Autore: Roberto Delaide
Autore foto: Roberto Delaide, Massimo Ardizzoni
Era una buia notte del 1957, in porto ad Otranto (Italia) una nave a vapore termina il carico (vetri e grano) ed inizia le manovre di uscita dal porto con tre uomini di equipaggio a bordo. Appena fuori dal porto il caldaista aumenta la pressione ed inizia a caricare la caldaie, la direzione prua della nave è verso la Grecia.
All’improvviso a circa tre miglia dalla costa, l’inferno! Una caldaia esplode e la nave inizia ad imbarcare acqua.
Arriva prontamente dal porto di Otranto il grosso rimorchiatore l’ Ardimentoso e lancia un cavo alla nave in soccorso, l’Adonis II .
Inizia quindi il tentativo di trainare il relitto in porto, ma qualcosa non va nel verso giusto.
L’Adonis II una nave da carico lunga almeno 130 metri inizia ad affondare, il rimorchiatore non riesce a fronteggiare l’emergenza e rischia di affondare assieme alla nave al traino, a bordo è il panico.
L’Adonis II inizia ad affondare e per non seguire la stessa sorte, non rimane che tagliare il cavo di traina…….. ma la fiamma ossidrica di bordo che sarebbe servita per tagliare il cavo non si accende, sono momenti di panico due persone dell’equipaggio salgono sul rimorchiatore, ma l’Adonis sta affondando sempre più velocemente, si teme per il rimorchiatore Ardimentoso.
Un marinaio, temerario rimane sull’Adonis II e con la forza della disperazione tenta di tagliare il cavo con la mazza, bam .. bam… bam scoccava la mazza all’improvviso il cavo si rompe, investendo il marinaio che nell’impatto con il cavo perderà il braccio.
L’Adonis II cola a picco!
Il Ritrovamento
E’ rimasto in quel posto al silenzio, fino agli anni ’80 quando un corallaio della zona, vede sul monitor del suo eco-scandaglio questo enorme segnale….. pieno di gioia pensa sia un grosso masso, e spera ci sia corallo.
La zona, il canale d’Otranto è esposta a notevoli correnti e quindi è ricca di corallo.
Scende pensando al corallo assieme al suo amico Franco Muoio, ma rimangono delusi, una nave….. peccato!
Nessuno è più sceso sul relitto e nessuno ha mai scattato una foto al relitto, almeno fino ad oggi.
Il team:
Domenico Picca, direttore del reparto di medicina Iperbarica di Bari
Salvatore Bortone, proprietario del DWD Diving di Diso (Le)
Delaide Roberto Tecnical Corse Director NAUI
Massimo Ardizzoni IT NAUI
Fabrizio Demoro Istruttore NAUI
Codiferro Nicoletta Istruttore NAUI
Annarita Bortone proprietaria del DWD Diving di Diso (Le)
Le immersioni sono state svolte dividendo il gruppo in due Team divisi. Il team di ricerca ed il team che fotografava e riprendeva immagini video.
Il relitto si trova in assetto di navigazione a circa tre miglia dalla costa, su un fondale di 72 metri.
Un team ha operato in CCR con tempi di fondo reali dai 30 min ai 45 minuti, sono state utilizzare le tabelle RGBM con una pressione di 1.3 durante l’immersione e 1.5 dai 9 metri con dei runtime variabile (a seconda del tempo di fondo) dai 60 ai 90 min nonostante le pessime condizioni di visibilità di quei giorni, sono state fatte circa 60 fotografie e si è riusciti a montare un video di 20 min circa. Il team ringrazia particolarmente Franco Muoio quale scopritore del relitto che ci ha portato sul posto collaborando con noi per tutta la settimana il diving DWD ( www.divingdwddiso.it ) di Diso per il supporto logistico e l’aiuto ed il dottor Domenico Picca primario di medicina iperbarica di Bari per l’assistenza ed il supporto.
Per immergersi sul relitto dell’Adonis II si può contattare il:
DWD a diso Diving D.W.D. :
Via Pastorizza, 20 – 73030 Diso, Lecce
Castro Marina, Lecce – Salento – Puglia
Tel & Fax 0836921276 – Cell +39 339.2549004
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