Dopo una settimana di piogge e temporali incessanti al di là di ogni aspettativa, nessuno avrebbe pensato che in questo week end riuscissimo nell’impresa di fare una bella immersione, come quella che vi sto per raccontare.
La giornata dive è prevista per domenica 26 Gennaio, il sabato per fortuna, già preannuncia una bella giornata secca e soleggiata con la punta del nostro bel Vesuvio innevata.
La mia amica e compagna d’immersione Gabriella Luongo, con le previsioni alla mano mi dice che c’è una buona possibilità che domenica sia il nostro giorno fortunoso e tanto atteso per poter effettuare la nostra 45° immersione insieme.
Inoltre lei inaugura la sua seconda immersione con l’ ultima tecnologia di casa Nikon, una reflex D7100 fresca scafandrata; io invece non vedevo l’ora di provare la mia nuova compatta Canon G16 con custodia originale, con tanta curiosità ed esitazione finalmente arriva il grande giorno.
Mi sveglio domenica con tanta voglia di trascorrere una bella giornata in compagnia di Gabriella e degli amici che troveremo al Diving Amici degli Abyssi, capitanati da Raffaele D’ Aniello, il quale ci accompagnerà in immersione per un’ escursione fotosub, sulla magnifica, e a mio avviso, spettacolare, mistica e sensazionale Secca di Terra del Banco Santa Croce sito a Castellammare di Stabia.
Come solito arrivate al diving io e Gabriella scarichiamo la nostra ingombrante attrezzatura, eravamo in due ma avevamo la mia macchina praticamente piena sia nel cofano che nel posto dei passeggeri, non potete avere idea di quanta roba disponiamo al momento per poter effettuare le immersioni…
Con uno sfrenato ed incontenibile entusiasmo, salutiamo tutti i presenti e subito ci accingiamo a preparare l’ara e caricarla sulla cianciana dove troviamo alcuni sub tek e altri amici invece che scenderanno in ricreativa.
Parte il briefing di Raffaele che ci illustra tutta la fase pre-post immersione, nel quale ci spiega i limiti di non decompressione, profondità max, tempo totale d’ immersione etc…
Quindi ultimi ritocchi/settaggi all’attrezzatura fotografica da parte mia e di Gabriella e viaaaa tutti a bordo, si respira aria di contentezza sui volti di tutti noi, di spirito di avventura, consapevoli di essere accomunati da un’attività sportiva che ci mette tanta felicità e allegria.
Il mare è calmo, vento debole, la temperatura esterna è intorno ai 5°, il sole gioca incerto tra le nuvole che hanno un colore grigio chiaro, una splendida costiera a babordo con le rocce frastagliate, e a tribordo la vista del Vesuvio innevato, che meraviglia queste visioni di un paesaggio naturalistico che mi lascia sempre una grande emozione nel vederlo.
Dritti a prua si intravede la boa gialla del banco, l’ emozione sale e nella mia mente comincio a ripassare la fase pre –immersione, con tanta concentrazione trattengo uno stato di trepidazione, che mi segue ogni volta che mi immergo.
La barca comincia a svuotarsi, è il nostro turno e io non vedo l’ora di intingere me stessa il quell’acqua che ha un colore blu, che odora di sale e di mare, che mi riporta alla mente tanti ricordi felici che questo sport mi sta regalando ad ogni tuffo. Ci troviamo sulla cima io Gabriella e Raffaele, ci scambiamo i segnali classici, un tocco al corrugato, il gav si sgonfia ed è tutto sommerso, compresa me, compresi noi. Che meraviglia!!!
Do un’occhiata alla custodia della G per vedere se è tutto ok, timore del rischio allagamento e per fortuna va tutto bene. Arrivati sul cappello a 23 mt. Diamo un occhiata in giro per vedere la corrente dove tira, e cosi comincia la nostra immersione tanto attesa, guardo Rafael e Gabriella con le loro potenti buddy meccaniche (le fotocamere reflex) e resto compiaciuta nel vederli, è uno spettacolo guardarli in azione con le lampade che si dirottano su punti della parete rocciosa per svariati avvistamenti di scorfani, i quali, soprattutto con Gabriella, non si lasciano immortalare tanto facilmente e cosi dopo un bel gesto plateale della mia compagnella fotosubbina, nella quale si leggeva tutto il suo disappunto, proseguiamo con l immersione tra le mie bolle di risate.
Io seguo Raffaele che è intento a scattare qualche foto con la sua D7000 ed in certi miei scatti, approfitto ben volentieri di giochi di controluce che si susseguono mentre lui scatta a sua volta i suoi soggetti fotografici. E’ cosi mistico e affascinante fare foto under water, nel pieno silenzio, si resta con se stessi e con il soggetto, in un’atmosfera di relax e tranquillità, non riesco neanche a sentire il mio respiro, per come resto concentrata e assuefatta dal fascino maestoso dell’ ambiente marino e dalle sue forme di vita che lo contengono.
Continuando arriviamo al mio posticino preferito dove troviamo una parete tappezzata di Margherite di Mare alla quale concedo quale scatto, che bello vedere questo palcoscenico di colore, di luce, di vita, ne resto sempre rapita, per me è tremendamente bello.
Sulla via del ritorno guardando un altro po’ tra anfratti trovo un bellissimo esemplare di Riccio Diadema che è qualcosa di eccezionale, è bellissimo vedere i suoi aculei tanto lunghi e le colorazioni di rosso, mi preparo anche qui a concedergli qualche scatto. Sbircio ancora un po’ sulla parete rocciosa e noto un piccolo branco di Saraghi che fanno un giretto intorno al cappello.
Noto un alga in movimento sott’occhio e cosa trovo?
Un anfratto con un anemone di mare che si nasconde con quest’ alga addosso che gli fa da copertura. Che peccato sarebbe stato bello vederlo scoperto.
È ora di risalire, rispettando la sosta di sicurezza, attaccati alla cima, già rivivo i momenti bellissimi e carichi di emozione che hanno caratterizzato questa immersione. È stata una giornata fantastica, nella quale mi sono divertita molto, trascorsa in ottima compagnia e pienamente soddisfatta anche dalla mia nuova fotocamera che aggiunge alle mie immersioni quel tocco di colore e mi regala foto nelle quali posso sempre rivedere ogni cosa che immortalo.
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