Il tanto atteso evento da parte dei subacquei catanesi si è finalmente concluso nella giornata dello scorso 30 aprile a Santa Maria La Scala, pittoresco borgo marinaro dell’acese, in provincia di Catania.
Che il relitto della Timpa di Acireale non fosse il Terni, bensì il piroscafo giapponese Taikosan Maru, l’intera comunità subacquea (qualcuno a denti stretti) lo aveva metabolizzato al punto da contribuire alla raccolta fondi organizzata dalla Futuro Mare e propedeutica alla realizzazione di una targa commemorativa.
E così, di buon mattino nella panoramica piazzetta di Santa Maria La Scala, sono giunti puntuali rappresentanti della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, della Marina Militare Italiana, della Capitaneria di Porto acese e dell’ANMI di Catania (Associazione Nazionale Marinai Italia).
All’appuntamento non sono mancati i responsabili delle più prestigiose scuole subacquee etnee, Eugenio Caccetta (Scuola Sommozzatori di Catania), Carmelo Mannino (Scuba Diving School), Antonio Furnari (Acque Limpide), Gee Genaro (Sigonella Scuba Club) e Vincenzo Campanella (Ionio Pro Dive). Presenti, inoltre, anche pionieri della subacquea catanese come Fabio Russo, Maria Pia Triveri, Francesco Campisi, Sebastiano D’Ambra, Carmelo Fornito, gente di mare che al relitto della Timpa è particolarmente legata.
Presenti, inoltre, anche Alfio Balsamo e Francesco Falcone, subacquei HSA Italia (Handicapped Scuba Association ) che della disabilità, proprio in mare, ne hanno fatto una condizione virtuosa di vita.
Al “benvenuto”, curato da Carmelo La Rocca, presidente dell’Associazione, sono seguite parole di apprezzamento, per la conduzione delle ricerche, espresse da Ferdinando Maurici e Claudio di Franco, rispettivamente, Soprintendete e funzionario della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana che, assieme al Capitano Di Mauro, hanno dato “luce” alla targa in bronzo dedicata al Taikosan Maru.
Significativo anche l’intervento del Luogotenente NP Gaetano Lorenzo Guglielmino della Locamare di Acireale, che nell’esprimere parole di lusinghe nei confronti della Futuro Mare, ha ricordato l’importanza della salvaguardia del Mare e dei suoi preziosi abitanti.
A seguire, una breve ricostruzione sulle ricerche a cura del Capitano di L.C. Andrea Di Mauro, che -si ricorda- collaborato dall’istruttore subacqueo Mario Gangi per quanto concerne l’aspetto tecnico, è stato titolare delle articolate indagini durate ben due anni.
Al riguardo non sono mancati interventi di altri rappresentanti delle istituzioni presenti e di Mimmo Petriglieri, presidente del Trofeo del Mare di Ragusa.
All’evento non poteva mancare padre Francesco della parrocchia di Santa Maria La Scala che, celebrata messa, ha benedetto la targa con l’augurio di saperla presto installata sul glorioso bastimento inabissatosi nel regno di Nettuno nel corso della Grande Guerra.
A chiusura, Enzo Saitta, al tempo in forza al glorioso Battaglione San Marco e oggi organico dell’ANMI di Catania, ha recitato la preghiera del marinaio. Un momento toccante che, mano destra al cuore, è scaturito in un lungo e caloroso applauso.
L’evento si è concluso con un piccolo rinfresco offerto dall’ODV Futuro Mare.