Autore: Veronica Littardi
Intervista a Federico Mana
Veronica: " Vuoi gareggiare ai mondiali di apnea…quando si terranno e in quale specialità ti presenti?"
Federico: " Sì, l’obiettivo finale è proprio questo, dal 24 ottobre al 4 novembre si terranno, a Sharm el Sheik (Egitto), i mondiali di apnea AIDA ( www.aida-international.org )"
Veronica:" AIDA?"
Federico:" È un’associazione internazionale che organizza eventi e competizioni di apnea. Gli apneisti italiani possono decidere di prendere parte a due circuiti: AIDA oppure Fipsas. AIDA è, a mio parere, la associazione alla ribalta, quella che rappresenta gli apneisti più forti del mondo, è più piccola in quanto rappresenta solamente 35/36 paesi a livello mondiale, ma all’ultimo mondiale AIDA si sono presentati ben 27 nazioni (ossia circa l’80% dei paesi). La CMAS/Fipsas è più grande ed infatti ne rappresenta un centinaio anche se durante gli ultimi eventi mi risulta che circa il 10% dei paesi abbia partecipato ai suoi campionati. Io ho deciso di provare a partecipare ad un campionato Aida perché amo le discipline proposte da questa associazione, ossia quelle “profonde” come l’assetto costante e l’assetto costante senza attrezzatura (si scende a rana).
Veronica:" Quindi anche i circuiti gara sono diversi?"
Federico: “ Le differenze sostanziali sono relative alle gare OUTDOOR (ossia quelle in mare): Aida continua a organizzare gare seguendo una linea più classica che prevede discipline nelle quali gli apneisti storici si sono sempre confrontati. In queste gare (Assetto Costante, l’Assetto costante senza pinne e il Free immersion) l’obiettivo principale è quello di scendere alla maggiore profondità con o senza ausilio di attrezzatura, a seconda della specialità. CMAS/Fipsas ha invece inserito delle novità che hanno cambiato molto il panorama delle competizioni in mare. Hanno creato, infatti, il Jump Blu, una disciplina che sostituisce quelle di profondità, nella quale l’atleta scende a 15m (se non erro ora sono diventati 10m) e deve compiere, nuotando in orizzontale, il perimetro di un quadrato delineato sul fondo. Per quanto riguarda le gare INDOOR non penso esistano grosse differenze tra le specialità in cui gli atleti concorrono.
Veronica:" Avendo due differenti circuiti gare abbiamo quindi due differenti record mondiali?"
Federico:" Ad oggi è così! Poco tempo fa durante una gara INDOOR, un atleta italiano ha effettuato il nuovo record del mondo CMAS in apnea dinamica: 191 metri. Il record del mondo AIDA risulta invece di 223 metri.”
Veronica:" In quale disciplina vuoi presentarti ai mondiali?"
Federico:" La mia intenzione è l’assetto costante, e penso di utilizzare la monopinna"
Veronica:" Toglimi un dubbio, ma la monopinna e le pinne in gara vengono equiparate? È a scelta dell’atleta quale utilizzare?"
Federico:" Sì, non rientrano sotto classifiche diverse, l’atleta sceglie la soluzione che preferisce"
Veronica:" Ti devi qualificare per poter partecipare ai mondiali…."
Federico:" È più di 3 anni che sono fuori dal mondo delle competizioni in quanto ho deciso di fare prima un percorso mio di crescita e di consapevolezza lontano dalla ricerca di risultati per le gare. Per partecipare ai mondiali bisogna rientrare tra i 3 migliori atleti della nazionale secondo i criteri di selezione AIDA. La selezione viene fatta entro la metà di agosto 2007, ma non c’è in realtà un vero evento: è l’atleta che, partecipando a diverse gare, deve dimostrare di essere tra i migliori e quindi selezionato da Aida Italia per essere mandato ai mondiali. Dovrei quindi entro questo periodo fare un risultato importante. In realtà, l’ho già fatto in una gara a Dahab, dove ho raggiunto i 67 metri, ma questa quota potrebbe non essere sufficiente. Esiste però un altro problema: nell’assetto costante è molto difficile tenere il periodo di forma alla profondità. Ossia si tratta di un allenamento molto intenso e che ti esaurisce muscolarmente, quindi è difficile ottenere lo stato di forma e mantenerlo più di 2/3 settimane. Quindi, se io fossi pronto per un evento (da qualificazione) per luglio-agosto sarebbe poi difficile mantenere questo stato di forma (si tratta di tuffi oltre i 70 metri) per i mondiali che si terranno ad ottobre. La mia scelta è fare un tentativo di record in assetto costante senza pinne (a rana) per luglio, in quanto rientra nei miei piani di allenamento. In questo senso devo riuscire a superare i 51 metri (la pressione è di 6 Kg per ogni cm quadrato contro gli 8 Kg presenti a 70m)…si parla quindi di profondità differenti…visto che uno degli aspetti fondamentali per fare i tuffi è riuscire ad essere adattati alla pressione di quelle profondità. Per me è molto più facile raggiungere quella quota (50 metri) perché c’è solo l’impegno del nuoto e della tecnica di compensazione. Quindi ho deciso di fare un tentativo di record italiano per l’ultima settimana di luglio (non c’è ancora una data definitiva) in modo tale che con questo record ho accesso ai mondiali e potrò avere una forma fisica ideale per tentarlo”
Veronica:" Attualmente riesci a far coincidere la preparazione ai mondiali con la tua attività di istruttore di apnea a Sharm el Sheikh?"
