Autore: Immacolata Moccia
È da tempo che cerco di partecipare da un’immersione in notturna, e finalmente un’amica con la quale condivido spesso
questa passione, organizza e quindi mi invita a Marina di Puolo, a Sorrento in
provincia di Napoli.
Si parte alle ore 17 tra un acquazzone con fulmini e tuoni, molto titubante che
si riesca a fare quest’ immersione, non demordo, la voglia è troppa per poter
rinunciare, male che vada si torna indietro, una telefonata a qualcuno della
zona ci fa pensare positivo, solo qualche nuvola, quindi si parte.
Mentre in auto si chiacchiera del più e del meno, tra tante risate, ci lasciamo
incantare dal fascino maestoso della costiera sorrentina, il sole gioca a
nascondino tra le nuvole, di un colore arancio tendente al rosso, il classico
colore del tramonto, il riflesso di questi colori si distende come una macchia
sulla superficie del mare, come se non bastasse la delizia nell’ osservare
questo spettacolo, esalto anche il senso dell’ olfatto nell’ abbassare il
finestrino e sentire l’ odore del mare, che meraviglia e tra poche ore saremo
immerse in questo paradiso marino per completare il senso tattile.
Si arriva sul punto d’immersione finalmente svuotiamo l’auto, ci raggiungono
anche Marco e Pietro, due amici fotografi, tutti noi intenti a viverci questa
bellissima immersione nel frattempo il sole è andato nell’ altro emisfero e
mentre mi vesto questo è lo spettacolo notturno dal quale mi lascio incantare.
Ore 21.38 galleggiamo in quattro, accendiamo le
torce, i miei tre amici accendono i flash sulle loro potenti reflex scafandrate
e i nostri piedi pinnati si illuminano, che fascino la luce nell’ acqua del
mare. Ci scambiamo i segnali d’immersione, sgonfiamo i gav, ma io non scendo…
mhhh come solito mi dimentico di sgonfiare anche i palloncini che ho nella
gabbia toracica ( i polmoni), quindi espiro e viaaaaaaaa sono sotto cinque metri
d’acqua.
L’acqua è un pò torbida e c’è corrente di risacca, ma poco male per i primi
dieci minuti gironzolo in giro, un pò anche per ambientarmi, purtroppo assisto
ad una brutta scena nella quale l’ uomo ci mette la sua mano: reti e per di più
alcuni pesci ci sono rimasti intrappolati, ma è un piacere vedere Gabriella che
ne libera uno.
Finalmente trovo qualche soggetto che sta comodamente disteso sul tappeto di
sabbia, uno scorfanetto che non disdegna la mia fotocamera, anzi sembra curioso
e molto fotogenico.
Quanti amici marini nascosti su questo fondale
sabbioso, che sfizio vedere solo degli occhietti che ti fissano e il resto del
loro corpo completamente mimetizzato.
Qualcosa cattura la mia attenzione, una bella Stella pettine maggiore:
Astropecten aranciacus, ma cosa sta facendo?
Si muove e scava nella sabbia per nascondersi. Wow che magnifica visione, quanta
emozione! Non l’ avevo mai vista è stato bello cercarla nel libro delle specie
per identificarla.
È incredibile di quanti pesci escano fuori in
perlustrazione a cercare cibo, trovo questa bella triglia alla quale vorrei
scattare una foto, ma è un po diffidente nei miei riguardi, resto immobile
cercando di farla abituare alla mia vista, si convince mi avvicino con molta
calma e gli scatto due foto, non voglio infastidirla troppo, visto che è alla
ricerca di cibo.
Pagurus prideaux, anche questa specie di
paguro mi è nuova, mai visto ha delle macchie di rosa, che colori tenui! È molto
gradevole alla vista, merita un bello scatto.
Noto un bel masso roccioso, pieno di anfratti, sbircio in ogni singolo foro e
vedo delle antenne molto sottili e bianche, ma le conosco!!! È un’ Alifantozza
rossa, in altre parole un gamberetto arancio chiaro, che non ne vuole proprio
sapere di lasciarsi immortalare in uno scatto, uffa, resto per un po li vicino
con la speranza che decida di diventare un modello per dieci secondi, ma nulla
non ne vuole sapere.
Mi concentro sul resto della roccia, vedo un granchio che sta mangiando, ah
perfetto ho trovato il mio soggetto, mi preparo per lo scatto, clic, hooppss ma
cos’era, qualcosa mi è passato davanti all’obiettivo ed ha alzato un sacco di
sospensione, dagli anfratti sbucano castagnole impazzite che sfrecciano a più
non posso: una murena piccola ma molto affamata, fa razzia di castagnole. Che
crudeltà, ma del resto è il ciclo della vita marina. Mi dirigo verso gli amici
fotografi che stanno accerchiando una Polpessa, wow!!! Anche io riesco a farle
uno scatto mentre lei è in fuga.
È ora purtroppo di ritornare fuori dall’acqua, dopo 91 min d’ immersione, non
avrei per nulla voglia di uscire, anche perché la mia bombola segna ancora 90
bar. Risalgo come sempre affiancata dalla mia amica, emergiamo sotto un cielo
blu notte contente e soddisfatte dell’ esperienza appena vissuta.
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