Lorenzo Mittiga, Ambassador Aqualung, ci parla dell’importanza di una subacquea accessibile a tutti ma consapevole, e che rispetti l’ambiente
Per Aqualung la tutela e salvaguardia dell’ambiente marino e di tutto il suo ecosistema connesso è oggi ormai una priorità inderogabile.
Già da qualche anno l’azienda si muove verso un impatto ambientale sempre più ridotto, a partire da prodotti e packaging eco-sostenibili fino ad azioni concrete e di supporto a realtà e associazioni che hanno programmi di salvaguardia e tutela ambientale.
Ma una delle attività più importanti in cui Aqualung crede fortissimamente è l’azione di divulgazione che i suoi ambassador portano avanti giorno per giorno e, alla base di questa stessa attività, c’è in primis la necessità di condividere l’importanza di una subacquea consapevole.
Oggigiorno non possiamo davvero sottovalutare l’importanza dell’impatto che l’attività subacquea ha sull’oceano. Le proporzioni del mercato globale del turismo subacqueo sono state valutate pari a 3.993.7 milioni di dollari nel 2022 e si prevede che crescerà a un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 10,4% dal 2023 al 2030.
Vale a dire che ci sono dai 6 ai 9 milioni di subacquei attivi nel mondo. Ma quanti di questi subacquei sono consapevoli di quanto può essere dannoso il loro impatto sull’ambiente marino se agissero senza attenzione o quanto potrebbe essere altresì di aiuto un atteggiamento consapevole e attento al recupero e alla conservazione dello stesso?
Subacquea di oggi: uno strumento per conoscere e far rispettare il mare
La subacquea esiste ed è un’attività unica e meravigliosa. Se negli anni del suo esordio era vista come un’attività elitaria e per lo più che abusava dell’ambiente (pesca subacquea con autorespiratore; raccolta di ogni tipo di conchiglia e coralli; raccolta di pesci da acquario; etc), oggi è alla portata di tutti e si è, per fortuna, trasformata per lo più in un’attività ricreativa, esplorativa, scientifica, fondamentale per la divulgazione al grande pubblico della conoscenza dell’ambiente sottomarino.
Oggi si va in acqua per divertimento, per osservare e scoprire. Se da un lato tutto questo fa conoscere più ampiamente l’ambiente marino e le sue bellezze contribuendo a incrementare il senso di consapevolezza e rispetto per la vita sottomarina, è anche vero che esiste la cosiddetta subacquea sconsiderata, attuata da subacquei senza alcun interesse per l’ambiente, per volere o per ignoranza, che può apportare danni irreversibili all’ambiente marino costiero contribuendone al suo degrado.
Le problematiche del mare di oggi, come l’inquinamento antropomorfo sta cambiando gli oceani
Il cambiamento climatico di cui si sta frequentemente parlando da un paio di anni a questa parte, è indubbiamente responsabile di molti cambiamenti negativi per l’ambiente marino costiero.
Il solo innalzamento delle temperature medie dell’acqua di 1 o 2 gradi sta provocando situazione distruttive e drammaticamente irreversibili.
Basti pensare allo sbiancamento dei coralli, agli agenti patogeni che aggrediscono le barriere coralline, al degrado delle mangrovie, alle specie invasive, ai cambiamenti migratori e all’immissione di veleni e agenti chimici nelle acque marine attraverso fiume e corsi d’acqua, al mining e le perforazioni petrolifere e agli occasionali e sempre più frequenti riversamenti di olio greggio nell’oceano, alla plastica e microplastica di cui i Mari sono colmi.
Il subacqueo evoluto
Cosa può fare il subacqueo nel suo piccolo?
Un singolo individuo può fare molto e soprattutto può mostrare e insegnare ad altri il giusto comportamento nei confronti dell’ambiente marino. A partire dal modo con cui si va in acqua fino ad azioni di partecipazione ad attività di pulizia del mare o recupero ambientale o salvataggio della fauna in difficoltà, documentazione e denuncia di attività illecite in mare.
Assetto prima di tutto: percezione dello spazio intorno a sé
Il subacqueo di oggi deve assolutamente avere un assetto perfetto in acqua. Si può cominciare da questo. Ciò che vedo ogni giorno, lavorando sott’acqua come fotografo di conservazione, mi rattrista moltissimo: purtroppo devo dire che gran parte dei subacquei vacanzieri ricreativi non ha la percezione del proprio corpo e delle estensioni della propria attrezzatura (pinne, bombola, erogatori penzolanti, torce e camere fotografiche) tanto che tutto ciò impatta continuamente sui coralli, distruggendoli per sempre. Non mi piace criminalizzare nessuno. Il mare deve essere accessibile a tutti, ma bisogna accedervi con rispetto assoluto, consapevolezza e preparazione tecnica.
