Resoconto di viaggio e immersioni subacquee nel Sultanato dell’Oman – Isole Hallaniyat. Esta selva selvaggia e aspra e forte
Mi posiziono opportunisticamente alle spalle della mia guida subacquea per non perderla di vista, per non perdermi niente e per non perdermi io stessa. Tengo d’occhio le sue pinne, gialle, inconfondibili. Le guardo attentamente, c’è una scritta sopra: “Don’t follow me, I’m lost too”. E allora capisco ché la diritta via era smarrita, in questa selva oscura attraversata da correnti che mi spingono verso l’alto, sballottata a destra e a manca da una risacca altalenante, in questa visibilità nebbiosa dove perdersi è la norma. Mi ritrovo in esta selva selvaggia e aspra e forte, che evoca l’inferno dantesco, ma che alla fine mi conduce in paradiso.
Traversata verso le isole Hallaniyat
La traversata dal porto di Mirbat verso l’arcipelago delle isole Hallaniyat dura dodici ore. La navigazione è movimentata, il vento gonfia il mare di moto ondoso, cullato. Dal ponte superiore del MY Oman Explorer spingo lo sguardo verso questa sezione di oceano indiano, Mar Arabico. Niente all’orizzonte. Dondolata come su una giostra, mi perdo in fantasticherie da bambina e sogno. Sogno l’incontro con gli abitanti sommersi di questo luogo così remoto, inconosciuto. È un’esplorazione da pioniera dei mari.
Prime terre emerse e preparativi per l’immersione
Le prime terre emerse appaiono in lontananza, sono rocce aspre e selvagge sferzate dal vento e adombrate dalle nuvole che fanno a gara con i raggi di un sole luminoso che acceca. È arrivato il momento di scendere in acqua. Temperatura fresca, refrigerante, intorno ai venticinque gradi. La pesata è la prima sorpresa: la zavorra non basta mai, evidentemente il mare qui è molto salato!
Vita sottomarina dell’Oman
La marea, vivace, trasporta con sé spirali argentate di barracuda, branchi di pesci pipistrello, gruppi affollati di carangidi. I pesci gatto strisciano sul fondale, si nascondono negli anfratti ghiaiosi, ti annusano con i loro barbigli, organi sensoriali che gli hanno procurato la nomea di barboni. Le murene sono le regine indiscusse di questo mondo sottomarino. Si declinano in tutte le varietà, da quella gigante a quella leopardo, alla murena tigre o drago, come la chiamano in gergo anglosassone. Lottano per il primato, si azzuffano per la supremazia territoriale, spalancano le bocche orrifiche a filtrare i nutrienti. Ma questa è selva selvaggia e qui accadono cose selvagge.
Immersioni al Cannal Garden
Plano sul pianoro del Cannal Garden, formazioni coralline come piante ornamentali disegnano il paesaggio. Sentinelle in allerta monitorano i dintorni, attente. Sembrano suricati, i suricati del mare, ma sono oloturie. Decine di oloturie, dritte come fusi, stanno lì a bocca aperta, ma forse non è la bocca. Esalano effluvi bianchi e densi che vaporizzano i dintorni. Mai visto nulla di simile prima. Scopro che questa è una forma di meeting, accoppiamento aereo per così dire. Lezioni di biologia marina
L’incontro con i polpi
Come quando due polpi massicci, uno tutto nero, l’altra tutta bianca, si studiano, si provocano. Ammiccano. È il momento di stare fermi, per non interrompere il rituale del corteggiamento. Il maschio allunga un tentacolo verso la femmina. È l’inizio della liturgia dell’amplesso, lento, morbido, policromo. Perché la femmina avvampa durante la copula, cangiando colore dal bianco rilucente al rosso fuoco. Arrossisce, pudica. “Famolo strano”, come si dice a Roma! Niente di più vero in questa selva aspra e forte, così indomabilmente selvaggia.
Avvistamento dei raiformi in Oman
E poi eccole finalmente le specie più agognate. I raiformi si palesano in tutti i generi. Pastinache lisce enormi e nere, sogliole pavonine perfettamente mimetizzate, trigoni a macchie blu dai colori brillanti e torpedini maculate ti sfiorano, ti sfuggono, si attorcigliano nella sabbia per nascondersi dai curiosi invadenti.
Immersione a Al-Hallaniyat Bay
Corsa nella nebbia a Al-Hallaniyat Bay. Un bagliore fende la nebulosa. Quattro mobule irrompono danzando. Ondulano nella corrente, ondeggiano sinuose e poi si allontanano nella luce lattiginosa. È arrivato il giorno dell’immersione sul Winchester of City. Wreck dive.
