A Coreca la giornata è bellissima, il sole splende e il mare è calmo. Quest’angolo di Calabria lo conosco molto bene, i suoi fondali sono sempre pieni di sorprese. Questa volta l’incontro più interessante è a pochi metri dalla riva, con una grossa torpedine ocellata (Torpedo torpedo). È nascosta sotto la sabbia ed è tradita solo dai due forellini (spiracoli) che utilizza per aspirare l’acqua e spingerla verso le branchie. Infastidita col tubo dello snorkel, emerge e si allontana su un fondale più alto e fuori portata.
Alla scoperta di nuovi incontri subacquei
Nuoto verso un isolotto, lo raggiro e vedo un bel gruppo di barracuda mediterranei, che però sono troppo distanti per essere fotografati. Mi “consolo” con un giovane polpo nella sua tana, parzialmente chiusa con ciottoli e conchiglie. Con un braccio avvolge la “testa”, come un gattino. Ci sarebbe tanto da scrivere su questo animale, mi limito a dire che è molto intelligente e consapevole di ciò che lo circonda. Per capirlo basta osservare i suoi occhi così attenti ed espressivi.
Può anche allungarli come due periscopi per guardarsi meglio intorno. Infatti, mi guarda e da osservatore divento l’osservato. Non sembra spaventato, esce anche allo scoperto ma poi con un getto d’inchiostro mi fa capire che è ora di togliere il disturbo. Faccio un altro giro di giostra tra gli scogli e mi diverto a fotografare una piccola cernia bruna, uno sciame di centinaia di giovani castagnole d’un bel colore blu elettrico e i minuscoli nudibranchi, lumachine con una colorazione molto vivace con la quale avvertono i predatori di essere velenosi.
Il cambiamento del tempo
I giorni seguenti però il tempo cambia, si alza un forte vento che agita il mare. Decidiamo allora di passare sullo Ionio, approfittando di trovarci nel punto più stretto d’Italia, dove i due mari distano appena 35 km. Sveglia e partenza, destinazione Soverato una delle 20 Bandiere Blu conquistate dalla Calabria nel 2024. Il riconoscimento internazionale è assegnato a quelle località che rispettano vari parametri, tra i quali il più importante è la qualità dell’acqua del mare che deve risultare eccellente negli ultimi 4 anni, sulla base delle analisi effettuate per l’Italia dall’ARPA (agenzia regionale protezione ambientale).
Soverato è bandiera blu per l’ottavo anno consecutivo e non vediamo l’ora di arrivare e tuffarci in questo mare. L’aspettativa non è delusa, una spiaggia di sabbia chiara fronteggia un mare calmo e di colore azzurro intenso. L’ingresso in mare è ancora migliore, l’acqua è fresca e limpidissima.
Dopo qualche decina di metri, il fondale presenta una brusca pendenza, una ripida discesa che sprofonda nel blu più scuro e sembra di essere sospesi sul ciglio di un precipizio. Questa particolare morfologia del fondale di Soverato consente una pesca unica in Italia, quella del tonnetto alletterato direttamente da riva.
Vita marina a Soverato
Restiamo però sul fondale più basso (e rassicurante) per vedere cosa c’è di bello e interessante. Alcune tracine drago (Trachinus draco) se ne stanno immobili nella sabbia in attesa delle prede, com’è noto le spine della prima pinna dorsale e degli opercoli possono iniettare un veleno discretamente potente, ma il fondale subito alto impedisce che vengano disturbate o calpestate dai bagnanti. I pesci civetta (Dactylopterus volitans) sono molto mimetici e si confondono con il fondo, dove si muovono utilizzando i raggi anteriori delle pinne pettorali. Quando però un sub si avvicina troppo aprono le pinne pettorali in un meraviglioso ventaglio bordato di blu e si allontanano con rapidi movimenti della coda.
Incontri subacquei inaspettati nel mare calabrese
Dalla sabbia emergono i delicati cerianti (Pachycerianthus solitarius) animali costituiti da una base a colonnina, più o meno infossata, e una corona di lunghi tentacoli variamente colorati e urticanti. Si tratta in sostanza di polipi solitari simili a quelli più piccoli e coloniali che formano i coralli. Scorgo una stella pettine (Astropecten sp.), il suo nome si riferisce alle spine ai lati delle braccia che l’aiutano a non affondare nella sabbia dove si muove con insospettata velocità.
Il riccio diadema
Un incontro inatteso è quello con un riccio diadema (Centrostephanus longispinus), riconoscibile dai lunghissimi e fragili aculei a colorazione striata. Di solito frequenta profondità molto maggiori, oltre i 20-25 metri. La giornata si conclude con il passaggio di un trigone comune (Dasyatis pastinaca) che scompare rapidamente nel blu.
Aspettaci ancora Calabria, dobbiamo finire di stupirci.