Giulio Venditti, esploratore subacqueo estremo e ambassador Apeks
Esploratore estremo, paracadutista dell’Esercito Italiano, atleta poliedrico e testimonial di sport estremi: Giulio Venditti incarna lo spirito dell’avventura. Con una passione innata per l’esplorazione subacquea che risale all’adolescenza, quando, pur vivendo lontano dal mare, percorreva chilometri in motorino per immergersi in apnea, Venditti ha trasformato questa passione in carriera. I suoi primi passi nel mondo delle immersioni sono stati segnati da un innato interesse per i documentari e una forte determinazione, consolidata anche grazie agli automatismi sviluppati durante il servizio militare.
Venditti non è solo un subacqueo di fama mondiale, ma anche un ambassador di Apeks, noto marchio di attrezzature subacquee di alta qualità.
Giulio Venditti: dal Mar Rosso alle montagne, un esploratore senza confini
Dalle acque del Mar Rosso a quelle del Mediterraneo fino ai mari del Nord, Venditti ha contribuito alla scoperta e allo studio di numerose imbarcazioni affondate. Le sue esplorazioni non si limitano però ai fondali, ma si estendono anche alle profondità delle grotte sottomarine e alle vette delle montagne, in un connubio unico di speleologia, alpinismo e subacquea.
La sua curiosità e la sua dedizione all’avventura lo hanno portato a partecipare a spedizioni scientifiche ed esplorative in tutto il mondo, dal Circolo Polare Artico all’Africa centrale, attraversando paesi come Albania, Francia, Norvegia, Islanda, Texas e Libano.
Venditti promuove la sicurezza nelle immersioni subacquee e, grazie alla sua competenza, i suoi feedback e insight sono un contributo prezioso per i team di ricerca e progettazione di Apeks.
In questa intervista Giulio condividerà con noi alcune delle sue esperienze più memorabili e ci offrirà un approfondimento sulle prossime spedizioni, avventure e sui prodotti Apeks.
Ascoltiamo la voce di un esploratore che ha trasformato la sua passione in una missione di vita, portando avanti progetti ambiziosi che uniscono speleologia, alpinismo e subacquea in un’unica, affascinante avventura.
Intervista a Giulio Venditti
Potresti raccontarci il primo momento in cui hai deciso di immergerti e cosa ti ha spinto a farlo?
Non c’è stato qualcosa che mi abbia spinto… è stato come se fossi nato per questo. Mio padre, il giorno prima che nascessi, mi sognò con le mani e i piedi palmati. Ho deciso che sarei diventato un subacqueo. Da bambino, in una fiera di paese, vidi un gioco, un subacqueo a molla in una vaschetta, e me ne innamorai.
Subacquea tecnica, quel settore era il tuo obiettivo fin dall’inizio, c’è stato un momento o un’immersione specifica che desideravi, o è stato un processo graduale.
È stato tutta una conseguenza e una successione di eventi naturale. Dalle prime immersioni profonde in aria, dove l’isola di Ventotene è stata la mia scuola. Poi da lì, il primo utilizzo di miscele ternarie. Poi le spedizioni nei relitti del Mar Rosso, da Suez fino ad arrivare in Sudan. Lì ho effettuato le prime penetrazioni nei relitti ed è stato il momento della svolta: l’inizio della mia formazione nella speleologia subacquea.
L’immersione della vita, quella che non potrai mai dimenticare?
Un’altra immersione che mi è rimasta nel cuore è stata nella faglia di Silfra, in Islanda. L’acqua gelida a 2°, purissima e filtrata dopo un percorso di mille anni, crea una perdita di orientamento per la sua limpidezza: sembra di volare. Toccare con una mano la placca tettonica nordamericana e con l’altra quella euroasiatica è un’emozione unica e condividerla con mia moglie le ha dato un valore aggiunto.
Giulio, quali pensi siano le aree più cruciali per lo sviluppo della sicurezza subacquea? Parlando di organizzazione dei corsi, attrezzature e consapevolezza, dove vedi le maggiori opportunità di miglioramento?
La mia è assolutamente una mentalità molto legata alla disciplina. Avendo una forma mentis militare, punto moltissimo a creare automatismi nell’allestimento. Solo così si possono fare esperienze in massima sicurezza. Il consiglio che mi permetto di dare è di non accorciare i percorsi formativi, ma di puntare sulla qualità anziché sulla quantità.
