Un’università Australiana ha prodotto uno studio che rivaluta la sostenibilità delle immersioni in gabbia con lo squalo bianco, questa ricerca sembra essere in contraddizione con la posizione delle autorità messicane che di recente hanno deciso di chiudere l’hotspot di Guadalupe Island sostenendo che questa pratica è insostenibile, in quanto “potrebbe alterare il loro habitat, comportamento e zone di caccia, mettendo dunque in pericolo la specie”, in passato infatti ci sono stati episodi in cui gli animali sono rimasti vittime di questo tipo di immersione.
Cosa sostiene lo studio
Lo studio dell’Università di Flinders sottolinea la gestione efficace e consapevole delle immersioni in gabbia con squalo che si svolgono nelle Neptune Island al largo della penisola di Eyre, unico sito in Australia e uno dei pochi rimasti al mondo a fare questo tipo di immersioni. Evidenzia inoltre che l’area non è solo un attrazione turistica ma un punto di importanza internazionale per la ricerca sugli squali bianchi.
Il rapporto sostiene che le immersioni con lo squalo bianco siano ecologicamente sostenibili e socialmente sicure grazie alla regolamentazione delle licenze e alla linee guida stabilite dalle autorità sulla base di evidenze scientifiche.
I ricercatori, in collaborazione con il Department of Climate, Environment & Water, per le loro conclusioni si sono basati su 20 anni di dati raccolti da due tour operator, Rodney Fox Shark Expeditions e Calypso Star Charters, e su 8 anni di monitoraggio e ricerca.
Questa ricerca ha mostrato che la presenza degli squali è aumentata alla fine degli anni 2000 in concomitanza con l’aumento dell’attività turistica in Port Lincoln.
Lo studio afferma che il turismo degli squali offre “può contribuire alla conservazione delle specie attraverso il coinvolgimento e l’educazione della comunità, migliorando comportamenti consapevoli e può contribuire alle economie regionali nei paesi in via di sviluppo”.
Buone pratiche per l’industria del turismo delle immersioni
“La presenza dello squalo bianco è tornata e rimasta ai livelli del 2013, dimostrando che regolamentazione adeguata e buone pratiche possono minimizzare gli impatti sugli squali bianchi e garantire un turismo naturalistico sostenibile a lungo termine”, ha detto il Prof. Charlie Huveneers, direttore del Flinders University Marine & Coastal Research Consortium e leader del gruppo Shark Ecology Group.
“L’immersione in gabbia con con lo squalo bianco è un’esperienza di ecoturismo unica in cui è possibile avvicinarsi e interagire con il più grande pesce predatore del pianeta”, ha detto la vicepremier e ministro dell’ambiente del Sud Australia, Susan Close, confermando l’impegno del governo in una ricerca continua per comprendere meglio l’effetto di questa pratica.
“Le compagnie che organizzano Immersioni in gabbia con lo squalo bianco e il loro impegno per la gestione sostenibile hanno reso Port Lincoln e la penisola di Eyre una delle mete principali per questo tipo di turismo”, ha detto. “Grazie a questa partnership tra le compagnie turistiche e l’attività di ricerca, l’industria delle immersioni in gabbia con lo squalo bianco continua a prosperare in Australia meridionale e diventa sempre più lo standard globale per questa attività”.
Le attività di ricerca e monitoraggio degli squali bianchi nell’area sono state intensificate questo febbraio.
Il rapporto scientifico è stato pubblicato sulla rivista Marine Policy.
Fonte: https://divernet.com/scuba-news/how-cage-diving-can-be-positive-for-sharks/
Management Plan for Guadalupe (text in Spanish) issued on 9 January