali prede. Rimangono comunque aragoste ( amanti delle acque fredde) ed il corallo che qui è presente ovunque.Parlaci di questa estate: c’è stata una buona affluenza al diving?
Parlaci di questa estate: c’è stata una buona affluenza al diving?
Probabilmente i diving centers italiani stanno vivendo tutti un fenomeno che definirei di “ rifugio turistico”. Gli attentati terroristici che hanno colpito ultimamente Europa e Medioriente demotivano il turismo in quei paesi. L’Italia per nostra fortuna si sta sempre più accreditando come “Paese sicuro” agli occhi del mondo occidentale. Abbiamo avuto un grande afflusso di americani, francesi, olandesi, polacchi e sono ricomparsi dopo diversi anni di assenza anche i tedeschi . Dobbiamo essere preparati a riceverli ed evitare gli errori del passato ( prezzi esosi, servizi scadenti e altro).
Da che parte stai tra quelli che dicono che c’è la crisi della subacquea e quelli che dicono che se uno lavora bene comunque lavora?
Sto dalla parte di entrambi. Non si può negare che la crisi c’è o meglio che i consumi si siano contratti. La subacquea essendo un gioco per persone adulte ne ha subito enormemente le conseguenze, in particolare tra i praticanti che si son visti vacillare il posto di lavoro o coloro che hanno una famiglia da mantenere. Negli ultimi anni la subacquea si sta differenziando: formazione, foto, video, viaggi, tecnica, sidemount, biologia, ambiente e moltissimo altro. Ciò rappresenta un volano importantissimo per la nostra attività ed è in questa direzione che secondo me bisogna lavorare: specializzandosi, offrendo risposte all’altezza della domanda. Capirai bene che è la mentalità che deve cambiare. Non è facile , ma molti lo stanno già facendo.
Perché un sub dovrebbe scegliere di fare immersione a Calafuria?
Negli anni ’60 sono stati gli emiliani a scoprire e valorizzare la nostra costiera. Essa si prestava enormemente a fungere da palestra per le scuole che in quegli anni nascevano. Col tempo è diventata la meta per tutte quelle scuole che cercavano fondali adatti a tutti i livelli. Il boom della subacquea degli anni ’80 ha fatto scoprire Calafuria alla massa e sono cominciati a nascere i diving centers , i centri di ricarica, noleggio etc. Si viene a Calafuria perché qui è: facile, bello, economico. Facile: le immersioni non superano i 44 mt. E se ben organizzate sono sicure ed adatte veramente a tutti, non a caso è stato eletto luogo ideale per imparare, Bello: i colori , la vita sessile che colonizza le pareti di Calafuria rappresentano una unicità. La grande quantità di corallo, spugne e vita bentonica a così poca profondità sfido chiunque a trovarla altrove. Economico: si possono effettuare week-end o full-day per importi al disotto della media nazionale. Gli amanti dell’indipendenza possono addirittura effettuare immersioni da terra ( leggere l’ordinanza chi volesse farlo). Strutture turistiche e ristoranti , facilmente raggiungibili, offrono servizi di estrema comodità e convenienza.
Ci racconti l’immersione che ami più di tutte e perché?
L’immersione che preferisco è a due passi dal nostro diving, si chiama “ Grotta del grongo”. In realtà non è “ una “ immersione, ma un punto di ancoraggio per almeno tre immersioni distinte ( l’isola, parete nord, ancorone). L’ancoraggio è su di un panettone con sommità a 10 mt. e già qui si capisce quanta vita bentonica sia presente in questo spot. Castagnole e banchi di acciughe contornano il tutto richiamando dentici, barracuda, sugarelli ed altri pesci predatori. Il panettone è attraversato trasversalmente da una grotta lunga una ventina di metri con due ingressi/uscite contrapposti. All’interno trovano dimora gamberetti, astici, e gronghi. Il corallo è presente ovunque ed è godibile anche da chi non possiede brevetti o abilità molto elevate. Il bello di questa immersione è forse proprio questo, regala grandi soddisfazioni a tutti i subacquei sia principianti che esperti.
Adesso vai in vacanza? Che progetti hai per quest’inverno?
quest’anno vorrei trovare il tempo per andarmene in vacanza in un mare caldo. Fino a qualche anno fa organizzavo crociere sub per tutti gli amici del diving (allievi, clienti, staff). Avrei davvero voglia di tornare in posti come Mar Rosso o Maldive, posti che mi hanno visto fare le prime esperienze da guida. Sicuramente sceglierei la formula crociera, la vita a bordo ti porta a conoscere le persone, si condivide tutto, e tutto è ridotto all’essenziale. Che bellezza!!!!