Consumo energetico e preparazione
Siamo giunti alla terza parte di questa discussione, che affronta le immersioni subacquee durante invernali. In questa sezione, esploreremo il tema del consumo energetico e i parametri fondamentali da tenere in considerazione.
Con il freddo il nostro corpo va in protezione aumentando in maniera considerevole il metabolismo per garantirsi la temperatura ottimale. Come spiegato nell’articolo precedente questi sforzi sono utili solo a rallentare il raffreddamento e non ad arrestarlo al costo di un importante consumo energetico.
Indossare adeguati indumenti protettivi per prepararsi alle immersioni invernali
Dal momento che prevenire è meglio che curare è buona norma, prima dell’immersione subacquea, aver assimilato una buona scorta del carburante preferito dalle nostre cellule per generare energia, il glucosio, ed evitare di raffreddarsi nelle fasi di vestizione. Una volta vestiti un caldo cappello in Pile è utile per non disperdere calore dalla testa e torna comodo indossarlo immediatamente dopo l’immersione, anche se bagnati.
Cosa mangiare prima di un immersione invernale
Prima di qualunque attività che prevede sforzo fisico e consumo energetico è consigliabile assumere alimenti che contengono carboidrati a lento rilascio di zucchero come cereali integrali e frutta fresca. Sono da evitare alimenti ricchi di zuccheri raffinati perché innalzano velocemente l’indice glicemico del sangue e attivano l’insulina che li trasforma in grasso sottraendoli al ciclo metabolico proprio nel momento del bisogno.
Reintegrare le calorie dopo un immersione invernale
Un thermos di thè o altro infuso caldo con un po’ di zucchero, accompagnato da qualche biscotto aiutano a reintegrare rapidamente le calorie utilizzate durante l’immersione.
Attenzione al fabbisogno di ossigeno nella subacquea invernale
Ad una diminuzione della temperatura centrale del corpo di 0,6 C° corrisponde anche un aumento del fabbisogno di ossigeno 4-5 volte superiore rispetto alla condizione di riposo, perché necessario alla respirazione cellulare e alla maggiore produzione di energia/calore. Occhio ai consumi quindi!
Gestione del freddo durante la risalita e la sosta
La fase in cui la percezione del freddo aumenta è sicuramente quella della risalita e della sosta. I nostri movimenti rallentano e non è infrequente che la temperatura verso la superficie sia inferiore rispetto a quella sul fondo. Per non incorrere in un eccessivo raffreddamento è bene programmare, dove possibile, immersioni multilivello che per gradi ci accompagnano verso la superficie ed evitare decompressioni eccessive.
Nella prossima puntata come la visibilità e gli avvistamenti possibili cambiano rispetto alla stagione estiva.
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