Autori: Roberto Scolamiero e Marisa Adimari
Siamo partiti in una caldissima giornata di estate: il 18 agosto, giorno peraltro del mio compleanno, destinazione Mexico City via Parigi. Il volo intercontinentale è interminabile e l’atterraggio abbastanza sofferto. La cosa particolare è che, essendo Mexico City a una altitudine elevata, non si è sentito l’aereo scendere ma è come se la terra ci fosse venuta incontro. In mezzo al caos dell’aeroporto facciamo il biglietto per il taxi e fuori un bel temporale ci accoglie.
Come ogni metropoli che si rispetti le cose che più saltano agli occhi sono il traffico e il trambusto, lo sporco nelle strade di gran passaggio e i clacson mai in silenzio. Arriviamo in un albergo che sembra arredato dagli Addams, con paramenti pesanti e mobili in legno scuro tutto intarsiati, ma comunque comodo e pulito. Usciamo per comprare qualche cibo di sostentamento alternativo J Siamo stanchissimi e, appena rientrati in albergo, l’effetto jet lag ci fa subito apprezzare il comodo letto. L’indomani sveglia all’alba: abbiamo l’ultimo breve volo che ci separa dal vero inizio delle nostre vacanze. Ed eccoci a volare sopra il mar di Cortes dove aleggia il ricordo di Love Boat che faceva sempre scalo ad Acapulco…. Il mare è azzurro, sembra calmissimo e ci fa venire voglia di un bel bagno!
Arrivati a La Paz fa un caldo incredibile. Il trasferimento verso il Cantamar avviene con aria condizionata al massimo. Appena si lascia la città, ecco i panorami che si hanno nell’immaginario collettivo quando si pronuncia la parola Messico! Deserti rocciosi, cactus e spiagge deserte.
Arriviamo al nostro albergo: il primo impatto non è dei migliori… siamo relativamente vicini a una raffineria e subito alle spalle della collina c’è il porto da dove partono i traghetti che attraversano il Mar di Cortes. Mettiamo a posto l’attrezzatura: ogni sub ha un suo spazio all’aperto, protetto da un reticolato con tanto di porticina e lucchetto. Facciamo qualche altro giro: c’è la piscina e una spiaggia. Proviamo a prendere il sole ma l’impresa è impossibile. Non tira un soffio di vento e il caldo è insopportabile. Il mare non è così invitante, troppo plancton, e la pelle ne risente. Passiamo la maggior parte del pomeriggio a oziare in piscina. Mi viene la prima crisi isterica quando nel bagno della camera trovo quello che io chiamo uno scarafaggione ma che lì chiamano molto più romanticamente Cucarache!!!
Vediamo tornare tutti i sub che erano usciti in barca dal mattino presto e non vediamo l’ora di andare anche noi ad immergerci. Bobbysub è talmente impaziente che dopo poco, quando vede un gruppetto che parte per la notturna, gli corre dietro per aggregarsi. Nella sua fretta dimentica di rimontare la lampadina sulla torcia J ma se ne accorge in tempo. Lo portano al faro, appena fuori dal piccolo porticciolo che è parte integrante dell’albergo: una “bella” notturna a 15m con unica fauna costituita da vermoni lunghi 1m… una mezza delusione… e soprattutto ancora non sapeva quanto la avrebbe pagata… 45$!!!!
Primo giorno di immersioni! Finalmente, ci si stavano asciugando le branchie. Come raccomandato da tutti i corsi di subacquea OWD, partiamo con una colazione leggera a base di FAGIOLI, UOVA e SALSICCIA!!! Davvero non pensavo che avrei potuto mangiare roba del genere alle 7.30 del mattino!
Sulle lavagne al porticciolo leggiamo l’associazione tra i nostri nomi e la destinazione: Los Islotes, colonia di leoni marini. La barca è molto comoda. Si caricano bombole per 3 immersioni ciascuno e si salpa. La navigazione è molto piacevole, mare calmo e panorami mozzafiato. Costeggiamo una enorme isola (Isla de Spiritu Santo), totalmente selvaggia e senza un filo d’ombra. Per quanto bella, deve fare un caldo da inferno (e pensare che ci avevano offerto di fare là 3giorni di campeggio…. a un prezzo peraltro modesto… 800$!! Meno male che non abbiamo accettato!).