La sagoma del relitto subacqueo è offuscata da miriadi di glass fish. Le pareti della nave sono colonizzate da torpedini e pesci coccodrillo. Mi spingo in profondità, slope sabbioso. Due occhi mimetizzati mi osservano. Mi avvicino. Un movimento rapido, repentino. Un guizzo di rinculo. Si scrolla il pulviscolo di dosso, puntinata, a pois. La leopard whipray, la razza leopardo, veleggia sul fondale arenoso, fa un giro concentrico e si riposiziona a pochi centimetri dalla mia faccia sbalordita. Emozionata. È il pezzo da novanta di tutto il viaggio, la new entry assoluta della mia vita di esploratrice dei mari. Magnetica, magnifica, selvaggia.
Incontro subacqueo con aragoste e i calamari
Enormi aragoste dai colori iridescenti pennellano le grotte di questo microcosmo affollato, turbinoso, aspro. E quando arriva il momento della safety stop a cinque metri, quando sto per riprendere fiato dopo cotanta eccitazione, abbasso lo sguardo e vedo venirmi incontro dieci calamari intraprendenti, sfrontati. Muovono i tentacoli come a volermi ghermire, abbrancare, abbracciare. Cangianti, si colorano di tutte le sfumature del rosso, del verde, dell’azzurro. Dell’azzurro del mare.
Visita al Ministero dell’Ambiente
Sulla barca salgono i rappresentanti del Ministero dell’ambiente dell’Oman. Sono qui per verificare le condizioni di questo piccolo, poco conosciuto, incontaminato tratto di oceano, selvaggio, aspro, forte. Gentili, rispettosi e accoglienti con gli ospiti venuti da lontano. Dell’amabilità tipica di questo meraviglioso paese, che ho ancora l’occasione e l’onore di visitare.
Visita alla cittadina di Mirbat
Come l’ultimo giorno, nel giro alla località di Mirbat, splendida cittadina adagiata sul porto. Le strade sterrate, la moschea risplendente, i venditori di spezie e di incensi che offrono con orgoglio i loro prodotti, molti dei quali provenienti dal confinante martoriato Yemen. I pescatori, appena rientrati, contrattano con gli avventori. Tonni, mahi mahi, dentici. E dai dhow ormeggiati a ridosso della banchina, fatta di scale scoscese di pietra, i bimbi si tuffano nelle acque costiere attraversate dalle tartarughe.
È questo il paradiso, quello che trovi ché la diritta via era smarrita, quando finalmente ti sei persa in esta selva selvaggia e aspra e forte.
Informazioni pratiche per organizzare al meglio il tuo viaggio subacqueo in Oman
Come arrivare in Oman
Volo Oman Air dall’Italia per Salalah via Muscat. Il tragitto dall’aeroporto internazionale a Mirbat dura circa un’ora.
Dogana e documenti
Visto d’ingresso da richiedere online sul sito della ROP – Royal Oman Police per soggiorni oltre i quattordici giorni.
Valuta e tasse
La moneta nazionale è il Riyal dell’Oman (OMR). È una valuta forte. All’aeroporto di Muscat il cambio di Euro in valuta locale e il prelievo dagli sportelli automatici ATM comportano l’applicazione di una commissione alta.
Telefono e Internet
La connessione WiFi è disponibile sul MY Oman Explorer a ridosso della costa. Non è operativo per le chiamate via Whatsapp.
Elettricità
Voltaggio 240 V. Sulla barca prese compatibili con quelle europee.
Clima
Il periodo per immergersi alle isole Hallaniyat va da novembre a marzo, quando le condizioni meteo marine permettono la navigazione. Le isole Hallaniyat si raggiungono esclusivamente in liveaboard, con partenza dal porto di Mirbat nella provincia di Dhofar, nell’Oman meridionale. La temperatura dell’acqua si aggira sui 24/26 gradi, consigliata una muta semistagna considerando le ripetitive.
Lingua
La lingua ufficiale è l’arabo. L’inglese è parlato correntemente.
Fuso orario
L’Oman è tre ore avanti rispetto all’Italia.
Mance
Prassi consolidata sulle imbarcazioni da diving. Da lasciare alle guide subacquee e allo staff della barca, altamente meritori.
Con chi. Extradivers Worldwide è il tour operator tedesco che gestisce i Dive Safari alle Hallaniyat. Organizzazione impeccabile, altamente professionale, cortesia e disponibilità caratterizzano la comunicazione e la soddisfazione di ogni esigenza, a partire dalla gentilissima Monika del main office fino allo staff tutto della splendida barca da crociera, l’Oman Explorer. La permanenza a bordo è quanto di più confortevole e curato si possa avere, così come la qualità dei servizi e della gestione tutta del diving. Consigliatissimo.
Diving center in Oman
L’immersione sul relitto del City of Winchester, la nave britannica affondata dalla marina tedesca nel 1914 durante la prima guerra mondiale, è esclusivamente riservata agli ospiti dell’ Oman Explorer, dopo che il governo omanita aveva chiuso il sito alle immersioni ricreative. Dopo lunga negoziazione, il sito è stato concesso dalle autorità omanite all’Extra Divers Oman Explorer e riserva, oltre a un’accurata garanzia di rispetto ambientale, incontri sottomarini emozionanti e sorprendenti.