La robotica progredisce imitando la biologia. Si parla di biomimetica, indicando lo sviluppo attuale, che procede imitando organismi viventi: come nel caso del robot-serpente (o snakebot). Abbiamo già visto robot che si muovono come i calamari, come le mante. Il fatto è che se c’è un problema in ambiente subacqueo, molto spesso l’evoluzione da millenni ha già trovato il sistema di risolverlo, e basta imitarla.
Il problema è di muoversi in uno spazio angusto, e riparare ad esempio tubature subacquee? Perché non imitare i movimenti di un serpente di mare, che si è evoluto proprio per introdursi negli anfratti più stretti del reef, alla ricerca di prede? Al serpente vero non importa niente di riparare i tubi, ma la sua forma e il suo movimento sono ideali per permettergli di muoversi in ambienti che sarebbero claustrofobici per un operatore umano e difficili da raggiungere per un ROV tradizionale.
Ed ecco che molte ditte stanno lavorando a robot-serpente in grado di nuotare con movimenti ondulatori, di esplorare il mare, di occuparsi di manutenzione e riparazioni di strutture sottomarine, di essere montato con moduli diversi per applicazioni nuove, come studi di biologis, geologia, archeologia.
Fonte delle foto: Carnegie Mellon University (CMU). Di seguito due filmati, in cui si puòapprezzare il movimento del serpente-robot.