Dopo circa un paio d’ore spuntano questi speroni di roccia nel mare. Man mano che ci si avvicina, si guarda tutti incuriositi: leoni marini decisamente spaparanzati su ogni masso emerso. E’ ora di vestirci. Sento uno strano odore e dopo essermi guardata attorno con sospetto, capisco che la causa è la colonia di uccelli che abita questi isolotti…. rido per aver pensato male dei miei vicini di barca J
Durante il briefing ci viene spiegato che i cuccioli sono nati verso l’inizio di luglio. Hanno poco più di un mese e sono curiosi e giocosi. I papà invece sono alquanto protettivi per cui occorre non avvicinarsi troppo e soprattutto captare alcuni segni premonitori del fatto che si è troppo invadenti e nel caso allontanarsi. Io, molto coraggiosa di natura, so che non mi avvicinerò molto…
Ci buttiamo. Siamo più o meno a 4m. Mi ritrovo in mezzo a un branco di sub che agitano chi le pinne chi le braccia per invitare i cuccioli a giocare con loro. Nel mentre io pascolo lì intorno ma a un certo punto vedo un’ombra sopra me: è un cucciolo a cui piaccio particolarmente. Dopo aver provato invano ad addentare le mie pinne mi gironzola attorno e alla fine si posiziona sulla mia bombola… so che c’è ma non riesco a vederlo. Decido di allontanarmi ma lui mi segue e a un certo punto mi addenta una spalla: spaventata da questa leggera pressione mi scosto con impeto e i suoi denti mi fanno un pochino male ma nulla di che: la mia fuga continua e a quel punto alzo gli occhi e capisco di essere al centro dell’attenzione di tutti i sub che prima si sbracciavano… alcuni mi indicano di stare calma… perchè??? Non sono mica agitata J ho solo un cucciolo (i cui canini sono paragonabili a quelli di un dobberman…..) che mi insegue e attenta alle mie pinne! Per fortuna si stufa e a un certo punto mi lascia in pace. Bobbysub in tutto questo è rimasto a filmarmi divertito…
Dopo questa “immersione” o meglio dopo questa lunghissima sosta di sicurezza, si torna in barca e in giornata si fanno altre 2 immersioni: c’è molto pesce, ma nulla di che. I fondali non sono molto colorati e non si possono paragonare al Mar Rosso o ad altri mari tropicali. L’acqua è ricchissima di plancton, tanto che in certi punti è quasi impossibile fare il bagno senza muta. Bisogna fare molta attenzione alle orecchie e a pulirle bene dopo ogni immersione. (Noi adottiamo il trucchetto di mettere un pò d’olio Baby Johnson prima di immergerci in modo che il plancton non si attacchi alla pelle.)
I giorni a seguire proseguono con queste piacevoli gite in barca. In uno di questi andiamo a “El Bajo”: si tratta di una montagna sommersa la cui punta sta 20 m sotto la superficie del mare. La costa si vede ma è davvero lontanissima. Fa una certa impressione immergersi in mare aperto. Questo punto è famoso perchè qui “abita” un branco di squali martello ma data la temperatura dell’acqua (circa 30°C) sarà davvero improbabile vederli. I mesi migliori sono febbraio-marzo (tanto per cambiare siamo nel posto giusto al momento sbagliato) ma in quei mesi spesso c’è mare e pertanto non sempre si riesce a raggiungere questo punto di immersione che non offre alcun riparo. Ci immergiamo. Devo dire che questa è una immersione stupenda sebbene non facciamo alcun incontro particolare. Io non sono molto amante delle murene e di solito non le fotografo nemmeno, ma qui… qui ce ne sono in quantità incredibile! Sono grandi murene verdi e in ogni spaccatura della roccia ve ne sono 4 o 5 o 6 o anche più! Insomma più che tane sembrano condomini! Il cappello però offre anche tante altre forme di vita ed è davvero piacevole fare questa passeggiata subaquea. Nella immersione successiva ci spingiamo un pò più giù, andiamo nel blu, ma di nuovo non vediamo nè squali nè grosso pesce pelagico.
Dato che sia Los Islotes che El Bajo, così come altri punti di immersioni, sono abbastanza lontani (2 ore, 2.30 di navigazione) si è soliti fare 2 immersioni e poi sulla strada del ritorno la terza immersione. Spesso la terza viene fatta in un canale che separa la costa dalla grande isola di Spiritu Santu, sempre che le condizioni di corrente lo consentano. Qui ci sono una paio di relitti poco fondi ma ricchi di vita.
