Per qualche giorno mi è capitato di incontrare, quella che secondo il mio parere è la medusa più bella del mediterraneo: il polmone di mare.
Appartiene alla specie Rhizostoma pulmo questo nome è dato dalle ritmiche contrazioni che effettua durante il suo movimento che ricorda l’atto respiratorio di un polmone.
Il suo corpo ha un colore lattiginoso, in alcuni tratti è trasparente in altri ha una colorazione bianca. Il cappello è di forma semisferica con bordi che sembrano quasi merlettati di colore blu tendente al viola, sotto presenta 80 lobi trasparenti con quelle che sembrano essere venature di un bianco puro.
Il corpo è chiamato manubrio ed è composto da 8 prolungamenti dalla colorazione bianco-trasparente arricciato, da cui partono 8 tentacoli allungati trasparenti.
È dotata di 16 bocche e si nutre predando piccoli organismi pelagici che cattura con i tentacoli dotati di nematocisti velenose che sull’uomo hanno un effetto non mortale ne pericoloso, si avverte solo un’irritazione sotto forma di prurito e bruciore che sparisce dopo alcune ore.
Gli esemplari giovani hanno una colorazione più trasparente mentre gli adulti molto più opalescente. Le dimensioni possono raggiungere i 50-60 cm di diametro e i 10 kg di peso e rappresenta la medusa più grande del mediterraneo.
Ho avuto modo di osservare questa medusa, in realtà più di una, per due giorni, alla quale ho dedicato alcune ore, sono stata fortunata e il mare mi ha regalato questi momenti nei quali ho vissuto tanti eventi “unici” che mi hanno permesso di capire meglio l’atteggiamento e il comportamento di questa specie.
La prima medusa che ho visto in assoluto era un po’ messa male nel senso che non aveva gli 8 tentacoli ma solo 2 che per qualche strano motivo aveva perso, forse qualche predatore aveva tentato di mangiarla oppure nata così, ho visto che aveva un’ avannotto con sé in perfetto amensalismo.
Un altro evento molto bello è stato il secondo giorno, speranzosa nel cercare di imbattermi nello stesso soggetto mi sono immersa a distanza di quale giorno dall’altro, per condizioni meteo marine inappropriate, ecco che rivedo di nuovo la medusa, ma non è la stessa perché non ha l avannotto e i suoi tentacoli sono 8 ed è decisamente più grande perché mi risulta molto più difficile poterla fotografare per intero, in quanto ho montato un obiettivo macro 30mm, come la volta scorsa, ma continuo ad esercitarmi negli scatti e ad osservare i suoi movimenti, se riesco ad anticipare le sue mosse potrò posizionarmi meglio, tanti minuti a giocare con lei cercando il suo riflesso a pelo d’acqua e d’un tratto mi sembra di vederne un altro in lontananza, l’ acqua è pulita, la visibilità è buona c’è una bella giornata di sole, penso di avere le visioni e invece no…!
Dritta verso di me si dirige la seconda medusa, la chiamo con il pensiero sperando che comunichi con la prima medusa, quella con la quale mi sto divertendo tanto, sarebbe davvero bello vederle nuotare insieme, desiderio esaudito.
Doppiamente stanca di seguirle, ho intenzione di non scattare per un po’ appena trovano l’ ostacolo della parete rocciosa o del fondale cambiano direzione e vanno nel senso opposto, è bello vedere il loro modo di orientarsi, in posizione obliqua di dirigono verso la superfice riflettendosi, vanno dritte poi di nuovo un ostacolo e giù verso il fondale, di nuovo oblique, raggiunta la quota secondo il proprio gusto ed eccole in assetto nuotano dritte con movimenti ritmici, respirano come un polmone.
Incontro altre meduse, ne vedo una piccola e decido di seguirla, il manubrio mi ipnotizza e la guardo intensamente, noto qualcosa, quasi come fosse un puntino dal colore arancio, penso a cosa possa essere e mi viene in mente ad un probabile “ospite” sarebbe davvero interessante, la seguo e cerco di osservare meglio ma a quanto pare la medusa quando respira effettua anche delle rotazioni su se stessa, sembra un pianeta, così lo identifico, è lui un’invisibile parassita non molla la presa è attaccato su un tentacolo, monto subito la lente +10 diottrie mentre la seguo e continuo a non distogliere lo sguardo.
È davvero un’impresa ardua scattare una foto in macro più la lente mentre rotea e nuota il polmone ma con pazienza e determinazione mi diverto e sono quasi soddisfatta.
Satura e stanca decido che per oggi può bastare, è stata davvero una bellissima esperienza, attendo il prossimo incontro ravvicinato.