Dobbiamo avere tutti un pedagno con noi, ma sapresti usarlo in caso di necessità?
In inglese ufficialmente si indica con le sigle (lo scrivo perché potrebbe essere utile a chi viaggia) SMB (Surface Marker Buoy) o anche DSMB (Delayed Surface Marker Buoy); molti lo chiamano semplicemente “safety-balloon” (pallone di sicurezza) o “safety-sausage” (salsiccia di sicurezza). Per la comunità dai sub italiani è diventato, confidenzialmente, il “cazzillo”.
Quando un oggetto è conosciuto (poco) con tanti nomi, di solito non è un oggetto molto popolare. E il pedagno non fa eccezione. Attualmente è obbligatorio in Italia e in molti paesi averne uno, ma… alzi la mano chi lo sa usare. Adesso alzi la mano chi lo considera una rottura di… La guida ce l’ha, questo è sufficiente, no?
No. Immaginati durante un drift dive, la corrente ti prende e ti allontana dal gruppo e dal reef. Non vedi più la guida, né il dive-buddy, che fai? Un minuto per tentare di ricongiungerti, e poi torni in superficie, con la sosta di sicurezza (durante la quale la corrente continua a fare il suo lavoro), e adesso? Sei riemerso, ma molto lontano dal reef. La corrente ti spinge lontano dalla barca, le onde alte 2 metri del reef esterno rendono difficile al capitano individuarti. Lui ti cerca dall’altro lato, vicino al reef, ogni tanto si gira ma il sole tropicale del pomeriggio lo accieca coi suoi riflessi.
Può succedere, anche con la migliore programmazione. In mare l’imprevisto va sempre messo in conto.
Usare il pedagno.
Ora, se al momento della separazione dal gruppo immediatamente mandi in superficie il pedagno, quando sei ancora vicino al previsto punto di immersione, dai la possibilità alla barca di localizzarti subito e di seguire da fuori i tuoi spostamenti. Di tenerti sotto controllo, anche se gli altri sono usciti in un altro punto e bisogna aspettare che salgano tutti a bordo.
Ci sono diversi tipi di pedagno disponibili. Meglio orientarsi su qualcosa di lungo, 1 m o più (la misura qui conta, lo rende meglio visibile da lontano). Di solito per gonfiarlo devi applicare una fonte d’aria dal basso, dall’apertura (il secondo erogatore), alcuni hanno un meccanismo di gonfiaggio che si può usare a bocca o collegare con un’uscita a bassa pressione (la frusta del GAV). Sembrerebbe macchinoso dover togliere l’erogatore di bocca per lanciarlo, ma il vantaggio di gonfiarlo a bocca è nel fatto che mentre gonfi il pedagno svuoti i polmoni, mantenendo più o meno costante la spinta di galleggiamento del sistema (sub+attrezzature+pedagno). Un eventuale ingarbugliamento della cima può essere gestito al meglio. Ricordati di tenere in mano l’erogatore, sei sott’acqua, potrebbe servirti…
La cimetta di 5 m che viene venduta col pedagno di solito è abbastanza inutile. Dovresti svolgerla tutta prima per poter lanciare il pedagno, col rischio di ingarbugliarti e di fare una pallonata. Ho visto istruttori di provata esperienza fare la fine dei salami, o del capitano Achab al contrario (ingarbugliato e lanciato fuori dall’acqua). Meglio sostituirla al più presto con un rocchetto, un reel professionale o anche una versione economica, ma che possa tenere almeno 20 m di cima (per permetterti di lanciare il pedagno mentre sei ancora in profondità) e soprattutto di svolgere la cima in modo ordinato.
E di notte? Puoi scegliere un pedagno con scritte catarifrangenti, o illuminarlo da sotto con la torcia, inserendola nell’apertura per farne la tua spada laser da Jedi, visibile da miglia…
La prima regola del pedagno è: averne uno sempre con sé.
La seconda regola è fare pratica, in modo da saperlo usare quando serve.
Non è difficile lanciare un pedagno in superficie, ma bisogna stare attenti a evitare che si impigli in parti dell’attrezzatura. Molti corsi stanno inserendo il lancio del pedagno tra gli esercizi obbligatori, ma chi il corso lo ha fatto anni fa dovrebbe impratichirsi in condizioni controllate. Non è consigliabile imparare a usarlo quando ne hai bisogno!
E voi sapete usarlo?
Mi è servito più volte e a maldive mi ha Salvato la pelle