Parliamo dei tuoi progetti, quali sono gli ultimi viaggi intrapresi?
Adesso c’è stato un periodo di ripresa dopo lo stop causato dal Covid. Questo mi ha spronato a esplorare le cavità carsiche dell’Albania, dove, in collaborazione con l’Università di Tirana, abbiamo ottenuto un risultato favoloso dal punto di vista esplorativo ma soprattutto scientifico. I nostri studi hanno riguardato la parte geologica, tettonica e idrica ma soprattutto abbiamo scoperto un nuovo organismo crostaceo decapode.
Di recente abbiamo anche condotto una spedizione scientifica nell’Oceano Atlantico, nel circolo polare, sempre per una ricerca scientifica per l’Università di Stoccolma.
Parliamo ora dei prossimi progetti, hai dei viaggi di esplorazione subacquea in programma?
Quest’anno mi sto dedicando a concludere un progetto che mi ha impegnato per oltre sette anni: documentare tutto il percorso dell’acqua, dalle montagne fino agli acquedotti romani, passando per nevai, risorgenze, inghiottitoi, grotte, fiumi e cascate, un percorso dove la natura si fonde con la storia.
Poi ci sarà un viaggio nel pieno del Mediterraneo, nel canale di Sicilia, con immersioni in circuito chiuso nel blu, alla ricerca della fauna che vive in mare aperto. La zona d’interesse è il canale di Sicilia.
Il terzo progetto in cui sono impegnato è programmato per il 2025, sarò impegnato in una spedizione polare, alla quale mi sto dedicando già da due anni. Successivamente rientrerò in Italia per terminare delle riprese su dei relitti inediti a Malta.
Ci sono delle situazioni complesse che dovrai affrontare, e che ti hanno richiesto attrezzatura o formazione specifica?
Come già detto la mia formazione Militare mi ha forgiato.
Ho un mio vademecum, nel quale ritengo che per dare il meglio di sé, soprattutto sotto stress, sia necessario essere ben allenati… corpo sano, mente sana! Significa molto addestramento e un costante impegno nel progredire nello studio di nuove tecniche, attrezzature e nuovi profili decompressivi. E ho ancora una voglia matta di imparare.
Prima di intraprendere qualsiasi attività, divido le fasi in tre operazioni: pianificazione, organizzazione ed esecuzione.
Durante la pianificazione, cerco di acquisire il maggior numero possibile di conoscenze e informazioni per capire di che cosa ho bisogno per adempiere al meglio l’attività.
L’organizzazione è già entrare nel vivo della attività. Si tratta di dare una struttura organica e funzionale, sistemare le proprie cose in modo armonico e funzionale, in vista del raggiungimento di un obiettivo, predisponendo tutto il necessario per l’esecuzione.
L’esecuzione è la somma dei due punti precedenti. “Plan your dive. Dive your plan.”
Quando devi preparare una spedizione, in che modo organizzi la preparazione, attrezzatura, fisica e mentale.
L’esplorazione è conquista, è conoscenza… è conoscere te stesso, qualcosa che risiede in ognuno di noi. Ulisse per la sua fame di conoscenza si fece legare all’albero maestro della sua imbarcazione pur di poter ascoltare il canto mortale delle sirene. È un esempio di come qualcosa di apparentemente impossibile possa diventare realtà attraverso un’azione semplice. Basta sapere come farlo e avere una piena conoscenza dell’applicazione.
La subacquea per me è un vivere in un’altra dimensione per il silenzio la quasi assenza di gravità, respirare in un altro stato fisico, sicuramente non posso dire che sia solo un mezzo per raggiungere un fine.
Sappiamo che tra le tue passioni c’è anche la montagna e lo sci, hai altri hobby?
Diciamo che non mi tiro mai indietro, vivere la natura a tutto tondo mi emoziona sempre, che sia anche un semplice trekking. Io vivo e godo di ogni paesaggio. Mi emoziono con poco, da un gioco di luci a pochi metri di profondità, a un’alba sulla collina dietro casa. Tutte le attività che mi permettono di farlo mi danno una carica fantastica, e continuare a provare nuove discipline è parte di questa passione. Per ultimo, dopo un’esperienza da paracadutista, mi piacerebbe avvicinarmi al parapendio…
Never give up!
Ringraziamo Giulio per il tempo che ci ha concesso. È stato un piacere chiacchierare con te di subacquea e di passioni. Alla prossima!