Le responsabilità degli operatori subacquei, Istruttori e guide
Provo per la superficialità e la leggerezza con cui molti istruttori e centri subacquei (specialmente all’estero) rilasciano certificazioni, senza rendersi conto del danno che causano all’industria della subacquea, e soprattutto all’ambiente marino, rilasciando brevetti anche a chi necessiterebbe più tempo e impegno per imparare a stare in acqua come si deve. La leggerezza con cui viene trattato l’argomento dell’assetto subacqueo, spesso per far terminare in tempo un corso, è disarmante. L’ignaro neo brevettato pensa di essere un subacqueo “in grado di immergersi” perché ha ricevuto una certificazione (che si ottiene sempre nella maggior parte dei casi) senza sapere quanto danno può arrecare all’ambiente marino e probabilmente a stesso.
Nei miei workshops di fotografia subacquea mi aspetto sempre lo stesso problema: un buon 60% di partecipanti che, sebbene con centinaia – se non migliaia – di immersioni alle spalle e con attrezzature fotografiche da far invidia a professionisti, non sanno tenere l’assetto sott’acqua.
Ciò che viene insegnato a proposito di assetto a chi si vuole immergere in grotta, dovrebbe essere la normalità per tutti. Un tempo si camminava sul fondo, oggi non c’è lo possiamo permettere. Oltre all’assetto ed alla consapevolezza di dove si trova il proprio corpo nell’ ambiente subacqueo, che per me è il tema più importante, ci sono altre cose importanti come l’evitare di appoggiarsi o aggrapparsi al fondo; evitare di toccare continuamente la vita Marina o cercare di interagire con la fauna; dar da mangiare a pesci o altri animali; raccogliere conchiglie e coralli come souvenir.
Progetti di conservazione e opportunità per essere utili all’ambiente
Il subacqueo evoluto si affilia a progetti di recupero ambientale marino detti anche “citizen science projects”. Nell’isola di Bonaire, Caraibi Olandesi, dove vivo da più di 11 anni, sono in atto molti progetti di recupero e conservazione di ambienti marini costieri, dai coralli alle mangrovie. Chiunque abbia un brevetto di primo livello, se interessato e dopo un adeguato training, può prenderne parte attivamente contribuendo al progetto in molteplici modi. Lo stato attuale dei coralli di Bonaire è molto grave per la presenza di un batterio o agente virale (ancora da definire) che sta portando alla perdita di tessuto carnoso del corallo (SCTLD – Stony Coral Tissue Loss Desease) e alla morte dello stesso di alcune delle specie dominanti di coralli della barriera.
Sono subito scattate misure di controllo e azioni di recupero di ciò che resta e tentativi di contenere lo spargersi dell’epidemia con grande cooperazione tra operatori subacquei, squadre scientifiche, autorità del parco marino e subacquei ricreativi volontari. In questo particolare caso, immergersi responsabilmente è di importanza vitale: l’agente infettivo si trasmette per contatto ed è quindi fondamentale che i subacquei non tocchino o struscino su coralli infettati per non trasportare l’agente su coralli sani.
Il supporto di Aqualung per sostenere campagne di sensibilizzazione per la sostenibilità marina
In attesa che questa emergenza rientri sto documentando minuziosamente ogni fase di questa situazione anche con il supporto di Aqualung che non si limita solo a produrre attrezzature sostenibili, ma si impegna attivamente in campagne di sensibilizzazione sulle tematiche marine.
Questa sinergia con l’azienda di cui sono ambassador ha dato vita a progetti fotografici e video che raccontano la bellezza e la fragilità dell’oceano. La dedizione dell’azienda nell’educare il pubblico è fondamentale per un cambiamento reale e duraturo. La visione condivisa di un oceano pulito e protetto è al cuore di ogni loro iniziativa. Lavorando insieme con Aqualung spero di lasciare un’eredità positiva per le future generazioni.
Lorenzo Mittiga, Ambassador Aqualung, fotografo, giornalista e documentarista naturalistico internazionale
Lorenzo è un fotografo subacqueo italiano con oltre 30 anni di esperienza. È istruttore PADI dal 1990 e biologo marino. Ha lavorato come cameraman subacqueo, inviato per la TV e consulente scientifico per oltre 15 anni. Negli ultimi 10 anni, si è concentrato sulla fotografia e sulla narrazione sulla conservazione degli oceani.