Inventato il primo microscopio subacqueo, che consente di osservare dal vivo, in immersione, fenomeni che avvengono in scale spaziali inferiori al millimetro.
L’apparecchio è stato progettato e realizzato da un’equipe di scienziati della Scripps Institution, University of California, San Diego.
Gli stessi fenomeni finora erano osservabili solo in laboratorio, quindi introducendo numerose variabili, spesso non controllabili. Adesso sarà possibile osservare gli stessi animali nel loro ambiente naturale, con minime interferenze.
L’apparecchio che vedete nella foto di apertura, tratta da Science Daily, si chiama BUM (Benthic Underwater Microscope) è composto da un computer collegato a un microscopio in grado di fornire immagini con una risoluzione attorno al micron (millesimo di imillimetro). In altre parole può mettere a fuoco organismi unicellulari, formati da una singola cellula.
Durante i primi esperimenti sono state osservate a livello microscopico le interazioni tra due colonie di corallo vicine, che si colpiscono a vicenda con filamenti protrusi dal loro sistema digerente, attaccandosi con sostanze tossiche per bloccare la crescita dell’avversario (lo stesso fenomeno che io ho fotografato, nella foto sopra, ma visto finalmente a una scala differente). Interessanti osservazioni sono state fatte sull’evento di bleaching in corso.
La notizia è di grande interesse per i biologi. I fotografi credo che dovranno ancora aspettare prima di avere la possibilità di montare obiettivi per fotografare il microscopico, ma… forse qualcuno si starà attrezzando.
Nell’illustrazione sotto, da: Andrew D. Mullen, Tali Treibitz, Paul L. D. Roberts, Emily L. A. Kelly, Rael Horwitz, Jennifer E. Smith & Jules S. Jaffe (2016) Underwater microscopy for in situ studies of benthic ecosystems, Nature Communications 7, lo schema dell’invenzione.