Italia > Liguria > Ventimiglia > Latte… tutto comincia da lì dove il nostro pianeta blu italiano sconfina oltre le invisibili barriere geografiche che fino a non molto tempo fa ci separavano dai cugini d’oltralpe. Tutto comincia da lì dove quasi venti anni fa Luca e Manuela hanno issato la bandiera subacquea creando il diving center, “Pianeta Blu“. Tutto comincia da lì, dove noi ci rechiamo ancora una volta per una vacanza di immersioni e relax con la famiglia.
La sede del centro immersioni si trova a pochi minuti di auto dal centro di Ventimiglia e dal porto di Garavan di Mentone sul territorio francese. Dalle banchine del porto nuovo partono le due imbarcazioni di Pianeta Blu: una comoda barca di undici metri per subacquei viziati e un gommone veloce da sbarco per raggiungere anche i posti più lontani. Giunti in auto al porto, dove troviamo sempre un comodo parcheggio anche in alta stagione, aspettiamo il resto del gruppo che si immergerà con noi. La destinazione delle nostre immersioni è a noi ignota ma ci basta salire sulla barca e prendere posto, comodamente, con gli altri ospiti, preparare la nostra attrezzatura e indossare la muta.
Dopo pochi minuti di navigazione raggiungiamo il primo punto che andremo ad esplorare, il Pertuso, una secca, anzi, la secca per eccellenza di Capo Mortola nell’estremo ponente ligure, una zona che forse un giorno diverrà un’Area Marina Protetta.
Siamo nelle acque tra Ventimiglia e Mentone ed intorno a quest’area effettueremo la maggior parte delle nostre immersioni tra il relitto dell’elicottero, la secca del Pertuso, la fontana sommersa di acqua dolce, l’Enzo point e altre secche tra i 15 e i 40 metri di profondità, sconfinando qualche volta in territorio francese per scendere nel mare tra Montecarlo e Nizza. I sub più esperti si possono spingere oltre queste mete per immersioni tecniche in trimix tra relitti e fondali ben più profondi.
Una volta sgonfiato il gav scendiamo intorno ai venti metri di profondità. Lo scenario è teatrale con banchi di murene in ronda a pattugliare le secche, squadre di saraghi in formazione di attacco verso nuvole di acciughe, cernie a sorvegliare gli anfratti più oscuri, centinaia di flabelline ad ipnotizzare gli avventori con la danza dei loro lunghi tentacoli rosa, sciarrani, donzelle, occhiate, castagnole e molti altri piccoli amici a rendere surreale questo angolo di pianeta blu. Cose mai viste!
Anche i nostri compagni di immersione hanno qualcosa di particolare: chi senza muta, chi stagnato, chi senza bombola, chi senza maschera, chi senza speranza. Subacquei della domenica con mono da quindici litri di fianco a dir armati di bibo e decompressive, tutti sempre pronti a tuffarsi non appena si cala l’ancora. Questo è Pianeta Blu, un centro divenuto ora, dopo vent’anni, un riferimento per moltissimi sub con esperienza e interessi diversi.
Se abbiamo messo un po’ troppa enfasi nel descrivere l’immersione è perchè così ci vien fatta vivere dall’atmosfera unica creata dallo staff di Pianeta Blu che ci ha viziati anche al rientro alla base con caffè, torte e tanta simpatia e disponibilità.
Scherzi e fantasia a parte, ci ha davvero sorpreso la quantità di pesce e di vita presente in questa zona, seppure anche qui vittima dei pescatori che lentamente la stanno danneggiando.
Durante le nostre giornate abbiamo visitato molti dei punti di immersione principali e siamo tornati anche di notte per trovare uno scenario diverso con altre creature che di giorno non abbiamo visto come moscardini, crostacei, polpesse,…
La ricchezza dei fondali, la tipologia di immersioni poco profonde e la comoda organizzazione di queste rendono il posto molto interessante anche per la fotografia subacquea sia per esperti sia per amatori ma anche per chi si vuol portare a casa un souvenir senza recar danno all’ambiente. E anche noi abbiamo conservato qualche ricordo per la stagione secca.
Per info: http://www.pianetablu.com
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