Federico:" In questo momento mi sto solo allenando, si parla di 5/6 ore al giorno e quindi non ho molto tempo per il lavoro. Mi limito a fare delle lezioni di yoga alla sera.. Questa avventura è nata per gioco. A febbraio qui a Sharm non c’era tanto lavoro, così ho iniziato con un amico ad andare in acqua e, giocando, mi sono accorto che facevo senza problemi dei tuffi profondi, intorno ai 60 metri. Mi sono impegnato quindi a raggiungere maggiori profondità fino alla profondità di 72 metri. Su questa quota è nato tanto entusiasmo e da lì si è generata l’idea di provare a partecipare ai mondiali. Il sogno di ogni atleta: essere in mezzo ai migliori…anche per imparare. Penso che la partecipazione ad un mondiale possa essere un’esperienza molto gratificante ed ambita per ogni apneista. Ho trovato delle persone che si sono entusiasmate di questa mia scelta, come Vittoria, e che mi sostengono con una sponsorizzazione.”
Veronica:" Ci puoi parlare del tuo allenamento?"
Federico:" L’allenamento di un apneista è differenziato nell’arco dell’anno. Ad esempio non si fanno "tuffi profondi" tutto l’anno altrimenti dopo un mese e mezzo sei esaurito muscolarmente. Si divide quindi l’anno in diverse preparazioni. Nel mio caso suddivido gli allenamenti in una prima fase, un ciclo di 12 settimane, di allenamento generale, ossia lavoro aerobico (nuoto, corsa, spinning) migliorando l’allenamento del cuore e una fase in palestra dove si aumenta la forza, poi altre 10/12 settimane di preparazione specifica, dove si lavora principalmente in acqua facendo una particolare tipologia di nuoto dove alleni l’acidosi, la capacità del corpo a tollerare alte livelli di anidride carbonica, e in palestra un lavoro per allenare la forza resistente. Dopo incomincerò, a fine settembre, la fase dei tuffi profondi arrivando alla quota massima ed al massimo stato di forma.
Veronica:" Chi è che ti aiuta nella tua preparazione ai mondiali?"
Federico:" L’apnea è uno sport “povero”, quindi in realtà il "team" non è come nelle squadre di calcio dove ci sono diverse figure specifiche (massaggiatore, preparatore atletico etc.), ma si tratta di un gruppo di amici. Io ho la fortuna di avere 2 persone che mi stanno vicine: Guido, il mio "coatch manager", che è nato come mio allievo di apnea e ora mi sostiene veramente tanto, e Giusy, una ragazza che nuotava a livello italiano, che mi appoggia in tutte quelle che sono le sessioni in piscina e mi aiuta a migliorare nel nuoto"
Veronica: "Oltre all’allenamento fisico nella tua preparazione gioca un ruolo fondamentale anche il rilassamento e le tecniche di respirazione?"
Federico:" Questo lato è fondamentale, secondo me sono 2 allenamenti che devono andare di pari passo. L’apnea moderna basa le proprie fondamenta sulla respirazione e sul rilassamento, in quanto grazie a Mayol ci siamo resi conto che l’apnea come disciplina non è uno sport per soli supereroi ma è per tutti, è uno sport di potenza ma anche di consapevolezza, mano a mano che impari a conoscerti e a stare bene con te stesso e nell’acqua, automaticamente le tue prestazioni migliorano. E con esso anche il divertimento. Nell’ apneista professionista chiaramente gioca un ruolo fondamentale anche la parte fisica. Il mio personale allenamento deriva da un analisi delle mie esperienze e da consigli provenienti da apneisti di alto livello. Li ho interrogati cercando di creare dei modelli da poter seguire."
Veronica:" Attualmente quindi l’apnea può essere uno sport per tutti?"
Federico:" Assolutamente si, come dice Umberto Pellizzari Da zero a cent’anni come i giochi in scatola”
Veronica:" E il record si può tentare da 0 a 100 anni?"
Federico:" Jaques Mayol fece uno dei suoi ultimi record, se non sbaglio, a 57 anni"
Veronica: "Nella storia dell’apnea, qual’è il personaggio che senti più vicino al tuo stile?"
Federico:" Quello che cerco di fare, avendo conosciuto diversi campioni, è di prendere il meglio da ognuno di loro. Naturalmente, io provengo da Apnea Academy, la scuola fondata da Umberto Pellizzari e porto questa sua impronta: un approccio di consapevolezza, divertimento e di grazia in acqua"
LINKS:
http://www.federicomana.com
http://www.aida-international.org/
http://www.apnea-academy.com
E’ assolutamente vietata la riproduzione, anche parziale, del testo e delle foto presenti in questo articolo, senza il consenso dell’autore.