Ciao Giulia, presentati ai nostri lettori
“Respirare sott’ acqua e sentirsi felici ”; mi presenterei cosi.
Mi chiamo Giulia, ho 31 anni e credo di essere nata nel mondo sbagliato.
Dove non c’è acqua non mi sento a mio agio, ecco perché da Padova, mia città natale, mi sono spostata a vivere in Egitto, sul Mar Rossa tra Sharm el Sheik e Marsa Alam.
Lavoro per un Tour Operator italiano,Nicolaus, gestisco la clientela italiana in strutture alberghiere di lusso e ogni volta che posso mi tuffo nel blu per magiche immersioni.
Alterno la mia vita tra alberghi e sirenette; insegnando a bimbe e donne di qualsiasi età come diventare vere sirene. Son istruttrice di apnea e mermaiding, disciplina benefica per corpo e mente – nuotare come un delfino, come una sirena, muovendosi sinuosamente con la monopinna o una vera e propria coda.
Come è nata l’idea di partecipare a Miss Scuba
Mi trovavo a Sharm el Sheik, quando una mattina, mio papà, colui che mi ha avvicinata al mondo della subacquea fin da piccola, mi ha inviato il link per partecipare al concorso.
Ho sorriso, rispondendogli che mai avrei vinto, ma lui mi ha spronata a partecipare dicendomi che tra le foto che ho, appare la mia passione e amore puro per l’acqua. E cosi, ho deciso di inviare le mie foto.
Ho scelto le immagini che ritengo abbiano un’anima, che esprimono leggerezza tra i coralli, sorrisi tra i pesci ed energia nella profondità.
Pariamo di te. Quale Il tuo miglior pregio, il peggior difetto
Miglior pregio: Accettare e accettarsi. Credo sia la parola più difficile da far propria. Accettare significa apprezzare cio’ che ogni giorno inaspettatamente la vita ci offre, che sia bello o brutto, facile o difficile. La vita è un viaggio meraviglioso, bisogna aprire gli occhi e il cuore guardando tutto ciò che nuota intorno a noi. E’ bello stupirsi di come tutto possa cambiare in pochi secondi, è bello scoprire nuove emozioni e reazioni che non sapevamo di avere. E’ semplicemente bello crescere ogni giorno.
Peggior difetto: beh, oserei descriverlo come il miglior difetto: la pazienza. Aspettare, respirare, osservare, e mai smettere di sperare che ciò che desideriamo si avveri. Che ciò che ci fa soffrire possa tramutarsi in forza interiore. Ciò che aspettiamo da lungo tempo possa tramutarsi in realtà e cio che di più caro abbiamo possa vivere sempre dentro di noi anche se non è più al nostro fianco – che sia una persona, una situazione, la ricerca di un delfino, uno squalo che appare cosi, inaspettato nelle nostre vite e poi elegantemente sparisce nel blu.
Credo che il trucco per vivere bene sia meravigliarsi, senza avere aspettative.
Cos’è per te la subacquea?
E’ vita. Un lungo istante di leggerezza. Di stupore. Di felicità. Di leggerezza. E’ un tornare alle origini. Arriviamo dall’acqua, per lunghi 9 mesi viviamo immersi nella placenta materna. E poi, poi crescendo abbiamo la possibilità di tornare dove stavamo bene. In una vita staccata dalla quotidianità.
Definirei la subacquea come uno stato di amore puro – dove tutto si ferma, mentre scendiamo sempre più profondi, mentre pinneggiamo senza mai sapere cosa si presenterà davanti al nostro sguardo. Il corpo fluttua, la mente si rilassa e nel mentre noi viviamo.
La tua prima immersione? Ricordi gli inizi?
Ricordo la mia prima immersione come se fossi appena uscita dall’acqua. Mi trovavo a Marsa Alam coi miei genitori. Mio papà, appassionato di subacquea mi regalò il “battesimo del mare” nella baia del Dugongo – Abu Dabbab. Feci una promessa a me stessa: se immergendomi troverò il dugongo, non facile da avvistare, lo prenderò come un segno per procedere con lo studio ed ottenere i brevetti. E cosi, dopo pochi minuti che respiravo con l’erogatore, davanti a me il dugongo. Ricordo la felicità di quel momento. Fu la conferma che quella sarebbe stata la prima di infinite altre immersioni. Ad oggi sono dive master e ne sono davvero orgogliosa.
Shaab Claudio – Marsa Alam. Immersione nei canyon.
La più bella?
Shaab Claudio – Marsa Alam. Immersione nei canyon.
Elhpinstone – Marsa Alam. Immersione con squali martello.
Maldive – immersione con i delfini
Roatan, Honduras – immersione con aquile di mare
Chi è il tuo buddy ideale?
Buddy ideale mio papà. Con lui ho fatto le migliori immersioni e gli sarò sempre grata per avermi trasmesso questo amore. Dopo un incidente però ora non può piu immergersi. Per un lungo periodo ho smesso di fare immersioni anche io, finchè un giorno, ho deciso di ricominciare per me e per lui.
Amo immergermi con buddy sempre diversi, vedere diversi approcci alla subaquea, diversi stili e tecniche.
Hai presentato per il concorso delle belle foto. Chi è il fotografo?
Alessandro Quaglia. Mio caro amico e fotografo di classe ed eleganza. Ci piace scattare nuove pose in Y-40.
Hai presentato tra le altre una foto in veste di sirena accanto a un delfino in cattività, chiaramente addestrato a compiere esercizi. Bellissima foto, ma che in qualche lettore potrebbe suscitare reazioni negative. Chiariamo qual è la tua opinione sui delfinari? Come nasce quella foto?
Premetto che sono anche io contraria a delfinari e animali tenuti in cattività.
Ho accettato di scattare quella foto solo perché era il compleanno di una bimba a me cara. I genitori mi hanno detto che il suo sogno era vedere una sirena, e cosi hanno organizzato una sorpresa alla figlia.
Credo che nessun animale dovrebbe vivere rinchiuso in una vasca o in una gabbia.