Vicinissima alla più grande Batanta si trova l’isola di Dayang, nel magico Raja Ampat, situato nella Papua Nuova Guinea Indonesiana. Può considerarsi emblematica della incredibile biodiversità di questo parco marino, di gran lunga la maggiore di tutto il pianeta. Qui infatti le immersioni ci regalano incontri che spaziano dalle grandi mante oceaniche ai cavallucci pigmei, il tutto condito da una varietà incredibile di coralli dai mille colori.
Full day di immersioni a dayang: incontri subacquei
Siamo partiti presto questa mattina per un full day dalle splendide bianchissime spiagge dell’isoletta di Agusta dove si trova l’Agusta Eco Resort che ci ospita e dopo circa trenta minuti di navigazione vediamo questo piccolo lembo di terra coperto da una lussureggiante vegetazione. Il primo sito di immersione è proprio davanti alla spiaggia. Scendiamo lungo un pendio di sabbia e coralli che degrada lentamente fino a trenta metri dove vediamo tantissime anguille di sabbia (Heteroconger Hassi) che fanno capolino dal fondale, tutte con il musetto rivolto contro la leggera corrente che porta il nutrimento quotidiano.
Pochi metri più avanti ecco sbucare dalla sabbia un altro pesce veramente particolare. Si tratta di un jawfish (Opistognathus Randalli), siamo fortunati, infatti tiene in bocca le uova fecondate che si schiuderanno in 5 giorni circa, dando alla luce i suoi piccoli.
Incontro con il barracuda e il pesce napoleone
Incominciamo a risalire gradualmente e incrociamo un bel barracuda coda gialla ( sphyraena jello ) che ci permette di avvicinarci per un primo piano e un pesce napoleone (Cheilinus undulatus) che ci gira intorno curioso (foto 4).
Lo seguiamo, sembra che ci voglia condurre dove si trova la cleaning station delle mante. Infatti in circa 7/8 metri d’acqua si trova uno scoglio di corallo dove questi pesci vanno a farsi ripulire dai parassiti dai piccoli pesci pulitori, non solo i soliti labridi, ma anche dei pesci farfalla si raccolgono all’arrivo di questi colossi dell’oceano.
Incontro a Dayang con la Manta Birostris
Aspettiamo veramente poco tempo ed ecco comparire la prima manta (Manta birostris) che elegantemente si porta sopra lo scoglio e immobile nella corrente attende pazientemente l’impresa di pulizia che non tarda ad arrivare.
Un vero gigante del mare, sicuramente più di sei metri di larghezza. Dopo pochi minuti si allontana soddisfatta del lavoro eseguito mentre dal blu ne compare un’altra preceduta da dei piccoli pesci pilota.
Anche questa si ferma qualche minuto e se va mentre ne arriva una terza tutta nera, poi una quarta, una quinta e ancora e ancora, sembra che siano in coda all’autolavaggio! Il tempo passa troppo in fretta e siamo obbligati a risalire lasciando le nostre indaffaratissime amiche.
Ancora con negli occhi questa grande bellezza, scendiamo sulla spiaggetta per un meritato coffee break e tra biscotti e banane ci raccontiamo questa meravigliosa esperienza forse per riviverla ancora anche all’asciutto.
Dopo un intervallo di superficie di un ora torniamo in acqua sotto un pontile vicino all’ isola di Dayang per un’immersione particolare alla ricerca di pesci che non si vedono comunemente.
Immersioni in Indonesia a Dayang, il cavalluccio di mare pigmeo
Il primo, nascosto in una gorgonia è un cavalluccio di mare pigmeo Bargibanti (Hippocampus Bargibanti) che adatta il suo colore al corallo che lo ospita: ci vogliono degli occhi molto allenati per trovarlo, per fortuna la nostra esperta guida è bravissima e dopo il primo ne trova altri tre su diverse gorgonie.
Poco oltre su un alcionario rosso vediamo un granchio caramella (Hoplophrys Oatesii) che ha le sue stesse sfumature di colore. Per tutti questi piccoli esseri il mimetismo è fondamentale per nascondersi dai predatori ma anche a loro volta per predare animaletti ancora più piccoli che non si accorgono del pericolo fin quando è troppo tardi.
Incontri subacquei, il pesce pegaso
Arrivati a circa dieci metri di profondità incontriamo un pegaso ( Eurypegasus draconis ), pessimo nuotatore, dello stesso colore del fondale gironzola sulla sabbia con le sue pinne modificate che sembrano delle piccole zampe cercando piccoli invertebrati da mangiare.
Poco oltre un altro maestro di mimetismo, un pesce diavolo (Inimicus Filamentosus), anche lui cammina sul fondo, raramente se disturbato può fare dei piccoli scatti di poche decine di centimetri ma più che altro si fida del suo camuffamento che lo rende quasi invisibile, guai però al piccolo pesce che gli passa davanti: un attimo e sparisce risucchiato nella sua bocca!
A proposito di bocca, poco oltre ci imbattiamo in una murena (Gymnothorax Javanicus) dalla bocca spalancata. È normale vedere le murene aprire la bocca, lo fanno per respirare, ma questa sta veramente esagerando!
Siamo ormai sotto il pontile e durante la tappa di sicurezza ci vengono incontro dei giovani pesci pipistrello (Platax Teira) ( foto 12 ), curiosissimi, non si allontanano neanche quando in superficie passiamo le attrezzature allo staff della barca!
È giunta l’ora di pranzo e mentre all’ombra delle palme diamo fondo all’ottimo pranzo preparato dalle cuoche dell’Agusta Eco Resort, la richiesta è una: rifacciamo questa immersione, è troppo bella!
Molti di noi si porteranno a casa le fotografie di questa magica esperienza e nelle fredde sere d’inverno, rivedendole, sembrerà quasi di essere di nuovo in questo angolo di paradiso dove l’estate non finisce mai!
Per informazioni e/o prenotazioni:
ZeroPixel collabora con Agusta Eco Resort
Articolo originale pubblicato su ScubaZone 70