Autore: Massimo Boyer –
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Attorno alla prima metà degli anni ’90 il mondo della
subacquea fu scosso da una rivoluzione pacifica: fino ad allora il subacqueo era
andato principalmente alla ricerca delle cose grosse (squali, mante, tartarughe,
banchi di pesce), e quindi dei siti che questo offrivano (Mar Rosso, Maldive,
Sipadan). Negli anni ’90 si accende un interesse verso le cose piccole:
nudibranchi, gamberetti, cavallucci pigmei: è il momento in cui prendono il via
molte destinazioni turistiche che si distinguono proprio per i soggetti macro
(da macrofotografia). E uno dei centri di questa rivoluzione macro è il nord di
Sulawesi, dove il parco marino di Bunaken catalizza per primo l’interesse con i
suoi reef ricchissimi in critters, e dove nasce addirittura la tendenza estrema
verso il muck diving (la cui sede principale è lo stretto di Lembeh), cioè
l’immersione su fondali fangosi, in acqua torbida, alla ricerca della macro più
spinta e pura.
Sono passati 20 anni, mode effimere sono nate e morte senza lasciare il segno,
ma la rivoluzione macro ha resistito, anzi, si è rinforzata. Nuove destinazioni,
concentrate nella zona dell’arcipelago Indo-Australiano (Indonesia, Malesia,
Papua, Filippine), sono nate affiancando le prime, e consolidando un nuovo modo
di immergersi, procedendo lentamente al seguito di guide locali fornite di
supervista, che azionano lo shaker indicando un batuffolino di pochi millimetri
che da soli non avremmo mai notato. A volte solo la macrofotografia ci
permetterà di capire cos’era.
Sempre più cane da tartufo, sempre meno cane da pastore, anche il ruolo della
guida subacquea si è evoluto. E per alcuni di loro il premio è stato di essere
immortalati nel nome scientifico di qualche microscopico animaletto che loro
hanno segnalato per la prima volta.
Amphiprion polymnus con isopode parassita in bocca
A sinistra: Nereis aphroditois o verme di Bobbit
A destra: Hippocampus pontohi
Ma qual’è la situazione odierna del Nord Sulawesi?
Vediamolo per zone:
Bunaken. Il piccolo arcipelago fu nominato parco
marino nel 1991, ma ad onor del vero i primi anni furono di anarchia totale e
una reale gestione del parco iniziò solo verso la fine del millennio. Grazie
all’iniziativa della North Sulawesi Watersport Association furono regolamentati
gli ormeggi, proibito l’angoraggio sul reef, rinforzato il sistema di controllo
sulle azioni di pesca illegale (dinamite, cianuro). Oggi il reef di Bunaken
beneficia di un decennio abbondante di protezione, e lo stato di salute dei
coralli è testimone dell’efficacia degli sforzi. Immersioni sempre notevoli,
pareti splendide e ricchissime. Unici punti a sfavore: la mancanza di predatori
nella comunità dei pesci indica chiaramente un prelievo selettivo di cernie e
lutianidi che continua. La vicinanza alla città di Manado, se da un lato
permette un accesso comodo ai punti di immersione, dall’altro produce rifiuti
solidi (plastica) per la quale non si è ancora trovata una soluzione definitiva.
Baia di Manado. Molti punti di immersione nuovi sono
stati trovati ed esplorati. Per lo più si tratta di muck dives, da percorrere
con lentezza alla ricerca di soggetti piccoli, che non mancano. Un must per gli
amanti del macro.
Stretto di Lembeh. La mecca del muck diving conserva a
pieno merito il suo titolo. Il numero dei resort è aumentato in modo
esponenziale, la vicina città portuale di Bitung cresce in modo disorganico, ma
lo stretto conserva tutto il suo fascino. Resta una scelta obbligata se volete
vedere, e fotografare in tutta calma i meravigliosi polpi imitatori, i polpi
delle noci di cocco, le seppie flamboyant, i pesci rana (con le straordinarie
varianti pelose), e poi pesci fantasma, cavallucci pigmei, e chi più ne ha… Se
non ci siete mai stati e sapete accettare di immergervi sulla sabbia nera Lembeh
è una destinazione da mettere in cima alla lista.
Bangka. L’arcipelago di Bangka segna l’estremo nord di
Sulawesi e il confine tra il mare di Celebes (a ovest) e il mar delle Molucche
(a est). Il versante est in particolare, battuto dal moto ondoso in alcune
stagioni, ha un reef molto particolare ricco di forme basse e di coralli molli.
E strani nudibranchi, cavallucci pigmei, gamberetti, antennaridi: dovunque
abbondano le piccole forme di vita. Sicuramente una piacevole alternativa per
chi voglia evitare la ressa e godere al 100% dell’atmosfera originale del Nord
Sulawesi.
In corso. Per chi voglia portare a casa delle foto
strane, particolari, segnaliamo che nelle acque del nord di Sulawesi è in corso
una strana epidemia di parassitismo. Protagonista un isopode parassita, della
famiglia Cymothoidae che si insedia nella bocca del pesce ospite, mangia la
lingua e la sostituisce. L’epidemia sembra riguardare varie specie di pesce
pagliaccio, che aprendo la bocca mostrano i diabolici occhietti del parassita.
Diving. Ringraziamo per l’assistenza professionale il
diving Eco-Divers, che nelle due sedi di Manado (Minahasa Resort) e di Lembeh si
distingue da anni per il suo lavoro. A Bangka ci siamo appoggiati a un nuovo
diving resort, Coral Eye, nato dal lavoro di 4 biologi italiani e da un’idea di
conservazione e riabilitazione del reef. Chiedete un programma personalizzato su
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sul magazine di subacquea:
ScubaZone n.7
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