Negli ultimi anni, sempre più spesso, sentiamo parlare di ecosistemi marini da salvare, di barriere coralline in pericolo, di danni derivanti dalla pesca senza controllo, di rifiuti di plastica galleggianti che uccidono migliaia di animali, dell’inquinamento da agenti chimici… bla, bla, bla… E se ormai è scontato dire che la vita nel nostro pianeta si deve al mare, ci siamo talmente abituati a questi discorsi che sembrano tutte chiacchiere senza fondamenti. Emeriti professori discutono, si incontrano, litigano… qualcuno ci dice che il pianeta ed il suo mare sono in pericolo, altri esattamente l’opposto. Poi ci sono le compagnie di estrazione del gas, del petrolio, le industrie farmaceutiche, quelle chimiche, tutti hanno il loro punto di vista, spesso molto diverso l’uno dall’altro. Così noi ci troviamo alla mercé dei media e non sappiamo più bene a chi credere. Al di là di quanto ci dicono e di quello che crediamo, però, quando andiamo al mare ci rendiamo conto da soli che non è più trasparente come quando eravamo bambini e che rifiuti di vario genere vi galleggiano, che ci sono strane invasioni di alghe e altri organismi dove non si erano mai verificati… Poi ci sono gli eventi straordinari che colpiscono il pianeta, sempre più spesso e con effetti più devastanti. Alluvioni, straripamenti di fiumi, frane… trascinano, spesso, in mare detriti, roccia, e sostanze inquinanti varie prodotte dall’uomo. Difficile comprendere cosa porti la natura ad esprimersi in maniera così devastante, certo una domanda è d’obbligo: Può veramente l’uomo, con il suo comportamento, indurre l’insorgenza di vere catastrofi o queste sono indipendenti da lui? Nonostante legga quasi tutto mi capiti su questo argomento, devo dire che come la maggior parte dell’umanità ho molti dubbi… E’ vero, però, che al di la delle macroresponsabilità dei governi e degli interessi di grandi gruppi industriali, su alcune cose l’uomo ha una sua responsabilità che non si può assolutamente ignorare. La pesca illegale o senza controllo di specie considerate a rischio o nei momenti del fermo biologico, quella con le bombe in determinate aree di mondo, lo scarico dei rifiuti in mare, il lavaggio delle navi (o anche di imbarcazioni piccole) con detergenti non completamente biodegrabili, il turismo irresponsabile (che preferirei chiamare ignorante) e non sostenibile… sono certamente dei fattori che danneggiano l’ambiente. Le grandi battaglie ideologiche sono certamente importanti per cambiare le cose, ma è molto più importante cominciare a cambiare noi stessi, il nostro modo di comportarci e di vivere. Forse gli atteggiamenti dei singoli sono solo una piccola goccia in un grande mare… ma il mare è fatto di singole gocce d’acqua!
Il mare in pericolo – ecosistemi da salvare
02/01/2020
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Donatella Moica
Naturalista per passione, istruttrice subacquea, lettrice accanita e studiosa per diletto. L'amore per la natura, a 360°, ha condizionato tutta la mia vita offrendomi innumerevoli opportunità ed emozioni... Autrice di numerosi articoli e di due libri "Appunti per il Naturalista Subacqueo" e "Meraviglie dei tropici" ed. Gribaudo