Una mattina partiamo e la giornata inizia alla grande; infatti dopo poco che abbiamo salpato dal moletto, abbiamo incontrato un gruppo di balene pilota. La balene pilota sono poco più grandi dei delfini, molto scure, e con una pinna caudale più uncinata. Vivono nel Mar di Cortes e quando, nei mesi invernali, arrivano le grandi balene che risalgono questa lingua di mare per andare a partorire, le guidano verso la loro destinazione, scongiurando il pericolo che si incaglino in parti in cui i fondali sono più bassi.
La nostra destinazione è La Reina, punto famoso per le mante, però non vediamo proprio un tubo e peraltro c’è mare, motivo per cui, dopo la prima immersione e dopo un pranzo fatto ondeggiando a destra e a sinistra, decidiamo di tornare indietro. Facciamo la seconda immersione proprio su uno dei relitti del canale, “il salvatierra”, dove la quantità di pesce è davvero impressionante. Sono un pò stanca e quindi passati circa 40 minuti decido di risalire lasciando Bobbysub con gli altri (lui va avanti fino a esaurimento bombole se glielo consentono… ). Sono a 4 m a finire la sosta di sicurezza attaccata alla corda, quando dalla mia sinistra vedo un’ombra enorme che elegantemente si avvicina: non posso credere ai miei occhi!!! E’ uno squalo balena lungo almeno 6 metri! Mamma che emozione, meno male che sono a 4m perchè il cuore ha preso ad andare all’impazzata e respiro come un mantice… Penso che Bobbysub è rimasto sotto e magari il balena potrebbe passargli sopra e lui non accorgersene…. devo assolutamente andare ad avvisarlo e quindi mi ricaccio subito giù. In un batter d’occhio sono a 11 metri e lo cerco. Tutti i sub si sono accorti di questa presenza e i computer bippano all’impazzata (in certi momenti è davvero molto difficile ricordarsi di salire piano!!!) Trovo Bobbysub ma anche lui si era già accorto dell’enorme animale (i bip dei computer lo avevano messo sull’erta che qualcosa di particolare stava succedendo). E’ meraviglioso. Purtroppo l’immersione è finita, dobbiamo uscire. Appena in barca molti si preparano a ributtarsi in acqua per fare snorkeling e ammirare ancora questo animale sensazionale e così difficile da incontrare. Bobbysub è in prima fila naturalmente. Il balena continua a rimanere vicino alla barca e anche dalla superficie è possibile avvistarlo. Attendiamo un’oretta e lui è sempre lì!!!! Viene chiamata via radio anche un’altra barca che subito si precipita. Siamo pronti per la terza immersione. Tutti in acqua armati di macchine fotografiche e quant’altro!
Facciamo tutta la terza immersione in compagnia dello squalone, Bobbysub si lancia in macro all’occhio del balena, e cerca di fotografarne ogni minimo particolare… l’animale è immenso tanto che è difficile fargli una foto che lo contenga tutto e contestualmente che faccia risaltare le sue dimensioni! “Cremiamo” batterie e memoria di entrambe le macchine fotografiche! Questa è stata l’immersione che è valsa sicuramente il viaggio…
Sulla barca regna una euforia incredibile, come se tutti si fosse vinto al superenalotto. Perfino i giapponesi, che sono soliti fare gruppo solo tra loro e comunque non lasciano trasparire mai le loro emozioni, in questa occasione si abbandonano a sorrisi e saltelli, sbracciate di mani verso gli ospiti dell’altra barca, a pochi metri da noi; il tutto intervallato ovviamente da sonori rutti… desaturano parecchio! bhè non si può pretendere l’impossibile… J
I giorni trascorrono veloci e così finiamo il pacchetto acquistato dall’Italia. Lo estendiamo di un giorno e di comune accordo con altri ospiti italiani, decidiamo di farci portare a Las Animas, un posto più lontano di altri, tanto che qui si faranno solo 2 immersioni nel corso della giornata anzichè 3. E infatti passiamo 3 ore e mezza in navigazione, incontrando branchi di delfini giocosi che tentiamo di filmare (il nostro amico MAD poi ci dirà che queste riprese fanno schifo tanto che sembrano riprese effettuate in superotto negli anni 50’… :). Arriviamo sul punto: si tratta di 2 speroni di roccia che emergono dall’acqua. Anche qui dicono ci siano i martello ma noi non vediamo un tubo. La visibilità è pessima, almeno fino ai 10 metri, sotto va un pò meglio. Nulla da segnalare in queste immersioni… qualcuno ha visto lo squalo chitarra ma noi manco quello…
Bene, è ora di riporre l’attrezzatura da sub dopo 6 gioni pieni e 16 immersioni. Domani partiamo da qui e con una macchina affittata faremo il giro della punta della Baja!
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